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La PRIMAVERA nella gestione LOTITO: una crescita continua fino allo scudetto, ma ora attenzione al contratto di BOLLINI
LAZIONEWS.EU – Riviviamo stagione per stagione il rendimento delle “baby Aquile” nell’era del patron in carica dal 2004, i trofei e i calciatori più importanti…
APPROFONDIMENTO LAZIONEWS – E’ il 19 luglio del 2004 e Claudio Lotito è il nuovo presidente della S.S. Lazio. E’ un cambio epocale, una data che farà parte della storia biancoceleste. Dopo le difficoltà finanziarie, i mille debiti, c’è la rinascita, gli ormai famosissimi nove acquisti in un giorno, la Lazio c’è ancora e non molla. Il 2004 è un anno molto particolare, con Lotito che eredita la finale di Supercoppa Italiana con il Milan, ma eredita anche una situazione non esaltante a livello di settore giovanile. Dopo la gestione Bollini (che porta in dote uno scudetto) la Primavera vive due stagioni di transizione: nel 2003-04 al timone della squadra c’è Mimmo Caso, che poi verrà chiamato la stagione successiva sulla panchina della prima squadra e poi esonerato dopo 16 partite. Nel primo anno di Lotito c’è invece Roberto Mattioli ad allenare la Primavera biancoceleste, sostituito poi da Roberto Sesena, in carica dal 1 luglio 2005 fino al 30 giugno 2010. Dopo i buoni risultati ottenuti da Sesena viene richiamato Alberto Bollini, reduce dalle esperienze con Samp e Fiorentina, che si dimostrerà ancora una volta tecnico vincente. Facciamo un resoconto dell’andamento della Primavera della Lazio sotto la gestione Lotito, stagione per stagione, a partire dal 2004.
STAGIONE 2004-05- La Lazio di Mattioli termina il girone in 5a posizione, a meno uno dalla qualificazione alla fase finale, complice un girone di ritorno molto negativo. Qualche piccola soddisfazione arriva nei derby: Roma-Lazio 1-1 e Lazio-Roma 1-0. In Coppa Italia i biancocelesti sono primi nel Girone H con Chieti, Perugia e Ascoli, agli ottavi battono il Cesena, ma vengono eliminati ai quarti dal Milan. Al Torneo di Viareggio, il più importante trofeo a livello di settore giovanile europeo, il secondo posto nel girone 10 non basta per qualificarsi agli ottavi. I calciatori più importanti sono Sannibale, Melara, De Sousa e Delgado.
STAGIONE 2005-06 – E’ l‘annata peggiore dell’era Lotito: 10a posizione con 23 punti alla prima stagione di Roberto Sesena, un piazzamento che ovviamente non permette di qualificarsi per la fase finale. Entrambi i confronti con i rivali giallorossi vedono uscire sconfitti gli aquilotti: Lazio-Roma 0-1 e Roma-Lazio 2-0. Anche in Coppa Italia i capitolini non vanno oltre il secondo posto nel girone L con Cisco Roma, Avellino e Bari, e la qualificazione agli ottavi di finale non viene raggiunta. Nel Viareggio ultima posizione a 0 punti nel girone 1, padroneggiato dalla Juve. I nuovi giocatori che sono protagonisti di una buona stagione sono Santarelli e un Lorenzo De Silvestri che comincia ad affacciarsi al grande calcio.
STAGIONE 2006-07 – Dopo la pessima stagione vissuta la conduzione di Sesena comincia a far vedere qualche risultato: 2a posizione nel girone a 56 punti e qualificazione alle final eight (la prima con Lotito), dove però la Lazio viene eliminata dalla Sampdoria. Una vittoria a testa nei derby: Roma-Lazio 1-0 e Lazio-Roma 1-0. In Coppa Italia ancora un secondo posto nel girone L che non basta per andare avanti nel torneo. In questa stagione la Lazio non partecipa al Torneo di Viareggio. Risultati più che buoni arrivano anche dai nuovi innesti, con nomi come Diakitè, Tuia e Cinelli, al fianco delle conferme Corvesi e Capogna, ormai veterani della formazione biancoceleste.
STAGIONE 2007-08 – Ancora una qualificazione ai playoff scudetto grazie alla 3a posizione nel girone, ma la Fiorentina di Bollini estromette i ragazzi di Sesena dalla competizione dopo due gare combattutissime. Derby con tanti gol: Lazio-Roma 3-3 e Roma-Lazio 3-0; in Coppa Italia capitolini eliminati al primo turno dal Cesena, mentre nel Viareggio stavolta la Lazio riesce a passare agli ottavi di finale come una delle migliori seconde. I capitolini eliminano la Juventus ma devono arrendersi nei quarti a una grande Atalanta. Finalmente arriva il primo trofeo nel settore giovanile nell’era Lotito: Camberene, Belchatow, Roma, Karpaty Lviv e Atalanta sono le vittime della Lazio che alza al cielo il Trofeo Wojtyla. In questa stagione arrivano in biancoceleste calciatori che diventeranno pilastri storici della squadra, come Degrè, Iannarilli, Luciani, Pisa di Monterosa, Sciamanna, Mancini e Mendicino. Una Primavera in continua crescita.
STAGIONE 2008-09 – E infatti arriva la prima vittoria del girone di appartenenza: la Lazio è 1a con ben 60 punti, ancora davanti alla Roma, dopo numerose stagioni di supremazia giallorossa, anche se nei confronti diretti i risultati sono stati Roma-Lazio 1-0 e Lazio-Roma 1-1. Purtroppo la corsa allo scudetto si ferma di nuovo ai quarti: dopo aver eliminato l’Albinoleffe è il Siena il giustiziere della Lazio. I bianconeri, insieme all’Empoli, sono le vittime biancocelesti in Coppa Italia, ma agli ottavi di finale l’Inter dimostra il suo strapotere. Al Torneo di Viareggio è la Juventus a eliminare la Lazio negli ottavi, ma solo dopo i calci di rigore. In questa stagione arrivano talenti del calibro di Berardi, Cavanda, Faraoni, Perpetuini e Libor Kozak. Capitolini ancora vittoriosi nel Trofeo Wojtyla.
STAGIONE 2009-10 – La Lazio sta ormai diventando una certezza e la 3a posizione nel girone vale l’approdo alla fase finale del campionato, dove i biancocelesti eliminano il Parma ma devono arrendersi al Brescia. Nelle stracittadine Roma-Lazio 2-0 e Lazio-Roma 2-1. Coppa Italia ancora nel segno della Toscana, con gli aquilotti che prima eliminano il Livorno negli ottavi e poi vengono battuti dall’Empoli. Nel Torneo di Viareggio non bastano 4 punti nel girone 11 per qualificarsi agli ottavi. Arriva anche un secondo posto nel Trofeo Tirreno e Sport: sconfitta in finale con la Fiorentina, ma per il terzo anno consecutivo la Lazio vince il Trofeo Wojtyla battendo in finale la Sampdoria. Crescenzi, Ceccarelli, Zampa e Barreto sono i principali calciatori che arrivano nell’ultima stagione di mister Sesena sulla panchina capitolina.
STAGIONE 2010-11 – La Lazio conquista la 2a posizione nel girone, ma viene eliminata dal Genoa nella fase finale della competizione. Festival del gol nelle stracittadine: Lazio-Roma 4-0 e Roma-Lazio 7-1. In Coppa Italia è di nuovo derby agli ottavi e a spuntarla sono i giallorossi. Nel Torneo di Viareggio primo posto nel girone 3 a punteggio pieno, ma il Parma estromette i biancocelesti dal torneo agli ottavi. Nella stagione del ritorno di Bollini Vilkaitis, Tira, Sani Emmanuel e un certo Eddy Onazi sono le stelle di questa squadra. Il Trofeo Wojtyla è ancora nelle mani della Lazio, vittoriosa in finale sulla rappresentativa della Lega Nazionale Dilettanti.
STAGIONE 2011-12 – I biancocelesti si confermano al vertice del proprio raggruppamento e terminano la regular season in 2a posizione nel girone C, e stavolta il cammino nelle final eight prosegue fino al match decisivo, dopo aver ‘fatto fuori’ il Torino e i cugini della Roma, ma nella finale di Gubbio Onazi e Barreto non bastano: vince l’Inter 3-2, ma si capisce che il processo di maturazione è vicino alla conclusione e per la conquista del tricolore è solo questione di tempo. Due pareggi nei confronti con i giallorossi in campionato: Lazio-Roma 3-3 e Roma-Lazio 1-1. Nella Tim Cup il Palermo deve arrendersi ai biancocelesti negli ottavi ma poi è la Juve a sbarrare la strada alla Lazio. Anche nel Torneo di Viareggio il cammino capitolino si ferma ai quarti, stavolta per mano della Fiorentina, dopo che i ragazzi di Bollini avevano vinto il loro girone e battuto il Nordsjaelland agli ottavi. Continua l’affluenza di grandi talenti, sempre più splendenti, nelle fila della Lazio: arrivano Filippini, Crecco, Cataldi, Rozzi e il bambino prodigio Keita, direttamente da Barcellona. Nella rosa della Primavera, anche se parte degli Allievi Nazionali, c’era anche l’indimenticato Mirko Fersini, scomparso il 12 aprile 2012 a 17 anni. Il campo dove la Lazio di Bollini mette insieme vittoria su vittoria porta ora il suo nome.
STAGIONE 2012-13 – E’ l’anno della rivincita. Il prologo è degno di un finale trionfale: Lazio 1a a pari punti con il Catania; la marcia verso la seconda finale consecutiva vede la Lazio mietere vittime come Torino e Chievo, per poi arrivare all’atto decisivo al ‘Pietro Barbetti’ di Gubbio contro l’Atalanta. Stavolta non tremano le gambe agli aquilotti, che piegano i bergamaschi con un secco 3-0 per effetto dei gol di Cataldi (due volte) e Tounkara. Gli aquilotti possono liberare la gioia, spiegare finalmente le ali e sollevare il trofeo, dopo l’ultimo nel 2001, sempre con Bollini come allenatore. Biancazzurri bene anche nei derby: Lazio-Roma 2-2 e Roma-Lazio 0-1. In Coppa Italia però la Lazio non va lontano e si ferma già negli ottavi contro il Napoli; nel Torneo di Viareggio invece i capitolini, dopo aver conquistato il proprio girone a punteggio pieno, devono capitolare ai calci di rigore contro l’Anderlecht di talenti come Lukaku e Acheampong, che poi vinceranno il titolo in finale contro il Milan. Ancora una vittoria, la quinta, nel trofeo Wojtyla, stavolta in finale con l’Hajduk Spalato. Strakosha, Pollace, Antic, Falasca e Tounkara sono le stelle di questa stagione.
STAGIONE 2013-14, quella attuale – La Lazio è alla stagione della conferma, ma la Supercoppa Italiana all’Olimpico con la Juve è sfortunata e i biancocelesti perdono il match negli ultimi secondi per 2-1, dopo aver dominato per larghi tratti. Il primo derby del campionato è andato gli aquilotti (2-1 in rimonta), ma nel Trofeo Wojtyla sono stati eliminati dai giallorossi. In Coppa Italia Napoli e Reggina hanno assaggiato la forza della Lazio e ora in semifinale ci sarà l’Inter. Il Trofeo di Viareggio deve invece ancora partire e siamo certi che i ragazzi di Bollini daranno tutto per conquistare un titolo prestigioso a livello europeo, un trofeo che manca nella bacheca laziale. L’intelaiatura è quella dello scorso anno, con l’aggiunta di alcuni talenti come Elez, Minala e Murgia.
LE PROSPETTIVE – Durante gli anni dell’era Lotito è inevitabile notare la continua crescita della Primavera e del settore giovanile in generale, anche se manca ancora qualcosa per essere definitivamente al livello delle formazioni del Nord e una certezza anche a livello continentale. Una crescita comunque costante, arrivata sicuramente anche grazie alle guide tecniche molto positive di Sesena e Bollini. In particolare il tecnico di Poggio Rusco si è confermato vincente e l’accostamento concreto alla panchina della prima squadra non può che esserne la dimostrazione. Ma c’è un contratto che scade a giugno prossimo con la Lazio, ma Bollini si sente a casa, ha ribadito che la Primavera è la sua Champions e i colori biancocelesti li sente ogni giorno più suoi, segno che la volontà di continuare l’avventura laziale c’è, per raggiungere traguardi ancora più prestigiosi, con un occhio sempre a una novità che sembra ormai prossima: tutto il settore giovanile della Lazio tornerà nella sua casa di Formello.
Francesco Iucca
TWITTER: @francescoiucca
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