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LAZIO, addio coppa

IL MESSAGGERO (G. De Bari) – Finisce per i biancocelesti, detentori del titolo, la corsa verso la finale di Tim Cup…

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RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Niente doppio derby di Coppa Italia, in semifinale approda il Napoli. Onore e applausi alla Lazio che, nonostante le importanti defezioni, tiene bene fino all’ultimo confermando la crescita di condizione e di mentalità. Benitez tiene molto al trofeo, anche per risollevare il morale dei tifosi un po’ delusi dalle ultime esibizioni, e allora schiera la migliore formazione possibile, con l’esordio da titolare del nuovo acquisto Jorginho. Reja, al contrario, deve rinunciare ad alcuni degli elementi migliori come Klose, Hernanes, Candreva, Biava e manda in campo una difesa a tre inedita: Ciani, Novaretti, Dias. Un assetto che comunque si rivela efficace, riporta Il MessaggeroLa Lazio lascia l’iniziativa agli avversari e, in fase difensiva, tiene anche tutti gli effettivi sotto la linea del pallone ma quando riparte alimenta la manovra con rapidità. Il primo tempo dei biancocelesti è tatticamente perfetto, per impostazione, ordine e capacità di controllo anche se si dimostra evanescente in attacco. La ripresa si apre con un maldestro intervento di Novaretti su Higuain, in area, che l’arbitro perdona. Il canovaccio della sfida non cambia, con il Napoli che cerca di forzare il dispositivo tattico biancoceleste ma può sfruttare solo i tiri dalla distanza in quanto i centrocampisti di Reja non mollano una zolla di terreno e la cerniera difensiva è sempre solida. La Lazio c’è e ribatte colpo su colpo. Il tecnico friulano, però, dopo essere stato costretto a sostituire Konko e Onazi, deve togliere anche Dias: tre infortuni che cambiano l’assetto della formazione ma non ne limitano né la determinazione, né la compattezza e le distanze tra i reparti restano immutate. Benitez prova a ridisegnare il Napoli e inserisce Mertens e Pandev, nell’intento di aumentare la spinta e risolvere i problemi nella costruzione della manovra, macchinosa e farraginosa. Il Napoli esce dal torpore fisiologico e diventa più minaccioso. È il preludio al gol, rocambolesco e contestato, che arriva al 38′: tiro di Callejon che colpisce Higuain, tenuto in gioco da Ciani, e palla che finisce in rete.

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