APPROFONDIMENTI
La Fiorentina ferma la Lazio e torna l’incubo del “vorrei ma non posso”
LAZIO FIORENTINA- Un copione già visto, un film di cui conosciamo già il finale, un bacio di cui già conosciamo il sapore. La storia d’amore tra ogni biancoceleste e la Lazio vive spesso di queste sensazioni altalenanti: dall’esaltazione al ritorno alla normalità, dal disastro alla vittoria in un batter d’occhio. Lazio–Fiorentina è stata, seppur in termini diversi, l’ennesima esaltazione del “Vorrei ma non posso”. La meravigliosa Lazio che aveva travolto il Milan (in crisi, certo, ma pur sempre campione d’Italia), incappa negli errori che sembravano superati e che, puntualmente, arrivano a rovinare la festa. Forse, tuttavia, contro la Viola qualcosa è stato diverso…
Lazio-Fiorentina 1-1. Una traversa della Viola nel recupero salva la Lazio
Lazio – Fiorentina
vorrei…
Vorrei, certo.
Il primo tempo dell’Olimpico sembra essere l’eccezione all’incubo di tutti i laziali: la caduta dopo l’esaltazione. Perché, la nostra storia insegna, ci è mancato spesso tanto così, ma davvero poco, per arrivare ai traguardi più alti. Il Milan sconfitto, l’Olimpico che ringhia e spinge i ragazzi come raramente si era visto nel recente passato. Questa volta no, questa volta il destino beffardo pronto ad affossarci, a spegnere il nostro entusiasmo, non ce la farà. Questa volta il finale sarà diverso: saremo noi ad andare a casa accompagnati dalla ragazza delle superiori che ci aveva illuso e spezzato il cuore. Saremo noi. Lo vogliamo. Ce lo meritiamo.
Casale gonfia la rete, la Nord esplode, la Fiorentina giochicchia e noi difendiamo bene. Sembriamo dei leoni: fieri, combattivi, grintosi. Che ripartenze! Che verticalizzazioni. Vorremmo, e vogliamo. Oggi sarà diverso.
…ma non posso.
E poi? E poi ci tremano le gambe. Sul più bello, come ci è accaduto spesso. No! Questa volta no. E invece eccolo lì, in agguato. Ci sorride. Il nostro destino, implacabile come il Fato greco, aspetta il minimo errore per farci tornare un passo indietro. Per ricordarci che sì, possiamo crederci, sempre. Ma lui sarà lì. Letale. Come un tiro dal limite dell’area che si infila nell’angolino e, per un attimo, gela i cori festanti dello stadio.
Per un attimo. Perché se la Fiorentina non è quella del primo tempo la Lazio non è più il ragazzo delle superiori con il cuore spezzato. Entra il Capitano e la sua voglia ci trascina, tutti. Dal divano, dal bar, dalla poltroncina dell’Olimpico, dal campo. Accettiamo il gioco avversario, ma siamo belli, veloci e decisi in ripartenza. Le gambe non ci tremano più: portiamo rispetto all’avversario (che sa farci male, prova a colpirci, ma ci salva la traversa), ma sappiamo che possiamo colpire anche noi.
Non oggi. Finisce così. Ma qualche volta, anche se l’esito è lo stesso, il percorso è molto diverso. “Vorrei, ma non posso” dicevamo. Oggi ho voluto, avrei potuto, non ho potuto. Ma come ci sono andato vicino! E, uscendo dal rettangolo verde, la sensazione è stata quella di aver reagito ai nostri soliti errori. La Lazio sta crescendo, si sta avviando a superare le paure che bloccano testa e gambe.
Questa volta possiamo dircelo “Don’t look back in anger”: non guardarti indietro con rabbia, cara Lazio. La strada è lunga, ma quello che sembrava un “non posso” può trasformarsi in meraviglioso “io potrò”.
Lazio – Fiorentina, il tabellino
LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic, Casale, Romagnoli, Hysaj (70′ Lazzari); Milinkovic, Cataldi (62′ Marcos Antonio), Luis Alberto (63′ Vecino); Pedro (70′ Immobile), Felipe Anderson, Zaccagni.
A disposizione: Maximiano, Adamonis, Patric, Gila, Fares, Basic, Cancellieri, Romero.
Allenatore: Sarri.
FIORENTINA (4-3-3): Terracciano; Dodo, Milenkovic, Ranieri (85′ Igor), Biraghi; Bonaventura (73′ Mandragora), Amrabat, Barak; Gonzalez (73′ Ikoné), Jovic (85′ Cabral), Kouame (46′ Saponara).
A disposizione: Cerofolini, Sirigu; Venuti, Terzic, Quarta; Duncan, Amatucci.
Allenatore: Italiano.
NOTE
Arbitro: sig. Colombo.
Marcatori: Casale (L., 7′); Nico Gonzalez (F., 49′).
Ammonizioni: Kouamé (F., 40′); Zaccagni (L., 45’+2); Saponara (F., 66′); Amrabat (F., 68′); Immobile (L., 90’+2).
Espulsioni: //.
Minuti di Recupero: 2′; 4′.
Martino Cardani
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