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L’ag. FIFA FERRARIA: “PETKOVIC è un professionista, se ha firmato lo ha fatto per lavoro. REJA? E’ un signore del calcio”
La vicenda potrebbe riservare delle particolarità a livello giudiziario e potrebbe non conoscere la soluzione in tempi brevi…
NOTIZIE SS LAZIO- La telenovela Petkovic-Lazio si sta facendo sempre più misteriosa e si sta arricchendo di nuove puntate. A parlare della situazione dell’allenatore di Sarajevo è intervenuto anche Flavio Ferraria, agente FIFA, intercettato da ‘Radiosei’. Ecco le sue dichiarazioni.
Si aspettava questa evoluzione del rapporto tra Petkovic e la Lazio?
“Francamente non me l’aspettavo. Quando succedono queste cose le colpe vanno divise, Come quando ci si divorzia, le colpe sono sia del marito che della moglie. Io penso che ci siano state delle circostanze da parte di tutti. Ma il calcio continua e bisogna guardare avanti”.
Quale evoluzione potrebbe avere questa situazione?
“Tutto è possibile. Anche se io rimango basito. Ad esempio il Bayern lo scorso anno ha vinto tutto con Heynkes e con Guardiola che era già stato ufficializzato. Io penso che se Petkovic dovesse rimanere alla Lazio si impegnerebbe fino in fondo visto che in Svizzera fino al 1 luglio non può fare niente”.
Come si spiega questa vicenda a livello di legislazione?
“E’ semplice: il regolamento della Fifa non vieta di firmare il 30 o il 31 dicembre per la prossima stagione, come ad esempio per i giocatori”.
Qual è, quindi, il contesto in cui ci si muove?
“Di solito c’è una giurisprudenza contraria: quando si manda via un allenatore è il tecnico a fare causa ricorrendo al giudice del lavoro, non il contrario. Tutto sta nel vedere i cavilli dell’articolo 1. Senza conoscere benissimo le clausole del contratto che ha firmato Petkovic non si può dire nulla. A prima vista lui aveva diritto di firmare”.
Sul contratto di lavoro, ci sono i margini per accusare Petkovic di ritardi nella comunicazione della firma con la Nazionale svizzera?
“Bisognerebbe leggere le carte. E’ difficile da dire, ma non penso. Il contratto è in scadenza il 30 giugno e lui ha firmato dal 1 luglio. Se fosse stato il 1 gennaio sarebbe stato diverso…”.
Lei che lo conosce, come potrebbe reagire?
“Io so solamente che Petkovic è un professionista serio e se ha preso questa decisione è solo per lavoro. Non ci scordiamo che la Svizzera è l’ottava potenza calcistica nel Ranking Fifa. Lui è molto legato alla questa nazione. Lui è senz’altro grato a Lotito e Tare. Se non fosse venuto alla Lazio non sarebbe stato chiamato dalla Nazionale rosso-crociata. La Lazio lo ha lanciato”.
C’è il suo zampino sui contatti Svizzera-Petkovic?
“Io ho un buon rapporto con il calcio svizzero ma in questo caso non c’entro niente. Yakin? Non lo conosco a livello personale ma è sicuramente un buon allenatore. Lo consiglierei alla Lazio. Lui sta allenando una squadra molto importante. Il Basilea arriverebbe nelle prime sei sia nel campionato italiano che in quello tedesco, quindi non ha niente da chiedere a livello economico”.
Che ne pensa di Reja e del possibile mercato della Lazio?
“E’ evidente che la Lazio si deve un pochino rinforzare, soprattutto in attacco e in difesa. La scelta di Reja sarebbe la più giusta perché conosce l’ambiente alla perfezione ed è un signore del calcio”.
Lei crede che qualora arrivasse Yakin, la Lazio potrebbe acquistare qualche giocatore dal Basilea?
“Bisogna vedere il budget che ha a disposizione la Lazio da investire su questi giocatori. Sono atleti che costano molto. Sono seguiti da molti club internazionali. Calciatori come Schar hanno molti estimatori, soprattutto della Premier. L’Arsenal farebbe carte false per prenderlo subito. Ma anche Safari e Stocker”.
Quali saranno le squadre che si muoveranno di più?
“E’ più un mercato di riparazione quello di gennaio. E’ difficile trovare una squadra che si muovi molto. C’è il rischio che per prendere un rinforzo si prende un giocatore che un rinforzo non è e si sono buttati i soldi. Un attaccante per la Lazio? Bisogna tirare fuori milioni euro per arrivare ad una punta forte. Quagliarella sarebbe un rinforzo importante ma non credo che la Juventus si privi di lui”.
Invece cosa pensa di Zakaria Bakkali del Psv Eindhoven?
“Il calcio è un po’ come una moda. Se i club italiani continuano a presentarsi in ritardo si rischia di vedere il prezzo triplicato rispetto a quello d’inizio. Bisogna investire sugli osservatori, come l’Arsenal. Se si arriva prima si riesce a risparmiare”.
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