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LAZIO, la stagione inizia con un tuffo nel passato…
LAZIONEWS.EU – La vittoria di ieri contro il BASSANO VIRTUS ha riportato la mente ad una partenza molto simile di qualche anno fa…
LAZIONEWS.EU – Prima LAZIO della stagione, prima goleada davanti ai propri tifosi con tanto di marcature sul tabellino dei volti nuovi. E il pensiero che vola ad un passato non troppo lontano: era 18 agosto 2011 e la truppa biancoceleste affrontava i macedoni del Rabotnicki nei preliminari di Europa League. Una gara che, per un motivo o per l’altro, ha molti punti in comune con quella che è andata in scena ieri sera sul manto erboso dell’Olimpico…
GOL A GRAPPOLI – C’è grande trepidazione all’Olimpico in quel 18 agosto di tre anni fa, i tifosi sono impazienti di vedere dal vivo la nuova coppia d’oro dell’attacco, quella che accende i sogni di tutto il popolo laziale e sulla quale vengono riposte le attese di un’intera piazza: da una parte il pragmatico KLOSE, dall’altra l’eccentrico CISSE’. I due – sbarcati nella Capitale assieme ad altri cinque volti nuovi – alla prima uscita ufficiale fanno infiammare subito la loro nuova platea e, nonostante di fronte ci sia una modesta squadra macedone, non si lasciano impietosire: doppietta per il francese, tre assist e la zampata del definitivo 6-0 per il tedesco, l’esordio con la maglia della LAZIO non poteva essere migliore per entrambi. Mille giorni dopo quella fantastica goleada, nell’impianto capitolino si respirava quasi la stessa aria carica di elettricità: la nuova LAZIO inizia la stagione contro il BASSANO VIRTUS, avversario non certamente irresistibile, ma la voglia dei sostenitori (oltre 10mila, ndr) di ammirare i nuovi acquisti è tanta. E, come in quella calda notte d’agosto del 2011, loro rispondono subito presente: DE VRIJ, PAROLO e BASTA bagnano l’esordio in biancoceleste con una rete. All’appello manca soltanto DJORDJEVIC, ma il serbo è stato “rimpiazzato” da KEITA che “nuovo” non è però aveva ugualmente tutte le luci dei riflettori addosso dopo un precampionato al di sotto delle attese. Anche la risposta del giovane talento spagnolo è stata perentoria: doppietta e tanti spunti di eccellenza tecnica.
“LA SCALA” COMUNE – I punti di contatto non terminano qui: l’allora seconda LAZIO di REJA aprì le danze in campionato a San Siro contro il MILAN. E indovinate dove andrà a giocare la truppa di PIOLI tra neanche sette giorni? Esatto, proprio nella “Scala del calcio” contro gli stessi rossoneri che battezzarono l’esordio in Serie A di ‘Re Miro‘ KLOSE. Era il 9 settembre 2011 e il Kaiser teutonico si presentò al pubblico italiano (con quello biancoceleste ci aveva già pensato in precedenza…) nell’unico modo che conosceva: con un gol. Una segnatura tutt’altro che banale: dopo appena 12 minuti di gioco raccoglie il servizio di MAURI, brucia NESTA con un fantastico stop a seguire e trafigge ABBIATI con una staffilata mancina. Tutta la Serie A si alza in piedi per accogliere un nuovo campione. Poco dopo arrivò anche la marcatura di CISSE, ma le fortune del francese, purtroppo, terminarono praticamente quella stessa sera. Domenica prossima la LAZIO partirà nuovamente dallo stesso avversario con motivazioni affini: “Ora andiamo a vincere a Milano”, è il messaggio lanciato dalle nuove leve biancocelesti nel postgara di ieri. Dopo aver superato la “vecchia” LAZIO 2011/12 per numero di gol (7 a 6) e di esordienti mandati a segno (3 a 2), ora vogliono completare l’opera andando ad espugnare la tana dei Diavoli Rossi: impresa che non riesce dal lontano 3 settembre 1989.
DIFFERENZA(?) – L’unica cosa che differenzia questa LAZIO dalla “prima Lazio dell’era KLOSE” sta nella guida tecnica: da una parte c’è un tecnico esordiente alla prima vera occasione nella sua carriera (PIOLI), dall’altra un sergente del calcio italiano come REJA. Entrambi però iniziarono la loro avventura alla LAZIO con un obiettivo comune: riportare la LAZIO in Europa dopo una stagione fallimentare. E nella scelta di affidare la panchina all’ex Bologna c’è molto di REJA: il furlan infatti è stato il suo primo sponsor quando in casa laziale erano scattate le primarie per l’assegnazione della panchina. Nella stagione 2011/12 la LAZIO stupì nel girone d’andata, salvo avere un vistoso calo nel ritorno a causa dei molteplici infortuni: REJA riuscì solamente a sfiorare il prestigioso accesso alla Champions (per la seconda volta di fila…), concludendo la stagione con l’amaro in bocca nonostante l’obiettivo europeo raggiunto. Oggi in casa LAZIO tutti parlano di Europa come traguardo minimo. Europa League sottointesa, ma il sogno – neanche troppo velato – è la Champions League: quell’unicorno alato che è volato in diverse occasioni nei dintorni di Formello riuscendo sempre a scappare ad un soffio dalla cattura. Quest’anno la voglia di riscatto è tanta, la società – consapevole della frattura con i tifosi – si è mossa con solerzia sul mercato allestendo una buona squadra e le prospettive, almeno sulla carta, sono buone. C’è voglia di sorprendere, c’è voglia riprendersi in mano la Capitale dopo l’ottima annata dei cugini che sono riusciti ad ammortizzare il 26 maggio, c’è voglia di rivincita e di riprendersi tutto quanto, se possibile con gli interessi. REJA tre anni fa non riuscì nell’impresa, fermandosi allo step intermedio, ora tocca a PIOLI provarci: riuscirà l’allievo a superare il maestro?
Daniele Gargiulo
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