INTERVISTE
Immobile: “Rinnovo? Aspetto che mi chiamino. Resterò alla Lazio a vita”
CIRO IMMOBILE LAZIO – Quella di Ciro Immobile è stata una stagione memorabile, fatta di record straordinari che gli hanno consentito di vincere la classifica dei marcatori nonché la Scarpa d’Oro. Immobile, quest’anno, ha vinto il testa a testa contro giocatori come Lewandowski e Cristiano Ronaldo. Il bomber partenopeo si è raccontato in un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport. Di seguito le sue parole.
Scarpa d’Oro e classifica marcatori
“Io davanti a Lewandowski e Cristiano Ronaldo, è pazzesco. Ho spezzato l’incantesimo di Messi e CR7. Luis Alberto crescerà ancora. E Acerbi è un gigante. Rimpianti per i rigori non calciati? No, nessuno. Ho fatto quello che andava fatto. Se non mi fossi comportato così non avrei raggiunto la cifra record. Lo spogliatoio, i suoi equilibri prevalgono sul resto. Sono fili sottilissimi e non devono essere mai spezzati. Il calcio è un gioco collettivo, nel corso di una stagione sono tanti i momenti in cui si ha bisogno dei compagni, del passaggio in più, del pallone servito nel punto giusto e al momento giusto. Il buon gruppo ha un’ottima memoria”.
Lockdown
“Per qualcuno non è stato un bene, ammetto di averlo pensato. In particolare per gli stranieri: tre mesi lontani dalle famiglie, per combattere la solitudine condividevano il tempo, gli spazi, ma non è la stessa cosa. La nostra ripartenza è stata pessima, la partita che ha provocato i guasti maggiori, quella di Bergamo. L’abbiamo persa nonostante il doppio vantaggio, ci siamo ritrovati con un pugno di mosche in mano. È stata vissuta come la chiusura del ciclo più brillante che era cominciato proprio con la rimonta sull’Atalanta, il 3 a 3 della svolta”.
Lo sfogo
“Le accuse di Gasperini? Due rigori netti. Gasperini deve avercela con la Lazio, noi giocatori ce lo siamo detti tante volte: vincendo puoi andare a tre punti dalla Juve eppure dichiari che l’unica cosa che ti interessa è finire davanti a noi. La Lazio non gli piace proprio. Penso che non gli sia ancora andata giù la sconfitta nella finale di Coppa Italia. Ogni volta che parla di noi ci mette il veleno”.
Rinnovo del contratto
“Futuro? Aspetto una chiamata per il rinnovo, mi legherò per sempre alla Lazio. Ho intenzione di legarmi per sempre alla Lazio. Il rinnovo sarà triennale, quindi il contratto scadrà nel 2025 quando avrò compiuto 35 anni. Prima che arrivassi alla Lazio i contatti con il Napoli erano frequenti, ma per una ragione o per un’altra non siamo mai andati a dama. Napoli è la città dove sono nato, il Napoli lo seguo sempre con affetto, ma quello che mi ha dato e mi sta dando la Lazio non ha prezzo”.
La rosa biancoceleste
“Luis Alberto e Milinkovic su tutti, arrivati ragazzini sono diventati uomini, finalmente consapevoli delle loro qualità. Luis non ha margini di crescita sul piano tecnico perché nel suo ruolo è tra i più forti al mondo, può e deve migliorare mentalmente. Sergej, classe superiore, ha ormai una straordinaria padronanza del campo. Ma la grande sorpresa è Acerbi. Lo conoscevo da avversario, è un compagno di squadra magnifico, uno che aggiunge, un grande professionista, la cura che ha del fisico dovrebbe essere presa ad esempio da tutti. Francesco è in grado di arrivare dove vuole. David Silva? Grande giocatore e grande esperienza, lo aspettiamo a braccia aperte. Non vedo l’ora che arrivi, noi prima che calciatori della Lazio siamo tifosi della Lazio”.
Inzaghi e Pirlo
“Il mister ha attraversato tutte le fasi intermedie dal calciatore-allenatore all’allenatore compiuto. L’abbiamo sempre ascoltato, ma negli ultimi tempi esprime una sicurezza che convince, sa alternare il dialogo al rimprovero, non sbaglia mai i toni. I calciatori sono delle brutte bestie, a volte. Simone e la società hanno creato un bellissimo gruppo, ci sono un paio di persone che si occupano di noi quotidianamente, curano rapporti delicati, non tralasciano un particolare. Pirlo? La Juve percorre la stessa strada del Real. Pirlo e Zidane sono campioni, hanno inventato calcio per molti anni. Con Pirlo ho giocato, ieri dicevo a mio padre che notizie come questa confermano che mi sto facendo vecchio. Andrea ha una sensibilità tattica non comune e tanta personalità”.
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