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COMUNICATI UFFICIALI

Lotito: “Inzaghi non è una seconda scelta”. Tare: “Fatto il possibile per accontentare Bielsa”

COMUNICATI UFFICIALI – Poi la presentazione di Simone Inzaghi…

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LAZIONEWS.EU – “Domani, sabato 9 luglio 2016 alle ore 12:00, conferenza stampa presso il Centro Sportivo di Formello”, con queste poche righe – apparse sul sito ufficiale – la Lazio fa sapere di aver indetto un incontro con la stampa nel quale, molto presumibilmente, prenderanno la parola i vertici del club (Lotito e Tare) per fare chiarezza sulle vicissitudini delle ultime ore che fanno capo alla decisione di Bielsa.

AGGIORNAMENTO ORE 14.00 – In conferenza stampa la parola passa al ds Tare:

Come si è potuto scegliere una allenatore come Bielsa visto che è agli antipodi della Lazio? Come ci si innamora di questo personaggio senza avere la forza di prendere?

“Ho ricevuto dei segnali da Bielsa, gli ho confermato il nostro interesse e ho avuto la sua volontà di incontrarci. La sua intenzione era di venire domenica mattina e ripartire lunedì sera. Ci ha chiesto di prolungare la permanenza perché in questi due giorni gli è stato spiegato dall’inizio alla fine tutto il mondo Lazio, la storia e il lavoro fatto in questi anni. Volevamo dargli la possibilità di fare una scelta sua, di prendere o meno in considerazione la nostra offerta. Dopo 3 giorni ci siamo lasciati con un accordo verbale con il permesso di tornare in Argentina per avere l’ok della famiglia sulla scelta. Insieme a Calveri e Lotito in questi 3 giorni insieme a Bielsa abbiamo toccato tutti i punti della futura collaborazione, volevamo creare un progetto importante con un contratto a lungo termine con uno degli allenatore più importanti del mondo. Ha rifiutato questa e anche l’offerta di un anno più uno in base al raggiungimento di obiettivi. Quindi abbiamo raggiunto un accordo verbale su un contratto di un anno e poi di rivedere a fine anno insieme la situazione. Con questo accordo, dopo l’ok della sua famiglia, è partito Calveri per la definizione del contratto.”

La Lazio con Bielsa ha dovuto modificare il mercato?

“Quando ci siamo incontrati aveva un dossier ampio sulla Lazio, dopo il primo contatto telefonico aveva approfondito lo studio sulla squadra. Quando ci siamo incontrati ci ha detto che aveva visto almeno 5 partite di ogni nostro giocatore e anche di quelli Primavera. Questo ci ha colpito. Gli abbiamo proposto i nostri nomi di mercato e abbiamo ricevuto l’ok su alcuni obiettivi, come Jardel e Adriano. Lui era d’accordo sul loro acquisto. Dovevano essere fatti 4 acquisti, un centrale e un terzino sinistro, un centravanti titolare e un esterno in caso di partenza di Candreva che vuole andare via. Ha espresso dubbi su giocatori della rosa, abbiamo fatto un accordo, che questi giocatori potessero essere visti da vicino ad Auronzo. Poi a fine luglio se necessario avremmo fatto altri interventi. Con il suo rientro in Argentina ho avuto il modo di affrontare questi argomenti in tutt’altra maniera. E’ stata messa in dubbio la posizione di Jardel e Adriano, più quella di Ajeti che gli avevo prospettato. Ero andato in Francia per acquistarlo per la Lazio. Aveva avuto un rapporto positivo però mi ha chiesto di non andare avanti. Ho assecondato le sue decisioni, al telefono gli ho spiegato che siamo consapevoli di chi fosse Bielsa e che quindi l’avremmo accontentato. Abbiamo assencondato il desiderio di Llorente del Real Madrid, in prestito al Vallecano, avrebbe voluto il giocatore in prestito secco. Le condizioni del prestito erano 500mila di prestito, con la garanzia che il giocatore avrebbe dfobuto giocare l’80% delle partite titolare. Altrimenti si sarebbe raddoppiato il prezzo e non avremmo potuto comprarlo. Mi ha chiesto di contattare il giocatore che gli ha risposto che lo ringraziava, ma che non voleva lasciare la Spagna. Lo stesso è stato per un altro centrale, Mammana del River Plate. All’ultimo giorno prima della partenza per il Lione, avevo un’informazione che il calciatore potesse venire alla Lazio. Abbiamo cercato di convincerlo, era un’operazione di 8-9 milioni di euro. Mi ha richiamato dopo mezz’ora che non era possibile acquistarlo perché aveva trovato un accordo con il Lione. Il terzo giocatore era Morel del Lione, visto che l’aveva avuto a Marsiglia. Gioca da terzino ma può fare il centrale. Lui voleva venire, noi volevamo prenderlo ma 2-3 giorni fa abbiamo avuto la risposta del Lione. Lo hanno considerato incedibile. Il quarto giocatore è Rodrigo Caio, il difensore del San Paolo. Io lo seguivo da due anni, ma doveva capire bene la sua situazione. Avevamo un accordo di approfondire l’argomento più in là visto che era impegnato in Libertadores e poi alle Olimpiade. E’ un giocatore in essere. Sulla fascia sinistra abbiamo valutato Beausejour, sarebbe stato solo l’alternativa alle nostre trattative, quelle di Adriano e di un altro giocatore, di cui ho avuto l’assenso e che sto cercando di prendere. Con l’uscita di Candreva abbiamo bloccato un giocatore da prendere al suo posto. Sia lui che Valencia sono nomi da noi proposti e ci ha detto ok. C’è la volontà del giocatore, ma le tempistiche delle trattative non possono essere decide dalla Lazio. Noi cercheremo di accelerare il prima possibile. La cosa più importante è che abbiamo concesso tutte queste cose a uno che non era nemmeno l’allenatore della Lazio perché il contratto è stato depositato il primo luglio. Tutte le volte che ho parlato con lui gli ho spiegato che la cosa più importante fosse la correttezza tra di noi. Avevamo un accordo confermato il 29 giugno dal presidente, che dopo il ritiro di Auronzo avremmo stanziato 30 milioni di euro sul mercato per sopperire alle sue eventuali richieste. A Bielsa ho spiegato il desiderio di tutti i tifosi di averlo a Roma non appena uscito il suo nome. Gli ho fatto capire che la cosa che mi dispiaceva di più che la gente lo stava aspettando con ansia. Il 6 luglio non era possibile parlare ancora di rinvii di partenze. La sua spiegazione è sempre stata che per necessità chiedeva 26-27 giocatori in ritiro, insieme a lui abbiamo lasciato Bisevac e Gentiletti fuori, perché erano in dirittira d’arrivo accordi per una cessione. All’inizio della prossima settimana speravamo di chiudere due acquisti, di cui uno Valencia. Poi ho ricevuto una sua chiamata per un suo desiderio di Pato. Gli ho spiegato che aveva qualità ma avevamo dei dubbi sulla sua tenuta fisica. Mi ha garantito che se allenato da lui poteva essere un giocatore importante, che avremmo dovuto fare di tutto per prenderlo. Ho portato avanti la trattativa, mi sono incontrato con l’agente mercoledì per formulare una proposta di 4 anni molto importante a livello economico. Bielsa sapeva lo standard dei nostri ingaggi, questa proposta a Pato è stata una proposta per farlo di diventare uno dei 3 giocatori più importanti. Siamo rimasti con Pato che avrebbe parlato con la moglie per darci una risposta definitiva. Il suo agente ha detto che non aveva nessuna proposta così importante in Europa. Ho parlato con Pato il giorno dopo e mi ha detto che voleva chiudere il contratto fino a dicembre e che non voleva lasciare il Brasile.”

Nella cessione dei 18 entrano in ballo i big oltre Candreva?

“Chi aveva espresso il desiderio di andare via doveva essere accontentato. Ha chiesto di non cedere Keita e Biglia.”

A livello verbale vi eravate dati delle scadenze?

“Lui metteva sempre il 5 luglio come scadenza dei 4 giocatori, gli è stata concessa la possibilità di partecipare a tutte le trattative. Dei 7 giocatori citati due giocatori dovevano essere acquistati ad agosto. L’importante erano 4 all’inizio o almeno due. Di questi due giocatori, Valencia e Pato, aveva un contatto diretto quotidiano e mi riferiva che c’erano delle difficoltà. Gli ho spiegato che avevamo degli accordi e doveva avere pazienza. La cosa importnate intanto era presentarsi il 5 luglio con la squadra per affrontare la prima settimana di lavora. La sua non presenza ci ha messo in difficoltà, ha sempre detto che non aveva mai conosciuto nella sua carriera una società con dirigenti che hanno un desiderio tale di creare un progetto con lui. Pensavo e speravo di aver creato un rapporto sereno e di collaborazione. Da vicino il soprannome che gli hanno dato fa capire tante cose.”

Avete sbagliato qualcosa?

“Abbiamo conosciuto una persona eccezionale, molto preparato. Il suo arrivo in Italia avrebbe avuto un significato forte. Tutti gli obiettivi che abbiamo deciso insieme sono ancora in essere. Tranne qualcuno da lui stesso rifiutato.”

Il suo potere si sarebbe ridimensionato?

“Non è vero, come vi ho già detto ero consapevole di quello che portava l’arrivo di Bielsa. Ve lo ripeto: io sono a disposizione della Lazio, non è una questione dei miei poteri di trattare i giocatori. E’ sempre stato uno scambio di opinioni sincero.”

L’idea Bielsa è sua o del presidente? Perché comunque è un suo fallimento. Sta pensando alle dimissioni?

“Si capisce l’intenzione di questa domanda, preferisco non rispondere.”

Il mercato della Lazio da dove riparte?

“Sul futuro lascio parola al presidente. Le idee di Bielsa o gli accordi stabiliti saranno portati avanti.”

Abbiamo saputo di uno scontro importante con Bielsa? Ci sono stati disturbi esterni?

“Ho avuto un discorso acceso con lui nell’ultima serata prima della sua lettera, riguarda la trattativa di Pato. Era informato da terze persone di una cifra sbagliata della nostra proposta. Io gli ho dato la possibilità di parlare con l’agente del ragazzo e di avere le cifre proposte dalla Lazio. Se non fossero state quelle avrei dato le dimissioni. Ci sono stati disturbi esterni, so che tanta gente esterna al mondo Lazio ha fatto queste cose. So che sono arrivate anche da persone intorno a lui, ci hanno messo il bastone tra le ruote.”

Ha mai pensato di dire al presidente di tornare indietro su Prandelli?

“Il problema nostro è che abbiamo avuto un contratto, non si poteva prevedere ch questo contratto non venisse rispettato. Il 5 luglio abbiamo saputo dal consolato in Argentina che non si erano presentati per la distanza e che avrebbero ritirato i documenti i giorni successivi. Poi abbiamo saputo che sarebbe arrivato sabato. Abbiamo mandato i biglietti necessari.”

Prende parola il presidente Lotito:

“Sto derogando di un mio convincimento di non voler più parlare con i mezzi di documentazione”.

Si crea polemica sulla mancata possibilità di fare domande a Lotito, poi prende la parola il patron: “I programmi della Lazio non saranno abbandonati. Per quanto riguarda il mercato gli obiettivi li centreremo, il mercato è aperto dal primo luglio. Le regole sono queste. Vogliamo una squadra competitiva, porteremo avanti le trattative con o senza Bielsa, speriamo che tutto accada nei tempi previsti. Gli investimenti sono gli stessi concordati con Bielsa. La scelta di Inzaghi è perché vogliamo riportare la lazialità, ha fatto un percorso, speriamo di portarlo a grandi risultati. Lo dimostrerà anche da allenatore della prima squadra. Non è una scelta di ripiego, ma siamo stati costretti a trovare un altro allenatore, Simone è idoneo al nostro progetto. È stato fatto un atto di amore verso la tifoseria, tutti dicevano che la Lazio non faceva sognare le persone, è stata attuata la filosofia pascoliana del fanciullino. Gli investimenti si porteranno avanti, ripeto il mercato è aperto dal primo luglio. Sono sicuro che nel periodo di ritiro verrano presi i giocatori che serviranno ad aumentare il potenziale della squadra”.

AGGIORNAMENTO ORE 12.30 – Il responsabile della comunicazione Stefano De Martino ha comunicato che in sala stampa saranno presenti l’Avv. Gianmichele Gentile per spiegare la vicenda dal punto di vista legale, il diesse Igli Tare per affrontare i temi relativi al mercato, il Segretario Generale Calveri per approfondire il suo viaggio in Argentina e il presidente Claudio Lotito che però non risponderà alle domande dei giornalisti. Infine verrà “presentato” il nuovo allenatore Simone Inzaghi.

Prende parola l’Avv. Gianmichele Gentile:

“Questo rapporto è nato a metà giugno, ha avuto una serie di trattative verbali, poi è arrivata una proposta di contratto che ha mandato il mister alla Lazio alla quale abbiamo risposto con una nostra proposta di contratto. Parliamo dell’ultrima decade di giugno. Poi è andato personalmente Calveri a definire i particolare, il 1 luglio è arrivato il contratto ed è stato depositato in Federazione e Lega. E’ un contratto corposo, sono 13 pagine, ci sono vincoli di riservatezza. Ha una minuziosa e analitica clausola sesta descrizione e indicazione facoltà del tecnico. Bielsa aveva inviato nella prima stesura una sorta di decalogo. Abbiamo chiarito che conoscevamo le prorogative del mister e della società. Ad esempio il tecnico sarà responsabile dei convocati, l’autonomia dei compiti professionali, che avrebbe scelto la tattica e il sistema di gioco, organizzare gli allenamenti, istruire i giocatori, coordinare gli aspetti sanitari e del materiale, raccomandare l’assunzione dello staff tecnico di cui si prevedevano 5 membri e che avrebbero dovuto ricevere lo stipendio pattuito, potrà consigliare il club dove ricevere la fornitura dei servizi, suggerire le migliorie necessarie per adempiere alle funzioni, decidere insieme alla società gli alberghi, avere il consenso dell’acquisto del materiale tecnico”.

Domande a Gentile:

Non ci sono clausole sul mercato? Come si spiega il comunicato di Bielsa di ieri sera?

“Vi ho letto integralmente il contenuto del contratto, non c’è una parola. Una cosa sono i programmi, una cosa gli impegni contrattuali. Io esprimo una mia opinione, si è voluto creare un pretesto per sganciarsi dal contratto. Evidentemente è successa qualcosa che ha fatto cambiare idea dal primo al 7 luglio. Se fosse quella la motivazione del mercato non sarebbe mai stata inserita all’interno del contratto. Il contratto è stato depositato è un obbligo che è stato effettuato per consentire a lui di venire, altrimenti sarebbe rimasti lì in Argentina senza poter venire”.

Quando avete percepito il cambiamento di Bielsa?

“La sera del 7 luglio. Ho parlato con Tare e Calveri, all’1 di notte è stata mandata una lettera con scritto che lo aspettavamo per dare attuazione ai programmi. Lui doveva venire dal 2 o 3 luglio, la squadra avrebbe avuto la necessità della sua presenza. Avendo firmato il primo luglio, doveva mettersi in viaggio e partire. Abbiamo dato tempo perché comunque si trovava in Argentina. Bielsa rimandava a Calveri sempre il suo arrivo. Poi la notte del 7 abbiamo chiesto di muoversi”.

I prossimi passi a livello legale?

“La situazione è grave e delicato. Il contratto è sottoposta alla giurisdizione italiana, quindi verrà valutato come se fosse un allenatore italiano. Trattandosi di contratto di lavoro possiamo rivolgerci anche al Giudice di Lavoro. LA Lazio non subisce una violenza così ingiustificata”.

Il primo comunicato della Lazio è stato anomalo. Temevate già un suo mancato arrivo?

“Bielsa non poteva arrivare a Roma senza la deposizione del contratto. Abbiamo specificato che il comunicato era stato depositato per correggere quello che era uscito da alcuni organi di stampa”.

Bielsa può allenare un altro club?

“Bielsa può violare anche altre cose. Le violazioni non hanno limiti. Se da un punto di vista della Federazione Argentina si ritiene libero, poi in caso farà i conti con la Fifa. A noi interessa avere un risarcimento del danno che la Lazio ha subito dal punto di vista patrimoniale e d’immagine”.

Bielsa ha risposto ai messaggi del 7?

“Ho parlato di una lettera che ho mandato all’Avv. di Bielsa, visto che la partenza veniva continuamente rinviata. Gli ho scritto che la Lazio lo stava aspettando. A questa lettera non ho avuto risposta”.

Quantificato il risarcimento?

“No, ma abbiamo un’importante domanda risarcitoria”.

C’è stato un rapporto umano? Si sta parlando solo di aspetti legali…

(Risponde Tare): Il rapporto umano è esistato tra Calveri, Tare, Bielsa e il suo staff. Adesso stiamo parlando di altri aspetti, dopo chiariremo.

Le dimissioni per voi non sono effettive? Come si procede con Inzaghi?

“Il valore da dare alle dimissioni di Bielsa è un inadempimento contrattuale, il contratto è risolto per inadempimento. E’ un lavoratore che non si presenta al lavoro senza giustificazioni. Per noi lui si è autolicenziato”.

Perché un allenatore non può dimettersi?

“Il contratto ha un inizio e una fine, se io non mi presento creo un danno e devo risarcire. Ho degli sconquassi su tutti i fronti, analizzeremo i fatti per dare un conto monetario”.

Come ci si appella davanti alle dimissioni?

“Le dimissioni devono essere motivate. Il datore di lavoro per licenziare deve motivare la giusta causa. Il lavoratore per dimittersi senza perdere le prerogative deve avere una giusta causa. Per noi questa giusta causa non esiste. Non sono dimissioni che vengono accettate o meno, nel contratto a tempo determinato ci sono degli obblighi da rispettare”.

Le domande a Tare.

Come si è potuto scegliere una allenatore come Bielsa visto che è agli antipodi della Lazio? Come ci si innamora di questo personaggio senza avere la forza di prendere?

“Ho ricevuto dei segnali da Bielsa, gli ho confermato il nostro interesse e ho avuto la sua volontà di incontrarci. La sua intenzione era di venire domenica mattina e ripartire lunedì sera. Ci ha chiesto di prolungare la permanenza perché in questi due giorni gli è stato spiegato dall’inizio alla fine tutto il mondo Lazio, la storia e il lavoro fatto in questi anni. Volevamo dargli la possibilità di fare una scelta sua, di prendere o meno in considerazione la nostra offerta. Dopo 3 giorni ci siamo lasciati con un accordo verbale con il permesso di tornare in Argentina per avere l’ok della famiglia sulla scelta. Insieme a Calveri e Lotito in questi 3 giorni insieme a Bielsa abbiamo toccato tutti i punti della futura collaborazione, volevamo creare un progetto importante con un contratto a lungo termine con uno degli allenatore più importanti del mondo. Ha rifiutato questa e anche l’offerta di un anno più uno in base al raggiungimento di obiettivi. Quindi abbiamo raggiunto un accordo verbale su un contratto di un anno e poi di rivedere a fine anno insieme la situazione. Con questo accordo, dopo l’ok della sua famiglia, è partito Calveri per la definizione del contratto”.

La Lazio con Bielsa ha dovuto modificare il mercato?

“Quando ci siamo incontrati aveva un dossier ampio sulla Lazio, dopo il primo contatto telefonico aveva approfondito lo studio sulla squadra. Quando ci siamo incontrati ci ha detto che aveva visto almeno 5 partite di ogni nostro giocatore e anche di quelli Primavera. Questo ci ha colpito. Gli abbiamo proposto i nostri nomi di mercato e abbiamo ricevuto l’ok su alcuni obiettivi, come Jardel e Adriano. Lui era d’accordo sul loro acquisto. Dovevano essere fatti 4 acquisti, un centrale e un terzino sinistro, un centravanti titolare e un esterno in caso di partenza di Candreva che vuole andare via. Ha espresso dubbi su giocatori della rosa, abbiamo fatto un accordo, che questi giocatori potessero essere visti da vicino ad Auronzo. Poi a fine luglio se necessario avremmo fatto altri interventi. Con il suo rientro in Argentina ho avuto il modo di affrontare questi argomenti in tutt’altra maniera. E’ stata messa in dubbio la posizione di Jardel e Adriano, più quella di Ajeti che gli avevo prospettato. Ero andato in Francia per acquistarlo per la Lazio. Aveva avuto un rapporto positivo però mi ha chiesto di non andare avanti. Ho assecondato le sue decisioni, al telefono gli ho spiegato che siamo consapevoli di chi fosse Bielsa e che quindi l’avremmo accontentato. Abbiamo assencondato il desiderio di Llorente del Real Madrid, in prestito al Vallecano, avrebbe voluto il giocatore in prestito secco. Le condizioni del prestito erano 500mila di prestito, con la garanzia che il giocatore avrebbe dfobuto giocare l’80% delle partite titolare. Altrimenti si sarebbe raddoppiato il prezzo e non avremmo potuto comprarlo. Mi ha chiesto di contattare il giocatore che gli ha risposto che lo ringraziava, ma che non voleva lasciare la Spagna. Lo stesso è stato per un altro centrale, Mammana del River Plate. All’ultimo giorno prima della partenza per il Lione, avevo un’informazione che il calciatore potesse venire alla Lazio. Abbiamo cercato di convincerlo, era un’operazione di 8-9 milioni di euro. Mi ha richiamato dopo mezz’ora che non era possibile acquistarlo perché aveva trovato un accordo con il Lione. Il terzo giocatore era Morel del Lione, visto che l’aveva avuto a Marsiglia. Gioca da terzino ma può fare il centrale. Lui voleva venire, noi volevamo prenderlo ma 2-3 giorni fa abbiamo avuto la risposta del Lione. Lo hanno considerato incedibile. Il quarto giocatore è Rodrigo Caio, il difensore del San Paolo. Io lo seguivo da due anni, ma doveva capire bene la sua situazione. Avevamo un accordo di approfondire l’argomento più in là visto che era impegnato in Libertadores e poi alle Olimpiade. E’ un giocatore in essere. Sulla fascia sinistra abbiamo valutato Beausejour, sarebbe stato solo l’alternativa alle nostre trattative, quelle di Adriano e di un altro giocatore, di cui ho avuto l’assenso e che sto cercando di prendere. Con l’uscita di Candreva abbiamo bloccato un giocatore da prendere al suo posto. Sia lui che Valencia sono nomi da noi proposti e ci ha detto ok. C’è la volontà del giocatore, ma le tempistiche delle trattative non possono essere decide dalla Lazio. Noi cercheremo di accelerare il prima possibile. La cosa più importante è che abbiamo concesso tutte queste cose a uno che non era nemmeno l’allenatore della Lazio perché il contratto è stato depositato il primo luglio. Tutte le volte che ho parlato con lui gli ho spiegato che la cosa più importante fosse la correttezza tra di noi. Avevamo un accordo confermato il 29 giugno dal presidente, che dopo il ritiro di Auronzo avremmo stanziato 30 milioni di euro sul mercato per sopperire alle sue eventuali richieste. A Bielsa ho spiegato il desiderio di tutti i tifosi di averlo a Roma non appena uscito il suo nome. Gli ho fatto capire che la cosa che mi dispiaceva di più che la gente lo stava aspettando con ansia. Il 6 luglio non era possibile parlare ancora di rinvii di partenze. La sua spiegazione è sempre stata che per necessità chiedeva 26-27 giocatori in ritiro, insieme a lui abbiamo lasciato Bisevac e Gentiletti fuori, perché erano in dirittira d’arrivo accordi per una cessione. All’inizio della prossima settimana speravamo di chiudere due acquisti, di cui uno Valencia. Poi ho ricevuto una sua chiamata per un suo desiderio di Pato. Gli ho spiegato che aveva qualità ma avevamo dei dubbi sulla sua tenuta fisica. Mi ha garantito che se allenato da lui poteva essere un giocatore importante, che avremmo dovuto fare di tutto per prenderlo. Ho portato avanti la trattativa, mi sono incontrato con l’agente mercoledì per formulare una proposta di 4 anni molto importante a livello economico. Bielsa sapeva lo standard dei nostri ingaggi, questa proposta a Pato è stata una proposta per farlo di diventare uno dei 3 giocatori più importanti. Siamo rimasti con Pato che avrebbe parlato con la moglie per darci una risposta definitiva. Il suo agente ha detto che non aveva nessuna proposta così importante in Europa. Ho parlato con Pato il giorno dopo e mi ha detto che voleva chiudere il contratto fino a dicembre e che non voleva lasciare il Brasile”.

Nella cessione dei 18 entrano in ballo i big oltre Candreva?

Chi aveva espresso il desiderio di andare via doveva essere accontentato. Ha chiesto di non cedere Keita e Biglia.

A livello verbale vi eravate dati delle scadenze?

“Lui metteva sempre il 5 luglio come scadenza dei 4 giocatori, gli è stata concessa la possibilità di partecipare a tutte le trattative. Dei 7 giocatori citati due giocatori dovevano essere acquistati ad agosto. L’importante erano 4 all’inizio o almeno due. Di questi due giocatori, Valencia e Pato, aveva un contatto diretto quotidiano e mi riferiva che c’erano delle difficoltà. Gli ho spiegato che avevamo degli accordi e doveva avere pazienza. La cosa importnate intanto era presentarsi il 5 luglio con la squadra per affrontare la prima settimana di lavora. La sua non presenza ci ha messo in difficoltà, ha sempre detto che non aveva mai conosciuto nella sua carriera una società con dirigenti che hanno un desiderio tale di creare un progetto con lui. Pensavo e speravo di aver creato un rapporto sereno e di collaborazione. Da vicino il soprannome che gli hanno dato fa capire tante cose”.

Avete sbagliato qualcosa?

“Abbiamo conosciuto una persona eccezionale, molto preparato. Il suo arrivo in Italia avrebbe avuto un significato forte. Tutti gli obiettivi che abbiamo deciso insieme sono ancora in essere. Tranne qualcuno da lui stesso rifiutato”.

Il suo potere si sarebbe ridimensionato?

“Non è vero, come vi ho già detto ero consapevole di quello che portava l’arrivo di Bielsa. Ve lo ripeto: io sono a disposizione della Lazio, non è una questione dei miei poteri di trattare i giocatori. E’ sempre stato uno scambio di opinioni sincero”.

 

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