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La moviola. Tagliavento si rovina nel finale: c’e il rigore per la Lazio

LA MOVIOLA – Il fischietto di Terni non fischia il fallo di mano di Zapata…

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LA MOVIOLA a cura di Lazionews.eu – Bastano pochi secondi a Tagliavento per rovinare una gara condotta alla perfezione. Il fischietto di Terni, infatti, per 90′ gestisce in modo ineccepibile i 22 giocatori in campo, lasciando molto giocare e fischiando soltanto quanto strettamente necessario. I cartellini, inoltre, vengono distribuiti con coerenza; giusto anche il secondo giallo a Lulic. Nel finale, però, Zapata ferma la palla in area con il braccio, ma il fischietto umbro non fischia il penalty. IL VOTO: 5

PRIMO TEMPO

17’ FUORIGIOCO CANDREVA – Corretta la chiamata: Lulic ha perso troppo tempo e Candreva finisce in posizione di fuorigioco

31’ HOEDT SU HONDA – Il difensore olandese interviene su Honda e fa ripartire il contropiede. Il giocatore del Milan si lamenta per un presunto fallo subito, ma l’arbitro, giustamente, non sanziona l’intervento del biancoceleste, in quanto la palla, nel momento in cui i due si toccano involontariamente, è già lontana.

SECONDO TEMPO

11’ FUORIGIOCO BACCA – Ancora una chiamata corretta da parte di Tagliavento, che ferma il colombiano, partito più avanti di tutti.

16’ AMMONIZIONE LULIC – E’ il bosniaco il primo ammonito della gara. Il numero 19 biancoceleste entra in ritardo su Honda, lanciato verso la porta. Sacrosanta la sanzione

26’ AMMONIZIONE BIGLIA – Niente da dire sul cartellino giallo a Biglia, reo di aver fermato Bertolacci e la ripartenza rossonera

31’ AMMONIZIONE ABATE – F.Anderson salta Abate che poi lo stende. Corretto ammonire il terzino del Milan

38’ ESPULSIONE LULIC – Doppia ammonizione per il laziale, che commette un fallo da dietro durante un contropiede degli avversari. Secondo giallo ineccepibile

46’ MANO DI ZAPATA – Djordjevic calcia e Zapata ferma la palla, in area, con il braccio. Rigore netto, non fischiato però da Tagliavento. Incredibile errore, soprattutto perché il fischietto di Terni si trovava a pochi centimetri dall’accaduto.

Riccardo Caponetti

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