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Muller: “A Wembley ho vinto la prima Champions. Vogliamo tornare in finale”
LAZIO BAYERN MONACO MULLER INTERVISTA – Lazio – Bayern Monaco è ormai alle porte. A due giorni dalla partita d’andata degli ottavi di finale di Champions League, l’attaccante dei bavaresi Thomas Muller ha rilasciato un’intervista ai microfoni ufficiale della Uefa.
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Lazio – Bayern Monaco, le parole di Thomas Muller
“I gironi? Abbiamo raggiunto un record di imbattibilità in quella fase, è bellissimo e dimostra la nostra qualità. Ma se vuoi arrivare fino in fondo e vincere la Champions League devi passare la fase a eliminazione diretta. La cosa più importante è arrivare al turno successivo, in quel momento riparte tutto da zero. Il record ti dà semplicemente una bella sensazione, non vuoi mai essere sotto pressione nell’ultima partita della fase a gironi dove rischi di essere eliminato”.
“La vittoria del 2013 a Wembley? È difficile descrivere quelle emozioni. Devi guardare le foto e i video, devi guardare negli occhi Arjen Robben e vedere come tutti i nostri compagni di squadra, me compreso, gli saltano addosso. Le immagini parlano più delle parole. Ovviamente potremmo dire: ‘Ok, forse Wembley quest’anno è di buon auspicio’. Ma non ci credo a dire il vero. Dobbiamo rimetterci al lavoro. Ma certo, ho vinto la mia prima Champions League in quello stadio. È qualcosa di molto speciale per un calciatore ed è un grande sogno, quindi vogliamo tornare di nuovo in finale. Naturalmente, dopo la vittoria, la città di Londra ha sempre avuto un enorme significato per noi. Ci veniamo sempre con piacere”.
“Musiala? Lo conosco da quando ha mosso i primi passi qui con la Nazionale maggiore. Una delle sue più grandi qualità è che fa sempre domande, ha cercato di imparare guardando i giocatori più anziani e si vede. Non fa affidamento sul suo enorme talento nel dribbling, ma vuole sempre migliorare invece. Abbiamo un buon rapporto, anche se in teoria siamo rivali a livello di ruolo sul campo. Finora è stato straordinario, non solo in termini di statistiche o gol, ma anche di come si comporta come persona e come giocatore. Non è egoista: gioca semplicemente a calcio”.
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