Lazio: la fase difensiva è da registrare

NOTIZIE SS LAZIO – Fino a qualche tempo fa’ se si chiedeva a qualcuno quale fosse il segreto di questa Lazio che stava facendo furore in Campionato e in Europa League, la maggior parte delle persone rispondeva senza battere ciglio: “Merito di Klose e di una difesa che prende pochi gol”. “A quel tempo” la Lazio era seconda in classifica e dava una forte sensazione di stabilità. All’improvviso due “mazzate” notevoli: l’infortunio a Klose e la difesa che ha iniziato a subire gol. Tanti gol. Troppi. Nelle ultime 7 partite tra Campionato e Coppe, la Lazio ha subito ben 10 gol. Nella lunga striscia di 16 risultati utili consecutivi, partita da novembre e culminata con la sconfitta interna contro il Chievo la Lazio aveva subito solo 7 gol. Le motivazioni, come al solito, non sono univoche ma hanno diverse matrici d’origine. La prima è da ricercare sempre nella mentalità, in quella deconcentrazione che è stata spesso causa di blackout della squadra laziale, basta pensare ai 2 gol subiti in 2 minuti contro il Palermo. Altra spiegazione è da ritrovare nelle palle ferme. I 3 gol subiti ieri sera nascono da 2 rigori e da una punizione. La rete del pareggio di Campagnaro nasce da un calcio d’angolo. Il gol di Borriello contro il Genoa e quello di Peluso della Juventus in Coppa Italia. E soprattutto quella sensazione tangibile, che si è percepita anche ieri, di pericolosità ogni qualvolta i Tedeschi battevano un calcio d’angolo. E infine: il calo fisiologico di Biava e Dias. I due centrali hanno svolto fino ad ora una grandissima stagione e ci sta che tirino un po’ il fiato. Poi Biava ieri sera ha giocato con a febbre, mentre Dias è parso in difficoltà fin dal primo minuto. I due colossi si riprenderanno presto, ma per ora è meglio che la Lazio non conceda troppe palle inattive agli avversari

Carmine Errico