Lazio-Chievo 1-0, la prima volta non si scorda mai

C’ERA UNA VOLTA – Una bestia nera chiamata Chievo. I veronesi sono un vero e proprio incubo per la Lazio, quando vedono biancoceleste si trasformano. Soprattutto all’Olimpico: da quando la favola della squadra scaligera si è trasformata in realtà, i clivensi sono usciti battuti dall’Olimpico solo in due occasioni. L’ultima volta fu targata Candreva, ma è la prima quella che non si scorda mai.

5 ottobre 2003, all’Olimpico arriva il Chievo di Gigi Del Neri, cliente ostico soprattutto per una Lazio in crisi che nelle ultime 3 partite ha incassato 7 reti. Stam dirottato sulla destra, al centro ci sono Mihajlovic e Couto, in avanti spazio a Muzzi-Lopez. Tra i pali del Chievo c’è una vecchia conoscenza, Luca Marchegiani. La partita è scorbutica, il Chievo si dimostra ancora una volta avversario ostico: contro i gialloblu la Lazio non ha mai vinto. La prima frazione scivola via senza sussulti, la ripresa inizia sullo stesso tono fino a quando non arriva la punizione dal limite che tutti aspettavano. Mihajlovic si frega le mani, Marchegiani suda freddo: a beffarlo, però, non sarà il serbo. Il sinistro del difensore sbatte su D’Anna, l’estremo difensore è spiazzato. Dopo la rete la Lazio potrebbe dilagare, ma spreca troppo. Per una volta la regola non scritta più famosa del calcio, quel “gol sbagliato gol subito” tanto caro agli allenatori di una volta, non si palesa. Finisce 1-0, il tabù Chievo è sfatato.

I gialloblu tornano all’Olimpico, da allora poco è cambiato: la Lazio quando vede gialloblu continua a faticare, la posizione di classifica è al di sotto delle aspettative e, tanto per cambiare, a difendere i pali del Chievo c’è un ex laziale, Albano Bizzarri. Tutto cambia affinchè nulla cambi, stavolta lo sperano anche i tifosi laziali.

Matteo Vana