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ESCLUSIVA LN | Cristian Ledesma: “Lazio, ora non puoi sbagliare. Ricordo tutto del 26 maggio…”
LAZIO CRISTIAN LEDESMA INTERVISTA – In occasione di Lazio Lecce di venerdì 12 maggio, l’ora allenatore delle giovanili del Frosinone Cristian Ledesma è intervenuto in un’intervista esclusiva ai microfoni di Lazionews.eu. L’ex della sfida ha parlato di alcuni temi del mondo biancoceleste e giallorosso, con un ricordo speciale al 26 maggio 2013.
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ESCLUSIVA LN | Le parole di Cristian Ledesma
La Lazio arriva da una dura sconfitta contro il Milan. Come valuti questo finale di stagione dei biancocelesti? Credi che riusciranno a qualificarsi per la Champions League?
“Io credo che sbagliando quella partita a Milano diventa quasi necessario non sbagliare nel finale. Magari vincendo a Milano e guardando le altre squadre che lottano lì ti potevi anche permettere di avere qualche passo falso, mentre invece adesso la Lazio deve essere perfetta da qui alla fine. Non ci sono favoriti, in questo campionato è difficile con tutti fare punti. Ovviamente il margine di errore si è ridotto tantissimo adesso, ma Lazio ce la può fare”.
Nelle ultime tre partite Milinkovic-Savic ha subito numerose critiche dai tifosi della Lazio. Un pensiero sulla sua condizione? Credi che possa rimanere in biancoceleste il prossimo anno?
“Le critiche ci stanno perché è così il calcio. Lui non è un ragazzino e non è da poco che sta alla Lazio, lo sa che l’ambiente pretende perché è un giocatore che può dare tanto. Dall’anno scorso lui ha tirato la carretta quando magari qualcuno stava un po’ giù, e quindi bisogna aspettare che abbia una reazione positiva alle critiche e una reazione positiva la squadra in generale per la sconfitta di Milano. Poi che rimanga o meno bisogna capire da lui. Penso che per quanto riguarda la società ci sia l’intenzione di farlo rimanere, ma bisogna capire con quale tipo di offerta e quale tipo di progetto. Dipende da tutte e due le parti come sempre”.
Anche ad Immobile è stato riservato lo stesso trattamento. Cosa ne pensa della sua stagione? La Lazio nel prossimo mercato deve puntare su un attaccante più giovane?
“Io credo che ancora possa dare tanto alla Lazio nonostante una stagione così. Ricordiamoci le stagioni precedenti che ha fatto sempre tanti gol. Ha avuto un anno difficilissimo, penso che verso di lui non ci siano critiche ma consapevolezza che non è in forma, e l’ha detto pure l’allenatore. Non è colpa sua, ha avuto degli infortuni e non è uno che si tira indietro o non lavora. Più che critica penso che ci sia comprensione per lo stato di forma che ha lui, e si vede che non sta al 100% ma che è comunque una minaccia costante per gli avversari”.
Danilo Cataldi, che hai conosciuto quando era giovanissimo, potrebbe recuperare dall’infortunio ed essere della sfida. Quanto è diventato importante per questa Lazio? Ti aspettavi un rendimento così alto con Sarri?
“Da quando è arrivato Sarri ha avuto un po’ più di importanza, l’ha messo più al centro del gioco. Io mi aspettavo questo momento di Danilo anche se non in quel ruolo perché è quasi nuovo per lui, però sta facendo benissimo. Nel ruolo da mediano nel centrocampo a 2 o da mezzala a 3 poteva essere protagonista, mi aspettavo questo suo momento in quei ruoli. Non è stato protagonista nelle altre occasioni ma lo è diventato, è un giocatore importante per la Lazio e me lo aspettavo perché lo conosco. So che tipo di ragazzo è, sono contentissimo per lui e di questo suo nuovo ruolo in cui sta facendo benissimo”.
Il Lecce non naviga in acque tranquille dopo l’ultima sconfitta contro il Verona. Come vedi l’attuale situazione del club? Cosa manca per raggiungere la salvezza?
“Il Lecce sta facendo fatica a fare gol. Non sono più le salvezze di una volta in cui pensavi più a difendere e magari segnare di contropiede o su palla inattiva. Adesso tutte le squadre propongono, il Lecce propone gioco, è pericolosa, ha giocatori veloci e leggeri davanti che danno pochi punti di riferimento. Non è sicuramente una squadra allo sbando, ha perso tanto con questa sconfitta contro il Verona. Sta comunque facendo il campionato che doveva fare, ha fatto tantissimi punti ad inizio stagione e si pensava che potesse arrivare una salvezza un po’ più serena, invece adesso sta di nuovo lì. Io sono stato lì 5 anni, penso che le pretese non devono essere più alte di quello: è una neopromossa, e la società, il direttore sportivo e l’allenatore hanno fatto un grande lavoro. Il campionato del Lecce doveva essere questo, però non devo dire certo io alla Lazio che deve stare attenta, sanno tutti che è comunque una squadra pericolosa da affrontare”.
Tra poco sarà il decimo anniversario di una data storica: il 26 maggio 2013. Se ripensi a quella sfida cosa ti viene in mente? A distanza di 10 anni ti sei reso conto di quanto è stata importante quella partita per la città?
“Più passano gli anni e più capisci l’importanza di quella partita, è sempre bello. Io ricordo tutto, fai fatica a non ricordarti ciascuna cosa e la ricordo sempre con molto piacere. Ricordo tutto di quella giornata e delle settimane prima. Sembra di dire due cose diverse ma è un ricordo che è presente, è così, è sempre molto presente”.
Lazio e Lecce hanno sicuramente lasciato un segno importante nella tua carriera. Cos’ha significato per te indossare i colori di queste due società?
“Il Lecce è la squadra che mi ha permesso di entrare nel professionismo, di firmare il mio primo contratto. Devo tanto a quella terra, sono cresciuto lì. Anche i miei figli ci sono nati, mia moglie l’ho conosciuta lì e ci vive adesso mio fratello. Sono molto affezionato alla città e alla società, mi ha dato l’opportunità di entrare nel professionismo e sono molto legato a Pantaleo Corvino. C’è un affetto speciale. La Lazio invece è la squadra per cui tifo, è diverso perché io tifo per la Lazio, mi sono innamorato della sua storia. È un affetto diverso, faccio fatica a dire se sia più grande o meno. Qui a Roma ho vissuto tanti anni e ci vivo ancora. A Lecce ci tengo, è la terra che mi ha fatto crescere: sono arrivato che avevo appena sopra i 18 anni e a quegli anni lì era il posto ideale per un ragazzo che arrivava dall’Argentina e che voleva iniziare a fare il calcio professionistico. La società era veramente seria e piccola, dentro ci si stava e si lavorava benissimo”.
Ora la sfida di venerdì sera: le tue sensazioni sulla gara? Che partita ti aspetti?
“Se i giocatori sono in serata e si sentono al 100%, la Lazio è un piacere vederla giocare. Dipende da quella problematica lì, sia fisica che se mentalmente sono al 100%. La Lazio dovrebbe essere superiore, mi aspetto una specie di rivincita per i punti lasciati a Milano e per quella partita non giocata al massimo”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA – Pubblicato il 9/05/2023
Andrea Castellano
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