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La rampante gioventù biancoceleste supera la prova turnover: non chiamateli rincalzi

NEWS DEL GIORNO – Pioli può contare su una rosa ben fornita, giusto equilibrio tra esperienza e giovani talenti…

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NEWS DEL GIORNO – Dalla prossima settimana dovrebbe cominciare a smaltirsi la coda per l’infermeria biancoceleste. Djordjevic sta rientrando a piccoli passi in gruppo e potrebbe strappare una convocazione per Napoli (e con lui Patric), mentre tra pochi giorni anche l’argentino Biglia lascerà il lettino per tornare ad allenarsi con i compagni. Il dottor Bianchini quest’oggi ha mostrato cauto ottimismo, predicando calma: “Sarà il mister che valuterà quando, e per quanto tempo, sarà in grado di poter affrontare una partita”. Pioli può dunque guardare al futuro prossimo con un pizzico di serenità in più, anche se la rosa che la società gli ha messo a disposizione si è finora dimostrata all’altezza.

ROSA DI QUALITA’ – L’inizio di stagione della Lazio è stato uno dei più difficili degli ultimi anni, con una serie di batoste in successione che hanno rischiato di mandare Ko i biancocelesti. Quando si è cominciato a fare sul serio la truppa di Pioli ha iniziato a perdere pezzi importanti: l’estate di Djordjevic è stata tormentata dai problemi alla caviglia operata lo scorso anno, quella di Klose è terminata il 18 agosto contro il Bayer Leverkusen. Poi Biglia è finito ai box alla prima giornata, e subito dopo de Vrij si è fermato con la Nazionale olandese. Niente paura per il tecnico emiliano, che ha accusato il colpo ma sicuro delle scelte fatte in estate non ha perso coraggio. Perché la Lazio può contare su una buona rosa, che unisce giovani dalle rosee prospettive a calciatori più navigati e che conoscono la Serie A come le proprie tasche. Ogni ruolo è coperto da almeno due interpreti, più o meno dello stesso livello e che posso interscambiarsi senza far perdere identità alla squadra. Fattore questo fondamentale, soprattutto in un momento in cui i capitolini scenderanno in campo praticamente ogni tre giorni.

NON CHIAMATELI RINCALZI – Al debutto contro il Dnipro in Europa League Pioli ha cambiato la squadra per sette undicesimi, e i biancocelesti hanno risposto presente. Attenta la prova di Konko che finora ha trovato poco spazio. Continua a crescere Hoedt (alle prese con un fastidio alla caviglia), mentre Gentiletti sta tornando a buoni livelli. L’unica sbavatura difensiva è costata fin troppo cara ed è valsa al Dnipro il gol del pareggio a tempo scaduto: l’uscita dall’area andava gestita meglio. In mediana si è visto certamente un buon Onazi, che ha corso tanto e impostato bene al fianco del solito Parolo, insostituibile per il tecnico biancoceleste. Un po’ in ombra Anderson e Kishna, con quest’ultimo che ha comunque fornito l’assist vincente per il gol di Milinkovic. Proprio il serbo ha offerto una prova maiuscola, sfruttando al meglio tutta la sua fisicità abbinata ad un’eccelsa tecnica di base. Davanti Matri si è mosso bene e sta recuperando il ritmo migliore. In panchina è finito Candreva, uomo simbolo di questa Lazio. Turnover sì, ma ragionato al centimetro con la rampante gioventù che porta a casa una buona prestazione, che lascia l’amaro in bocca solo per i secondi finali. La stagione sarà lunga e colma di impegni, Pioli ne è conscio, ma dopo la prova di ieri sera può guardare con soddisfazione alle sue seconde linee, tutti possibili titolari: non chiamateli rincalzi.

Gian Marco Torre

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