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La nona di Pioli, un’allergia al pareggio che ha radici lontane

LA NEWS DEL GIORNO – Il tecnico emiliano non conosce mezze misure, la stagione laziale sembra ripercorrere quella dello scorso anno…

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PUBBLICATO IL 10/10

NEWS DEL GIORNO “Chi s’accontenta gode, così così”. Non conosce mezze misure la Lazio, la mentalità della squadra di Pioli è questa: prendere o lasciare. I biancocelesti sono allergici al segno x, lo dice la storia laziale del tecnico parmense. Il terzo posto in classifica è frutto di 5 vittorie e 2 sconfitte, la casella dei pareggi è ancora vuota. Una filosofia ben precisa, il diktat del mister è sempre lo stesso: giocare per i 3 punti fino alla fine e pazienza se non ne arriva neanche uno.

ALLA NONA IL PAREGGIO – Una tendenza che si è palesata fin dal primo giorno in cui Pioli si è seduto sulla panchina della Lazio: lo scorso anno il pareggio arrivò alla nona giornata, sul campo del Verona di Mandorlini. Nei turni precedenti i biancocelesti avevano collezionato 3 sconfitte – Milan, Genoa e Udinese, in mezzo la vittoria in casa con il malcapitato Cesena – prima di infilare il filotto di 4 vittorie consecutive che sancì la rinascita della truppa laziale. “Dimentichiamo quanto fatto l’anno scorso” ha ripetuto più volte quest’anno l’allenatore biancoceleste. Uno sprone in un momento delicato che è servito a restituire la Lazio bella e vincente che aveva fatto emozionare i tifosi, ma che evidenzia anche l’incapacità di accontentarsi della compagine laziale.

MESSAGGIO RECEPITO, IN PARTE – Nuova stagione, vecchie caratteristiche. Il trend è sempre lo stesso, la Lazio non sa pareggiare. Non un pregio, non un difetto. Questione di DNA, la squadra di Pioli rifugge le mezze misure. Uno stile di vita che si manifesta anche nell’annata 2014/15: vittoria all’esordio con il Bologna, poi scivolone clamoroso con il Chievo. Ancora una vittoria contro l’Udinese, ancora una scivolata in casa del Napoli prima dei 3 punti con il Genoa. Di nuovo, proprio come l’anno scorso, la scintilla arriva lontano dalle mura amiche dell’Olimpico: 365 giorni fa fu il Palermo, stavolta è Verona. Due punti opposti della penisola, ma stesso destino, la Lazio risorge ripetendosi anche nella giornata successiva contro il Frosinone. Nessun pareggio, e la nona giornata di campionato incombe. Prima c’è il Sassuolo, poi il Torino: due test importanti per verificare se la squadra di Pioli ha effettivamente dimenticato quanto fatto lo scorso anno.

Matteo Vana

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