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LAZIO, è Klose-Mania: la leggenda del Re Pescatore
Un estratto dell’articolo di Repubblica.it sull’attaccante biancoceleste
LAZIO, è Klose-Mania: la leggenda del Re Pescatore
Un estratto dell’articolo di Repubblica.it sull’attaccante biancoceleste
(getty images)
ROMA – La leggenda del Re Pescatore: “La felicità è l’unica cosa che conta. È più di una coppa, è pescare una carpa o scovare un pesce gatto. Fissare il galleggiante che va giù”. Cerca l’adrenalina nel silenzio, Miro Klose, da quando un amico lo portò in un lago vicino a Kaiserslautern: “Sono rimasto affascinato”. Da allora ama la pesca a mosca: 5 riviste al braccio (acquistate negli aeroporti), una canna, s’è già invaghito di Bracciano a Roma. E di qualche ristorante giapponese: “Vado matto per il sushi”.
Figlio di Josef Klose, ex calciatore dell’Auxerre, e Barbara Jez, portiere della Polonia di pallamano, Miro è un atleta nel Dna. Papà e mamma, oltre i geni, gli hanno trasmesso la cultura del lavoro, gli consigliarono un futuro oltre il calcio: “Sono diventato carpentiere” racconta Miro. In cielo ha agguantato la fede: “Sono molto religioso – rivela – e prego prima di ogni partita”.
Ora et labora. L’abitudine alla fatica modera ogni eccesso, Klose ne è l’esempio: “Non ho bisogno di una Porsche o una Mercedes, la mia Audi A3 e una Mini sono già troppo”, come riporta Repubblica.it, a firma Alberto Abbate.
Rigidità e puntualità maniacale, potenza e tecnica, Klose s’è sempre ispirato a Fritz Walter, leggenda di Kaiserslauter, ma – con i suoi 62 gol – insegue bomber Muller a quota 68. Vuole il trono di Germania, alla Lazio dopo il derby è già re. Non ha apprezzato lo striscione ‘Klose mit uns’ (di stampo nazista): sua madre Barbara era membro del partito comunista polacco.
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