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Lazio, così non voli mai. A Frosinone poche occasioni e zero gol
I biancocelesti conquistano un punto che serve a poco per la rimonta all’Europa League…
Pubblicato il 21/02 alle ore 19:52
LAZIONEWS.EU – Chi si aspettava una passeggiata a Frosinone dopo l’inferno della Turk Telekom Arena rimane presto deluso. Al “Matusa” è gara vera e i leoni ciociari ruggiscono fin dai primi minuti, con una pressione al limite e le scorribande offensive del trio Soddimo, Ciofani e Dionisi. La Lazio è troppo opaca per brillare e conquista un misero punticino con due tiri in porta, in una giornata in cui vincere sarebbe stato come risorgere a nuova vita.
La Lazio soffre sugli esterni, soprattutto a destra perché Candreva si dimentica di aiutare Konko, ma è proprio l’ala romana a creare gli unici due pericoli per la porta di Leali nella prima frazione. Biglia è ingabbiato in un centrocampo gialloblù che fa tanta densità e Mauri è costretto a volte a ruoli di regia che non gli competono: il risultato è una Lazio lenta e macchinosa, che non trova mai l’opportunità per pungere. L’azione più pericolosa della Lazio nel primo tempo è un regalo della difesa gialloblù per Djordjevic, ma il serbo, che non segna da un girone intero (l’ultimo gol all’andata) ha le polveri bagnate e non trova neanche la porta.
A mancare è soprattutto l’imprevedibilità e con Keita e Felipe Anderson in panchina non c’è poi molto da stupirsi. I due cross di Candreva direttamente in curva sono l’immagine simbolica del primo tempo della Lazio. La scintilla è proprio l’entrata di Keita nella ripresa: lo spagnolo accende la Lazio che tutto a un tratto sembra più brillante e la mole di gioco prodotta dagli uomini di Pioli comincia a dare i suoi frutti. Lulic spinge a sinistra con più continuità, Biglia gioca almeno 20 metri più avanti e Candreva punta costantemente Pavlovic. La coperta è sempre corta: il risultato è una Lazio più fragile dietro, ma Bisevac regge bene l’onda d’urto delle ripartenze dei ragazzi di Stellone e con il baricentro più alto si creano le occasioni più pericolose. Il neo entrato Milinkovic-Savic poi per poco non trova il gol ancora con un colpo di testa, ma un super Leali dice “no” e mette una pietra sul risultato di 0-0. Un pareggio che serve a poco e tiene a terra una squadra che aveva solo bisogno di spiccare il volo, con l’Europa che invece si allontana sempre di più.
Giorgio Marota
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