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LAZIO-GENOA. LA MOVIOLA. TOMMASI nella bufera: alla LAZIO mancano due rigori
I biancocelesti hanno da recriminare soprattutto per la prestazione del primo tempo e per alcuni episodi che l’hanno penalizzata. Netto il penalty per il Genoa…
La MOVIOLA a cura di Lazionews.eu- All’Olimpico di Roma va in scena l’undicesima giornata di questo campionato di Serie A con la Lazio che vuole proseguire nel suo cammino casalingo quasi perfetto contro la ‘bestia nera’ Genoa (CLICCA QUI PER RIVIVERE LA DIRETTA DEL MATCH). Biancocelesti reduci dal pareggio milanese in rimonta contro gli uomini di Allegri e in cerca di conferme. Fischietto affidato all’arbitro Tommasi di Bassano del Grappa; gli assistenti sono Stallone e Giachero; IV Uomo Tasso con assistenti addizionali Guida e Baracani. Prima frazione di gioco sotto il completo controllo biancoceleste, con i ragazzi di Petkovic che sfiorano più volte il vantaggio con Klose (due volte) e Candreva, ostacolati da un attento Perin, macinando gioco e chilometri. Match che scorre via liscio senza grandi interruzioni, ad eccezione di un episodio molto dubbio in area ligure. Si va al riposo sullo 0-0, ma con l’impressione che la Lazio stia pian piano tornando su livelli ottimi. Si torna in campo con un Genoa un pò più propositivo grazie all’ingresso in campo di Fetfatzidis al posto di Marchese, ma è sempre la Lazio che tiene le redini della partita. Al 14′ però, dopo un altro episodio molto dubbio in area genoana, sono proprio gli ospiti a passare in vantaggio son Juraj Kucka. Petkovic cambia con Perea ed Ederson al posto di Anderson e Gonzalez, mentre Gasperini corre ai ripari inserendo un difensore (De Maio) per un centrocampista (Kucka). Ma ad andare in gol è ancora il Genoa con il rigore trasformato da Gilardino (fallo di mano di Ciani). Lazio che ci prova, in particolare con Perea e con un Ederson finalmente in palla, ma il muro rossoblu regge. Finisce 2-0 per il Genoa.
IL MATCH- Come accennato i primi 45 minuti di gioco sono testimoni di un gioco molto fluido con la Lazio padrona del campo e del pallino del gioco. Tommasi non estrae mai il cartellino giallo, ma si trova a dover affrontare un paio di situazioni molto spinose, entrambe in area di rigore rossoblu. Al 10′ Felipe Anderson entra in area e prova ad andare sul fondo per crossare, ma viene ostacolato da un difensore avversario. Il brasiliano va a terra, ma non c’è assolutamente nessuna irregolarità. L’arbitro non si fa ingannare dall’ex Santos che cerca un pò il contatto. Al 30′ l’episodio più discusso. Proteste veementi di Candreva che chiede a gran voce il penalty: lancio lungo in profondità sulla sinistra per il fantasista di Tor de’ Cenci che ruba il tempo in velocità a Biondini. L’ex Cagliari non lo tiene ed è costretto a ricorrere al fisico e a una trattenuta, proprio all’ingresso in area di rigore. Tommasi è molto vicino all’azione e decide di lasciar correre, ma la trattenuta c’è, così come con tutta probabilità c’era il tiro dagli undici metri in favore dei padroni di casa. Nel mezzo (28‘) un’ottima segnalazione del guardalinee che pesca in offside Antonelli. Sul finire del primo tempo ci prova Candreva su punizione, originata però da un‘azione viziata da un fallo abbastanza netto a centrocampo di Klose su Manfredini. Si va al riposo a reti inviolate. Nella ripresa il copione non cambia ed è ancora la Lazio ad attaccare. Al 3‘ altro episodio molto contestato in area genovese e altro rigore invocato dalla Lazio. Cross di Felipe Anderson intercettato in area da Antonelli con un braccio. Anche in questo caso Tommasi aveva una visuale perfetta e ha lasciato correre. E’ vero che il difensore della nazionale azzurra stava tirando indietro il braccio ed era a distanza ravvicinata dal brasiliano biancoceleste, ma è vero anche che il tocco è netto e decisivo. Insomma, se l’arbitro avesse concesso il penalty nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Al 7‘ ammonito Matuzalem, intervenuto da dietro su Felipe Anderson che lo aveva nettamente superato. Giallo ineccepibile. Al 14‘ arriva la sorpresa che non ti aspetti, con il Genoa che passa in vantaggio con Kucka grazie a una disattenzione difensiva della Lazio. Al 25‘ il tiro dal dischetto arriva, ma per il Genoa. Il fallo di mano è di Ciani sulla discesa di Antonini con il pallone che si impenna, il francese si gira e impatta il pallone con il braccio. Il direttore di gara non decreta subito il rigore, ma aspetta qualche secondo e la segnalazione di uno dei suoi assistenti. Rigore che comunque c’è e Gilardino raddoppia. Nell’occasione ammoniti Ciani e Ledesma (per proteste), che esce pochi secondi dopo dal campo in mezzo ai fischi. Capitolini che provano a spingere per riaprire la partita, che sembra però stregata per i colori biancocelesti. I giudici di linea si mettono in mostra con un paio di buone segnalazioni di offside su Keita e Candreva, mentre Tommasi non concede un fallo sulla trequarti a Miro Klose. Al 46‘ fermato Candreva, involatosi verso la porta, in fuorigioco netto. Dopo tre minuti di recupero l’arbitro manda tutti negli spogliatoi, ma tra le proteste dei tifosi biancocelesti per i rigori non concessi.
IL VOTO- Se il criterio di giudizio dei due falli di mano in area di rigore (Antonelli e Ciani) è quello dell’involontarietà, la Lazio avrebbe dovuto usufruire del penalty al 3′, ma Tommasi ha applicato in questo caso la massima ‘due pesi due misure’. Il fischietto veneto è parso in generale un pò spaesato e in ritardo su alcune decisioni (il fallo di mano di Ciani era netto, perchè c’è stato bisogno dell’intervento del guardalinee?), mancante sull’assegnazione di alcuni falli e di alcuni cartellini gialli (soprattutto nel primo tempo). Il resto della sestina arbitrale si è ben distinta nella segnalazione puntuale di almeno 4 o 5 posizioni di fuorigioco di non semplicissima lettura, ma sui rigori che mancano alla Lazio avrebbe dovuto fare qualcosa in più e intervenire sulle defaillance di Tommasi. Alla luce di tutto ciò, la valutazione non può che essere negativa: 4,5.
Francesco Iucca
TWITTER: @francescoiucca
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