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Il silenzio non paga mai: l’editoriale di Paolo Cericola
MILAN LAZIO EDITORIALE – 100 secondi! Un tempo minimo nel quale la Lazio si è giocata fra i 40 ed i 50 milioni di euro, tanto vale il piazzamento in Champions League. Inzaghi non parla, i giocatori non parlano, va contro corrente solo il ds Tare che con tutta l’eleganza e l’ aplomb che lo contraddistingue sottolinea come da due anni la Lazio fa giurisprudenza sul Var, arbitri e decisioni al limite. Immobile fu espulso lo scorso anno in Lazio-Torino quando doveva essere invece concesso un rigore cristallino, tanto per dirne una. Va altresì detto, in modo onesto, che il rigore di Durmisi è indiscutibile. Il danese, pagato ben 7,5 mln a giugno, ci mette 4 minuti a lasciare il suo indelebile solco sulla partita quando va dritto su Musacchio, in piena area, disinteressandosi del pallone e abbattendo l’avversario.
I 100 secondi decisivi di Lazio-Milan finiscono li. Erano iniziati quando l’arbitro Rocchi, in maniera sorprendente e frettolosa, si era indirizzato di gran carriera sul dischetto del rigore concedendo la massima punizione al Milan dopo che Acerbi aveva colpito il pallone con il gomito attaccato al corpo e senza aumentarne lo spazio. In soldoni una vera invenzione cancellata dopo 20 secondi dal Var, ma inspiegabilmente concesso. Quella decisione però, per come è venuta, per come è stata presa nella tempistica e nella prematura sicurezza ha lasciato l’impressione, e solo l’impressione, che non si vedesse l’ora di assegnare il rigore al Milan. Durmisi ha solo reso tutto più facile…
L’impressione diventa ancora più forte quando Rodriguez a tempo quasi scaduto abbatte Milinkovic in area. Il difensore del Milan sfiora il pallone che cambia direzione ma resta nella possibilità di essere calciato dal centrocampista biancoceleste che invece viene abbattuto. Ora Rocchi è certissimo. Non va al Var, al novantesimo di una gara così sarebbe doveroso, ed indica a tutti che è stato colpito il pallone. Già li non ci sono dubbi ma solo certezze. Assolute.
Finisce con la sceneggiata della maglia di Acerbi: gesto bruttissimo, che meriterebbe l’intervento della giustizia sportiva.
In molti in settimana avevano paura che il clamore di Juventus-Milan finisse dentro Milan-Lazio e mentre Claudio Lotito resta in silenzio, che non paga MAI, la massima andreottiana del ‘a pensar male alle volte ci si azzecca’ è di grande attualità.
Paolo Cericola
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