Il Senegal è pazzo per Keita. Diouf: “Ci aspettiamo molto, deve scrivere la storia”

NOTIZIE LAZIO – Keita è uno dei gioielli della Lazio. Il classe ’95, dopo un inizio di stagione dietro le quinte, si è preso la scena con l’arrivo di Inzaghi e sta dimostrando tutto il suo valore. Poco tempo fa, il giovane ex Primavera ha anche fatto una scelta importante, quella riguardo la sua nazionale. Balde, infatti, ha deciso di giocare per il Senegal, dove già è diventato un beniamino. Lo dimostrano queste parole di El Hadji Diouf, storico giocatore senegalese che, in occasione di un evento sportivo tenutosi nel Gambia, ha elogiato il biancoceleste ai microfoni dei media africani: “Sta facendo molto bene alla Lazio, ma dovrà continuare a lavorare per conquistarsi il posto nel club. Nel Senegal ci si aspetta molto da lui, sta a lui giocarsi bene le carte. E’ il mio erede? E’ ancora troppo presto per dirlo. È un giovane in gamba, mi ha chiesto qualche consiglio. Lui deve scrivere la storia, che magari sarà anche meglio della mia”.

Anche il presidente della Federazione Senegalese (FSF), Augustin Senghor, ha parlato dell’esterno laziale e del suo ruolo nel convincerlo ad indossare la maglia del Senegal: “È davvero relativo il mio lavoro nel farlo approdare nella Nazionale Senegalese. La maggior parte dei compiti sono stati svolti da delle persone che vivono per il loro paese e per la loro Nazionale. Uno su tutti: Ismalia Kane. Lui è l’osservatore della Nazionale senegalese in Italia e ci fornisce i dati dei giocatori che vede. Ha combattuto per molto tempo al fine di far arrivare in Nazionale Keita Balde. All’intero della FSF invece, anche il ct della Nazionale (Aliou Cissé, ndr) si è dato da fare. Lo scorso ottobre Keita era pronto per giocare con l’under 23, ma il suo club non l’ha permesso. Noi gli avevamo inviato il passaporto senegalese, ma lui non lo ha mai ricevuto. Ha chiesto di parlare con un membro della Federazione e a quel punto sono intervenuto io. Il giocatore poi, come da richiesta, ci ha inviato un email nella quale ribadiva la sua volontà di vestire questa maglia. Io non ho fatto nient’altro, sono stato chiamato in causa solo per questo”

R.C