CALCIOMERCATO LAZIO
LA GAZZETTA DELLO SPORT. Romanzo Zarate «Mauro doveva restare Che coppia con Klose
Una sintesi dell’articolo della Gazzetta dello Sport
LA GAZZETTA DELLO SPORT. Romanzo Zarate «Mauro doveva restare Che coppia con Klose
Il Raton e la crisi del fratello: «Avrebbe conquistato il posto» Dai gol agli strappi: stavolta Inter-Lazio non gli appartiene
Il flashback porta al 23 aprile 2011, vigilia di Pasqua: Mauro Zarate dribbla Julio Cesar, rigore ed espulsione del portiere brasiliano, gol di Maurito, Lazio a un passo dal paradiso Champions. Quell’Inter-Lazio la squadra di Edy Reja finì incredibilmente col perderla. Il quarto posto è rimasto un sogno. Zarate-Reja era già allora un rapporto destinato a interrompersi. Proprio come oggi quello tra Claudio Ranieri e Maurito. Che cosa è in fondo Zarate, se non un romanzo popolare in continua evoluzione? Il prossimo capitolo, ancora un’Inter-Lazio, sembra un appuntamento con il destino a cui Maurito arriva in ritardo. O forse non ci arriva proprio, come spesso gli è capitato alla Lazio. A Roma c’è ancora chi è convinto che la sua cessione sia stata un errore. Lo pensa anche il Raton, Sergio Zarate: «Mauro ha sbagliato a lasciare la Lazio. Aveva problemi con Reja, lì si sentiva chiuso e aveva il desiderio di giocare. Ma avrebbe dovuto capire che le gerarchie sono fatte per essere rovesciate. Nessuno ha il posto assicurato. Non so che cosa sia successo a Cisse, ma di certo Mauro e Klose avrebbero formato una grande coppia».
Certo, con stili completamente diversi. Irreprensibile il tedesco: a lui non è mai capitato di abbandonare un ritiro, per lui lo spogliatoio stravede. Maurito alla Lazio era invece diventato un problema, anche per i compagni: si è perso il conto delle volte che i giocatori più rappresentativi sono andati a parlare con Reja per gli atteggiamenti fuori dalle righe dell’argentino. Perché Zarate con la testa era rimasto ai fasti della prima stagione. La stagione che aveva abbagliato tutti: la doppietta a Cagliari alla prima giornata, partita che neppure avrebbe dovuto giocare. E poi il gol al derby, quelli in Coppa Italia, il gioiello in finale alla Sampdoria e il viaggio in Qatar per acquistarlo dall’Al Sadd per 20 milioni di euro: mai più per nessuno Lotito ha pagato quelle cifre. L’addio di Delio Rossi è stato l’inizio della fine per Zarate. Con Ballardini i primi problemi e una conferenza stampa nel giorno dell’Epifania 2010: «Va punito perché è tornato tardi dalle vacanze». In quei giorni Zarate in Argentina aveva conosciuto quella che oggi è sua moglie, Natalie Weber. E che nel Capodanno appena trascorso gli ha regalato una figlia di nome Mia. Perché per Reja non era più un valore aggiunto, in aggiunta c’erano solo i 5 kg oltre il suo peso forma con i quali ogni estate si ripresentava in ritiro. I suoi atteggiamenti stavano minando il gruppo, come quando andò via in anticipo senza salutare nessuno a Formello nell’ultimo giorno di lavoro della scorsa stagione. O come quando si presentò in ritardo alla rifinitura del sabato prima di Catania-Lazio del 17 aprile 2011, salvo poi sfoderare una grande prestazione. «Tornare ora a Roma non credo sia possibile — spiega il Raton —. Ma chissà, a giugno…». Sarebbe l’ennesimo capitolo di un romanzo infinito.
Certo, con stili completamente diversi. Irreprensibile il tedesco: a lui non è mai capitato di abbandonare un ritiro, per lui lo spogliatoio stravede. Maurito alla Lazio era invece diventato un problema, anche per i compagni: si è perso il conto delle volte che i giocatori più rappresentativi sono andati a parlare con Reja per gli atteggiamenti fuori dalle righe dell’argentino. Perché Zarate con la testa era rimasto ai fasti della prima stagione. La stagione che aveva abbagliato tutti: la doppietta a Cagliari alla prima giornata, partita che neppure avrebbe dovuto giocare. E poi il gol al derby, quelli in Coppa Italia, il gioiello in finale alla Sampdoria e il viaggio in Qatar per acquistarlo dall’Al Sadd per 20 milioni di euro: mai più per nessuno Lotito ha pagato quelle cifre. L’addio di Delio Rossi è stato l’inizio della fine per Zarate. Con Ballardini i primi problemi e una conferenza stampa nel giorno dell’Epifania 2010: «Va punito perché è tornato tardi dalle vacanze». In quei giorni Zarate in Argentina aveva conosciuto quella che oggi è sua moglie, Natalie Weber. E che nel Capodanno appena trascorso gli ha regalato una figlia di nome Mia. Perché per Reja non era più un valore aggiunto, in aggiunta c’erano solo i 5 kg oltre il suo peso forma con i quali ogni estate si ripresentava in ritiro. I suoi atteggiamenti stavano minando il gruppo, come quando andò via in anticipo senza salutare nessuno a Formello nell’ultimo giorno di lavoro della scorsa stagione. O come quando si presentò in ritardo alla rifinitura del sabato prima di Catania-Lazio del 17 aprile 2011, salvo poi sfoderare una grande prestazione. «Tornare ora a Roma non credo sia possibile — spiega il Raton —. Ma chissà, a giugno…». Sarebbe l’ennesimo capitolo di un romanzo infinito.
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