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JUVE-LAZIO. Un punto d’oro
RASSEGNA STAMPA – IL TEMPO – (L. Salomone) – Cuore, orgoglio, un pizzico di fortuna e un punto d’oro. La Lazio esce imbattuta dallo Juventus Stadium grazie alle parate di uno strepitoso Marchetti e a una difesa ordinata. Inutili gli assalti continui e in alcune fasi della gara anche arrembanti dei campioni d’Italia, i biancocelesti riportano a Roma un pareggio prezioso che fa classifica e morale dopo la bella prestazione nel derby. Meriti di Ledesma & Co. bravi a non perdere mai la bussola nemmeno quando la partita era diventata un assedio. Lotito può essere orgoglioso della risposta dei suoi ragazzi dopo una minicrisi. Petkovic deve rinunciare a Lulic e Mauri sostituiti da Radu e Brocchi. In attacco c’è Klose a caccia del primo gol contro la Juve dopo tre tentativi andati a vuoto tra coppe e campionato. Si parte e per qualche minuto la sfida sembra equilibrata, con naturale pressing dei padroni di casa e ripartenze pungenti della Lazio. Poi, verso il quarto d’ora, la Juve prende in mano la gara. Con prepotenza. Si comincia a soffrire, dietro si balla, la difesa va in apnea anche perché solo Ledesma prova ad arginare la marea bianconera. Brocchi ha la lingua di fuori, Gonzalez fa quello che può ma Hernanes e Klose non riescono mai a portare il pallone lontano dalla porta di Marchetti. E così, dopo un tiraccio di Konko, la banda di Petkovic è schiacciata e comincia l’assalto al fortino. Il tecnico bosniaco è anche sfortunato al 20′ quando perde Dias per un risentimento muscolare ed è costretto a sprecare il primo cambio inserendo il gigante Ciani. La sua squadra, però, arretra troppo e soprattutto non riesce mai ad impensierire la difesa bianconera che pure qualche spazio lo lascerebbe. È Giovinco l’uomo più pericoloso con il portiere biancoceleste bravo a respingere una girata chirurgica, poi è fortunato su un paio di diagonali che finiscono di poco fuori. Più che sulle fasce dove Konko e Radu tengono botta, la Lazio rischia per vie centrali dove Vidal e Marchisio solo per troppa precipitazione non trovano l’imbucata decisiva. Il primo tempo si chiude senza gol più per i demeriti della Juve sotto porta che per la bravura laziale in fase difensiva. La ripresa va un po’ meglio perché le idee dei bianconeri si annebbiano col passare dei minuti e gli assalti diventano meno veementi. Pogba spara alto, poi Marchetti è strepitoso sulla deviazione fortuita di Quagliarella sul fendente di Vidal. E la Lazio? Se ne sta dietro rintanata più per necessità che per scelta perché la Juventus spinge con l’organico al completo e non si riesce mai a ripartire se non quando si accende Hernanes. Petkovic comprende gli stenti dei suoi, toglie Brocchi ed inserisce Ederson nella speranza di tenere lontani gli juventini. Bonucci colpisce la traversa su angolo, è il segnale che anche la fortuna si è schierata dalla parte biancoceleste. Traballa la difesa, Radu ha i crampi, Marchetti e Ledesma vengono ammoniti, il tempo scorre ma Orsato concede giustamente sei minuti di recupero. Lo Juventus Stadium è una bolgia, ma ormai non c’è lucidità nell’assalto finale e allora finisce 0-0. Terzo pari per la squadra di Petkovic in questo campionato attesa ora dal Tottenham e da un doppio turno interno da capitalizzare per risalire in classifica. Servirà la grinta di ieri ma anche qualcosa di più nel gioco. Bene così.
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