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Inzaghi: “Bielsa? Era destino. Spero che Biglia rimanga, a gennaio ci muoveremo”
NOTIZIE LAZIO – Il tecnico continua: “Felipe Anderson è un talento, ma ciò che mi ha colpito di più è….”
NOTIZIE LAZIO – Nessuno si sarebbe aspettato una Lazio così. In pochi avrebbero scommesso su Inzaghi, tornato nella Capitale dopo il ‘no’ estivo di Bielsa. Invece il tecnico piacentino ha stupito tutti e il giorno dopo la bella vittoria contro il Genoa (3-1) interviene così sulle frequenze di Rai Radio 1:
Se Bielsa non avesse rifiutato di venire alla Lazio…
“Penso che tutti abbiamo un percorso, si vede che era destino. Io sono convinto di averla meritata questa panchina, anche se non sembrava così. La Lazio mi ha richiamato e ci avrei pensato due volte se fosse stata un’altra squadra, ma la Lazio è casa mia da 17 anni.
È più tornato sul caso Bielsa con Lotito?
“No no, sono cose serie. Non mi va di scherzare su questo argomento. Massima serenità qualsiasi cosa fosse successa, sarei andato a Salerno senza problemi ed avrei fatto il massimo. Ora le cose vanno bene e dobbiamo continuare su questa strada”.
È più facile che sia promosso il Venezia di tuo fratello Pippo o che la Lazio vada in Europa?
“Sono due cose difficili per entrambe. Vincere in Lega Pro è difficile, ne sale solo una diretta. Per adesso stiamo facendo bene entrambi, lui è al comando con due punti di vantaggio ma sarà difficile. L’avevo lasciata da calciatore la Lega Pro e la sto ritrovando ora, è un campionato difficile e ostico”.
Keita, Immobile e Felipe Anderson sono dei talenti isolati o riescono a fare qualcosa insieme?
“Sono ragazzi che ascoltano. Keita e Felipe li conoscevo, Immobile lo volevo fortemente e l’ho conosciuto quest’anno. È un ragazzo molto disponibile che si è fatto apprezzare da tutti fin da subito. Hanno tanto talento e lo devono mettere a servizio della squadra in fase di non possesso, perchè noi non possiamo permetterci di perderli in fase difensiva. L’hanno sempre fatto in queste prime partite”.
Wallace e Felipe Anderson rappresentano l’anima allegra…
“Ho rivisto la gara ieri sera. Sembrava che ci divertissimo nel giocare. Loro sono sempre allegri e sorridenti. Wallace nelle prime 7 partite ha giocato solo pochi minuti a Bergamo, ma ha sempre lavorato nel migliore dei modi. Ha sfruttato poi la sua chance e ci sta dando tantissima solidità dietro”.
Come ci si sente ad essere il più famoso dei due Inzaghi, visto che da calciatori Pippo era più alle luci della ribalta?
“Sarà giovanissimo chi ha fatto questa domanda. Sono l’unico italiano ad aver fatto 4 gol in Champions, sono il miglior marcatore in Europa della Lazio, che di attaccanti forti ne ha avuti tanti. Essendo il fratello di Pippo poi, qualsiasi altro giocatore sarebbe la sua ombra. Era un attaccante incredibile, ha sgretolato ogni record di gol”.
Biglia andrà via?
“Penso e spero di no. So che sta trattando con la società. Voglio che rinnovi perchè in Europa giocatori come lui nel suo ruolo non ce ne sono. Sarebbe una perdita importante, è il nostro capitano”.
State pensando di intervenire sul mercato?
“Adesso abbiamo cinque partite difficilissime. Dobbiamo rimanere concentrati sul campo. Per quanto riguarda il mercato di gennaio avremo del tempo per parlarne. Perderemo Keita, che è un giocatore importantissimo. Ci faremo trovare pronti, vedremo poi il da farsi”.
Questa Lazio può andare in Champions?
“Noi siamo una squadra giovane, che ha ancora margini di crescita. Abbiamo giocatori importanti fuori come Lukaku e De Vrij e possiamo migliorare ancora. Dobbiamo cercare di arrivare a Natale nella parte alta della classifica, non abbiamo un calendario semplice”.
Il derby?
“Ne ho fatto diversi nel settore giovanile. Dallo scorso anno che mi stanno chiedendo di fare nel migliore dei modi questa gara, so quanto ci tengono i tifosi e vogliamo regalargli una grande soddisfazione”.
Su Felipe Anderson: è migliorato anche dal punto di vista tattico?
” É molto generoso, si mette al servizio della squadra. Mi ascolta e si sacrifica quando cambiamo modulo, la gara di Napoli è un esempio lampante. Al di là del talento mi ha colpito per la sua umiltà”.
Parolo?
“Sta facendo benissimo, una partita meglio dell’altra. Siamo la squadra che ha fatto segnare più giocatori diversi (13) ed è un paradosso che lui non abbia trovato il gol. Di solito ne realizza 6-7 a stagione. Lui potrà fare l’allenatore, in campo sa sempre dove mettersi e come aiutare la squadra. È diventato titolare in nazionale meritatamente”.
Perchè i giovani stranieri vanno subito in prima squadra?
“Io ho avuto la fortuna di allenare molti ragazzi che ho lanciato nelle giovanili. So quello che mi possono dare e non gli ho regalato nulla. Stanno giocando perchè lo stanno meritando, mi creano delle difficoltà nelle scelte. Mi sono ispirato a Materazzi, l’allenatore che ho avuto al Piacenza. Nonostante avessi davanti giocatori più esperti, con un passato glorioso alle spalle, mi ha schierato subito titolare dopo un ottimo ritiro”.
Sullo Scudetto 1914-15:
“Qui a Roma se ne parla tanto. Vedremo come finirà, ieri abbiamo vinto lo spareggio (ride, ndr)”.
R.C
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