Manoni e Germoni, parla l’agente: “Pioli ha sbagliato a non puntare sui giovani. I ragazzi? Saranno all’altezza”

ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU – Dalla Primavera…alla prima squadra. Non è soltanto la grande occasione di Inzaghi, ma anche di qualche giovane promessa che, fino a sabato scorso, non avrebbe potuto neppure lontanamente immaginare una chiamata così importante. Domenica il caos, ieri la partenza per Norcia. Insieme ai big, sul pullman per il ritiro ci sono Murgia, Matosevic, capitan Mattia, Manoni e Germoni. Proprio riguardo agli ultimi due, Lazionews.eu ha contattato in esclusiva l’agente Maurizio Tonicchi per parlare dell’esperienza che stanno per affrontare e della speranza di vederli, magari, in campo fra i grandi.

Che cosa ne pensa dell’esonero di Pioli? Quanto è davvero sua la colpa del fallimento degli obiettivi della Lazio?

“Purtroppo è un’usanza italiana che quando le cose non vanno bene l’allenatore faccia da capro espiatorio. Pioli ha pagato colpe che non sono le sue, in fondo ha sempre cercato di mettere al meglio la squadra in campo. Fino a qualche tempo fa era lodato e rispettato su Roma come un grande allenatore. Personalmente ritengo che sia ancora un buon tecnico, che abbia scontato errori che non sono solo suoi”.

Come si riparte dopo una stagione simile? Pensa che Inzaghi sia all’altezza del compito?

“Mister Inzaghi ha dimostrato di essere un ottimo allenatore nel Settore Giovanile, seguendo il percorso di Bollini e di altri allenatori che hanno fatto bene in Primavera. Certamente guidare una prima squadra non è la stessa cosa. Fra l’altro la Lazio si presenta con una totale mancanza di obiettivi da raggiungere. Mi auguro che in queste ultime partite le attenzioni si focalizzino sui giovani, la società deve lanciare questi ragazzi per ritrovare una serenità che manca da tanto nell’ambiente”.

Pensa che la convocazione di Germoni e Manoni arrivi in ritardo? Non crede che anche Pioli avrebbe potuto fare questa scelta mesi fa?

“Se dovessi dare una colpa a Pioli è proprio quella di non aver puntato mai sui giovani. Ne è la dimostrazione che anche Cataldi e Keita sono stati utilizzati con il contagocce. Non mi spiego come un giocatore come lo spagnolo, che quando entra dà sempre il suo contributo, sia stato messo praticamente ai margini della squadra. Non capisco anche la gestione di alcuni giovani che sono stati tenuti a inizio stagione all’interno della rosa e poi non sono stati mai utilizzati.

Ci può essere spazio prima della fine del campionato per i suoi ragazzi?

“Vedendo le difficoltà della Lazio e i non eccelsi giocatori sulle fasce non nascondo che, con un pizzico di coraggio che in Italia purtroppo manca, si sarebbe potuto osare. Magari non nel derby ma in altri match con un inserimento cadenzato. Mi auguro che in queste ultime giornate in cui Inzaghi non ha grossi obiettivi, se non quello di confermare alla platea calcistica di essere un allenatore maturo per una panchina importante, i miei due esterni possano avere qualche possibilità”.

Parlavamo mesi fa del contratto di Manoni. Ci sono novità?

“Ritengo che un contratto deve essere meritato e non elemosinato. Abbiamo chiesto diverse volte al direttore se riteneva Manoni un profilo da contratto Lazio, ed avendo avuto risposta che non lo era abbiamo dedicato il nostro tempo a trovare altre squadre pronte a prendere Francesco a fine stagione. Andrà in uscita, visto che siamo ad aprile e la Lazio non ha ancora fatto passi verso di lui. E’ inutile continuare a perdere del tempo se il club risponde che non è interessato. Stessa cosa per Germoni: Luca ha un contratto ma non vorremmo che rimanga a fare naftalina in prima squadra senza giocare, non vogliamo che faccia la statuina”.

Dopo la notizia di ieri, ha parlato con loro? 

“I ragazzi sono estremamente emozionati di partecipare al ritiro. Ieri, quando entrambi hanno ricevuto la chiamata dal team manager erano lusingati dell’attestato di stima della società. Adesso starà a loro, senza strafare, dimostrare quanto valgono. Se verrà fuori la possibilità di essere utilizzati sono sicuro che saranno all’altezza. Amano così tanto questi colori, ripongo molta fiducia su di loro”.

Michela Santoboni