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INFERMERIA. Dott.Salvatori: “Buone notizie per Djordjevic, Gentiletti, De Vrij e Parolo. Mentre Biglia…”
Il medico sociale biancoceleste traccia il punto sulla situazione degli infortunati…
NOTIZIE LAZIO – Stefano Salvatori, medico sociale biancoceleste, è intervenuto in collegamento telefonico su Lazio Style Radio 89.3 FM per fare il punto sull’infermeria biancoceleste.
“E’ stata una settimana abbastanza impegnativa dal punto di vista medico e della gestione dei vari infortunati. Stiamo lavorando in maniera abbastanza intensa con alcuni atleti, in particolare Lucas Biglia e Stefan de Vrij.
Per Lucas, in questi giorni, è una fase di lavoro statica, solo oggi siamo riusciti a mobilizzarlo leggermente in acqua, il dolore alla caviglia è ancora abbastanza importante.
Stefan sta andando meglio, siamo abbastanza ottimisti sul fatto che la prossima settimana possa intensificare i carichi di lavoro, su di lui stiamo seguendo un protocollo che sta dando buoni risultati giorno dopo giorno per le tappe stabilite.
Santiago Gentiletti e Filip Djordjevic lavorano in maniera differenziata. Questi sono gli ultimi giorni prima della ripresa con il gruppo la prossima settimana, così come per Abdoulay Konko.
Buone notizie per Marco Parolo, il dolore sta svanendo e potremo iniziare quanto prima a riprendere un lavoro fisico-atletico che gli possa permettere di riprendere la condizione atletica.
La situazione è questa, speriamo che la prossima settimana restituisca qualcuno completamente al mister, per avere un impatto atletico buono. Per alcuni ci vorrà qualche giorno in più, cerchiamo di accelerare i tempi di recupero.
L’obiettivo Atalanta per alcuni ci sta, difficile per De Vrij e per Parolo, per motivi differenti, perché prima di ridare un’atleta completamente alla squadra devono essere superate tutta una serie di tabelle di marcia che comportano un’assenza totale del rischio.
Siamo in una parte iniziale dove gli atleti lavorano da soli in una fase senza palla, siamo lontani per dare una presunta data di rientro. A volte anche tre o quattro giorni di differenza nel lavoro possono significare tanto. Ma parlare di un ipotetico rientro per una partita piuttosto che per un’altra non si può fare, parliamo di percentuali piuttosto basse”.
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