Lazio d’attacco per l’Europa

RASSEGNA STAMPA LAZIO – Una Lazio a trazione anteriore per centrare l’Europa. Contro la Samp Inzaghi non ammette passi falsi. La quasi certezza di dover giocare la finale di Coppa Italia mercoledì 17 maggio contro la Juve, ormai a un passo dalla finale di Champions, costringe il tecnico a provare a chiudere in anticipo il discorso Europa League per potersi concentrare anima e corpo sulla finale di Coppa Italia. Una gara per molti proibitiva, viste le ultime prestazioni della Juventus tra campionato e Champions, ma che il tecnico sa di potersi giocare. Perché come ha spesso sottolineato in passato la sua Lazio “non parte sconfitta contro nessuno”. Parole che hanno trovato riscontro sul campo. In questo ultimo mese in particolare contro la Roma di Spalletti. Conquistata la finale di Coppa Italia, il 3-1 in campionato sui giallorossi ha scritto la parola fine sulla corsa scudetto e consegnato di fatto ai biancocelesti la qualificazione in Europa. Le inseguitrici però non mollano e, pur mostrando qualche segno di cedimento, sono in agguato pronte ad approfittare di un passo falso della Lazio. Per questo Inzaghi vuole chiudere in anticipo il discorso qualificazione in Europa (mancano all’appello 4 punti) per poi affrontare la Juve con la mente sgombra.

Domenica dunque il tecnico schiererà una Lazio a trazione anteriore per provare a chiudere in anticipo una gara il cui esito sulla carta appare scontato ma che invece nasconde mille insidie. Inzaghi medita di tornare al 4-3-3 ma anche se ieri ha continuato a battere la strada del 3-5-2 ma con Immobile, Keita e Anderson in campo dall’inizio. Recuperato l’attaccante azzurro, al derby out per un violento attacco intestinale, dopo i cinque gol in due gare Keita si è guadagnato sul campo io gradi di titolare. Anderson invece, partito dalla panchina nell’ultima sfida contro la Roma, è pronto a tornare in campo dall’inizio, ma nel ruolo di esterno di centrocampo. Ancora assenti De Vrij e Lukaku che oggi torneranno a disposizione come ha spiegato il medico sociale il dottor Rodia: “Hanno avuto degli affaticamenti muscolari ma domani (oggi, ndr) contiamo di rimetterli in gruppo”.

LEGGO / E.Sarzanini