CONFERENZE STAMPA
Sarri in conferenza: “Le partite come quella di oggi mi piacciono”
LAZIO EMPOLI SARRI CONFERENZA – La Lazio ha pareggiato 3 a 3 contro l’Empoli nella prima giornata di ritorno di Serie A. La partita è stata molto intensa e ricca di episodi. I capitolini sono passati in svantaggio due volte, ma grazie ad una bella prova di carattere sono riusciti a salvare il risultato. Il mister biancoceleste Maurizio Sarri è intervenuto nella consueta conferenza stampa post gara per analizzare tutto ciò che è accaduto.
Conferenza stampa Sarri: sulle fragilità dietro e la qualità davanti
“Abbiamo giocato con una formazione molto più offensiva, ma questo non penso abbia inficiato più di tanto la prestazione difensiva. L’approccio alla partita è discutibile, perché all’ottavo minuto eravamo sotto di due gol. Mi dispiace che nel secondo tempo siano entrati in area solo una volta e abbiamo trovato il modo di prendere gol. Non ho visto la parte finale dell’azione, ma ho visto come è nata l’azione, quanti uomini erano sull’avversario che era davanti al calcio d’angolo e siamo riusciti a farlo uscire fuori. Sono delle fragilità difensive spesso momentanee. Forse i primi 20 minuti e l’occasione del terzo gol, ma poi dal ventesimo al novantesimo non ho avuto la sensazione di subire gol con grande fragilità. Questi momenti ce li abbiamo. Un dato deve far pensare, negli uno contro uno difensivi siamo ventesimi in Serie A. Io non sto parlando degli uno contro uno dei difensori, ma in tutte le parti del campo. Vuol dire che qualche limite da questo punto di vista ce l’abbiamo. Meglio avere talento e qualche limite da questo punto di vista su cui si può, con un po’ di applicazione, non ti dico rimediare, ma mitigare. A me però le partite come oggi piacciono, abbiamo fatto un secondo tempo straordinario, con dieci palle gol tutte nitide, costruite con pulizia e velocità. Quello che mi fa stare male è non riuscire a concretizzare con il risultato pieno una prestazione del genere”.
Sull’emergenza Covid e se sulle lacune difensive ci si può lavorare
“Se potessi lavorare con continuità sicuramente. Il calendario raramente mi consente di avere una settimana completa e diventa tutto più complicato. Se penso al primo gol è un’ingenuità dei centrocampisti, tutti e tre spostati dalla stessa parte. Per quanto riguarda la situazione io credo che chi prende le decisioni debba essere chiaro con tutti. Se la malattia è pericolosa si deve fermare tutto, altrimenti se è un’influenza si sta a casa con l’influenza. Ci devono dire se è pericolosa o meno. Così è dura anche perché poi siamo in mano alle decisioni di venti regioni e ognuno ragiona in maniera autonoma. Una squadra viene fermata con 4 o 5 positivi e altre invece giocano. Se le decisioni sono delle ASL regionali è difficile fare un protocollo”.
Su Luiz Felipe
“Non credo influisca la situazione contrattuale, se fosse così sarebbe preoccupante. Una volta c’è il rinnovo, una volta litighi con la moglie, c’è sempre un motivo. Non penso sia così. Sulla situazione del 2-3 c’è da considerare che Luiz Felipe aveva subito l’ammonizione dopo 5 minuti. Io tra l’altro non voglio il raddoppio per uno che viene dall’alto, voglio una copertura molto vicina. Invece eravamo uno contro due e la situazione si è evoluta così. Non penso comunque che dipenda da una situazione extra campo”.
Sul perché si prendono gol in successione
“Succede anche in allenamento. Io non riesco a spiegarmelo sinceramente. Se fossi in grado di spiegarlo ci metterei una pezza. Credo che anche i giocatori non sappiano spiegarlo, altrimenti farebbero qualcosa. Non fa piacere nemmeno a loro prendere gol in successione”.
Sul calciomercato
“Io penso alle partite e di calciomercato non me ne occupo. Ho la mia idea su cosa ci possa aiutare”.
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