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Inzaghi si racconta: “Dopo 3 anni ho voluto prendere una pausa, ora pronto a ripartire. La Lazio è vita, è famiglia”

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LAZIO INZAGHI – È una storia d’amore che dura da 20 anni, quella tra Simone Inzaghi e la Lazio. Dopo il tanto atteso rinnovo, avvenuto qualche giorno fa, il mister biancoceleste ha rilasciato un’intervista ai microfoni del Corriere dello Sport, in cui si è raccontato tra sogni ed obiettivi: ecco le sue dichiarazioni.

ATTESA PER IL RINNOVO – “Ho voluto prendere una pausa di riflessione, dopo tre anni avevo bisogno di fare chiarezza con me stesso. Ritengo di essere una persona seria, un professionista, e non mi va di prendere in giro nessuno. Mentalmente avevo bisogno di chiudere il ciclo iniziato nel 2016 per, eventualmente, aprirne un altro con maggior convinzione.”

AVANTI INSIEME – “Sono pronto per un nuovo ciclo, per una nuova sfida, per un bel progetto tecnico in accordo con la società. Posso dirlo subito: io e il mio staff daremo per centrare obiettivi importanti. Dovrà essere una stagione con grandissimo entusiasmo. Ripartiamo più uniti e forti che mai.”

MERCATO – “Gli interessamenti fanno piacere, non sono arrivati solo quest’anno ma anche nel 2016 quando abbiamo perso la qualificazione in Champions all’ultima partita. C’erano state le richieste di un club italiano ed uno estero, avrei sicuramente guadagnato di più ma ho sempre dato priorità alla Lazio, la mia squadra del cuore. Sono ambizioso e voglio crescere, ma in questo momento voglio far bene qui. Il mio futuro è la Lazio, sono strafelice di andare avanti.”

OBIETTIVI – “Ho parlato col presidente e con Tare, mi hanno detto che la squadra rimarrà super competitiva. Tare è una garanzia, una sicurezza sul mercato, siamo una grande famiglia. Acquisti? E’ prematuro parlarne, di volta in volta vedremo come si svilupperà il mercato”.

CHAMPIONS – “Quando sono arrivato alla Lazio non era in Europa, adesso ci gioca con regolarità da tre anni. Ora vogliamo crescere tutti quanti. In Italia ci sono squadre che hanno più budget, ma la Lazio con tanto impegno ed idee ha dimostrato di potersela giocare.”

MODULO – “Si ripartirà dal 3-5-2, il resto lo deciderò in base alla rosa.”

IMMOBILE – “Ha segnato 85 gol in tre stagioni, sono contentissimo di lui nonostante un calo avuto nel corso della stagione, ma ci può stare. Gli ho chiesto tanto sacrificio.”

CORREA – “E’ cresciuto tanto ed è molto intelligente, qualsiasi cosa uno chiede è sempre disponibile. E’ un talento d’oro.”

CAICEDO – “Lo scorso anno era finito al centro delle critiche, storcevano il naso quando si parlava di lui. Io ci ho sempre creduto e quest’anno è stato invocato dalla Nord. È un professionista, un ragazzo serio, ha giocato perché ha dimostrato grandi doti.”

COPPA ITALIA – “Strameritata, è giusto che l’abbia portata a casa la Lazio. Quella sera ricordo l’abbraccio con mio figlio Tommaso, ha invaso il campo dopo il fischio finale. Mi ha bloccato, mi ha abbracciato mentre stavo andando a salutare Gasperini. Lorenzo (l’altro figlio più piccolo, ndr) era sulle sue spalle, io gli ho messo la medaglia d’oro al collo. Quel momento mi rimarrà dentro per tutta la vita.”

LA LAZIO – “Cosa è la Lazio per me? È vita, è famiglia. La Lazialità si tramanda, io l’ho fatto con i miei figli. Se mai l’avessi immaginata così bella, quando ero giocatore, non ci avrei mai creduto. Cerco di viverla nel migliore dei modi, me la godo tutta. Mi sento un privilegiato, una persona fortunata perché posso vivere di queste soddisfazioni.”

BILANCIO – “Ho vinto tre Coppe Italia, due con la Primavera. Ho vinto anche due Supercoppe italiane, una sempre con i ragazzi. Da giocatore ho conquistato 7 trofei, ed in tutto sono dodici con la Lazio. Me li tengo tutti.”

IL SOGNO PIU’ GRANDE – “Beh, uno ce l’ho. Oltre ad essere l’unico laziale ad aver vinto la Coppa Italia da giocatore e da allenatore, mi piacerebbe vincere lo scudetto da giocatore e allenatore. So che è qualcosa di irrealizzabile, ma sognare è lecito”.

BONUS SCUDETTO NEL NUOVO CONTRATTO – “Sì, è vero. Il Presidente ci crede, è una persona che ha inciso molto sulla mia voglia di allenare, è successo quando stavo per smettere di giocare. Conosceva il desiderio che avevo di diventare allenatore, mi ha aiutato a realizzarlo”.

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