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LAZIO-CHIEVO. LOTITO: “Scelte di Petkovic? Mi fido di lui. Mercato? Abbiamo molti obiettivi, speriamo di concretizzarli”
Il presidente biancoceleste parla anche della rielezione a presidente di lega…
Il presidente biancoceleste Claudio Lotito ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di sky nel pre-partita di Lazio-Chievo. Di seguito le sue dichiarazioni:
Non ci sono né Mauri né Hernanes dal primo minuto. Scelte un po’ azzardate di Petkovic?
Non lo so. Io l’unica scelta che conosco è quella del tecnico, che ho fatto io. Poi il tecnico ha ampia manovra e ampio spazio di poter decidere quello che ritiene più opportuno in funzione sia dello stato di salute fisico dei singoli giocatori, sia per quello che è la formazione avversaria. Se quindi ha fatto una formazione, ritengo l’abbia fatta a ragion veduta, come ha sempre fatto tra l’altro.
Felipe Anderson è un giocatore che state seguendo?
Noi di giocatori ne seguiamo tanti. Abbiamo una serie di obiettivi e ci auguriamo che qualcuno di questi venga concretizzato. Sono obiettivi che servono per rinforzare la rosa, per integrarla e non certo per sostituire i giocatori che riteniamo già molto validi. Si tratta di andare a fare degli innesti su una scacchiera in modo tale che ci siano ampie possibilità di utilizzo di giocatori sempre nel ruolo di titolari tutti quanti. Questa è la filosofia della società e del tecnico.
Quello della Lazio sta diventando sempre più un modello da imitare anche in Lega?
Non vale più l’assioma “più spendi e più vinci, vinci in qualsiasi maniera, con qualsiasi costo e qualsiasi mezzo” ma vale la programmazione e la progettualità. E quindi significa che diversi Presidenti stanno dimostrando di poter ottenere dei risultati calcistici indipendentemente dall’impiego delle risorse. Non è detto che se uno spende tantissimo, debba ottenere in termini di risultati sportivi in egual misura lo stesso peso. Penso che quello che conta siano la convergenza d’intenti all’interno di uno spogliatoio, lo spirito e l’approccio della società con le logiche del merito, dell’unità, dell’umiltà, dei valori sportivi. Forse aver ridato un ruolo all’aspetto umano del calciatore, spogliandolo soltanto dell’aspetto atletico-agonistico, questo è l’elemento trainante e costituisce l’elemento fondamentale di un cambiamento di rotta, altrimenti si rischiava di monetizzare il sistema, renderlo soltanto consono agli interessi economici, privandoci dell’aspetto umano che deve essere alla base del raggiungimento di certi obiettivi
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