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LA GAZZETTA DELLO SPORT. «Davanti alla morte di Gabriele hai preferito giocare, per assurde pretese sei pronto a scioperare. No comment»
Uno stralcio dell’articolo de La Gazzetta dello Sport. Questo lo striscione apparso in Atalanta-Tritium contro lo sciopero dei calciatori..
LA GAZZETTA DELLO SPORT. «Davanti alla morte di Gabriele hai preferito giocare, per assurde pretese sei pronto a scioperare. No comment»
Uno stralcio dell’articolo de La Gazzetta dello Sport. Questo lo striscione apparso in Atalanta-Tritium contro lo sciopero dei calciatori..
(foto getty images)
E se scioperassero i tifosi? E’ una domanda che calciatori e presidenti di Serie A dovrebbero cominciare a porsi. L’allenatore del Vicenza, Silvio Baldini, se l’è quasi augurato: «Un giorno mi piacerebbe che decidessero di scioperare loro non andando più allo stadio e non facendo più l’abbonamento alle pay-tv: allora vorrei vedere che cosa succederebbe. Quando ho sentito che la Serie A non partirà ho subito pensato a quelle persone che guadagnano mille euro al mese e non sempre riescono a pagare tutto».
In rete – Il tam tam si sta diffondendo tra i gruppi ultrà, c’è chi sta pensando a un segnale forte da mandare «ai miliardari del pallone», anche se di organizzato, per ora, non c’è nulla. L’indignazione corre in rete, sui social network. Su Facebook sono stati creati numerosi profili di protesta. Quelli che hanno già ottenuto migliaia di «mi piace» sono: «Contro lo sciopero del calcio», «Vergogna, andate a lavorare», «Sciopero del calcio? Una barzelletta che non fa ridere». Un tifoso si è impegnato a trovare «100 mila persone contro lo sciopero», ma per ora le adesioni sono poco più di mille. C’è anche chi ha lanciato un appello sul sito www.petizionionline.it: […]
Gli ultrà – I primi a muoversi, con un comunicato, erano stati venerdì i tifosi del Genoa, alcuni dei quali hanno anche perso i soldi del viaggio (saltato) per Napoli. Per loro è difficile «sopportare l’idea che un gruppo di giovanotti miliardari, con le loro luccicanti Ferrari e le mutande di Dolce e Gabbana» abbia avuto «l’alzata di ingegno di indire uno sciopero. Anzi, viene quasi un conato di nausea ad accostare la parola sciopero a persone che non hanno mai seriamente lavorato un giorno in vita propria. E’ un insulto alla nostra benevolenza».[…] Quando si arriverà al punto di non ritorno, scrivono sul loro sito, «allora sarà davvero il momento di “scioperare” noi, ma non passando al divano e alle pay-tv, ma staccandoci da tutto quello che è calcio, dai giornali ai siti. Forse sarà la fine, forse un nuovo inizio, chi lo sa. Pensate che ridere se i calciatori o le società si trovassero a scioperare per riavere il tifo sugli spalti!». Continua, intanto, l’esposizione di striscioni di protesta. Ieri, durante l’amichevole Atalanta-Tritium, è apparso questo: «Davanti alla morte di Gabriele hai preferito giocare, per assurde pretese sei pronto a scioperare. No comment», riferito al mancato stop in occasione dell’uccisione del tifoso della Lazio, Sandri. A Firenze i rappresentanti di una sigla finora ignota hanno scritto invece: «Smettiamo di tifare per cog… coi milioni. Vergogna!».
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