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LAZIO. Le scuse di Zarate
Uno stralcio dell’articolo de Il Corriere dello Sport. E’ uscito dal campo in lacrime: il suo errore dal dischetto rischia di compromettere la qualificazione in Champions …
LAZIO. Le scuse di Zarate
Uno stralcio dell’articolo de Il Corriere dello Sport. E’ uscito dal campo in lacrime: il suo errore dal dischetto rischia di compromettere la qualificazione in Champions …
(foto Getty Images)
E’ disperato, è uscito in lacrime, con la maglia sulla testa per coprire il pianto a dirotto. E’ uscito dal campo da solo, quel rigore calciato così male ha fatto infuriare i compagni. Mauro Zarate ha lasciato il terreno di gioco dopo aver chiesto scusa alla gente che lo ama, ai tifosi, a quei pochi che erano rimasti in curva, nel settore ospiti del Friuli. Ha alzato le braccia al cielo, ha unito le mani in segno di perdono e preghiera. La gente ha capito e nonostante la delusione gli ha riservato un applauso consolatorio. […]
I rigori possono sbagliarli tutti, li hanno falliti anche i più grandi, ciò che non è andato giù al resto della squadra è il fatto d’aver scelto una soluzione così difficile, un tiro così complicato in un momento cruciale della stagione. Toccava a lui calciare stavolta, non s’è ripetuto il siparietto di San Siro con Hernanes (tiro io, no tiro io), quella volta con l’Inter il pallone finì in rete. Il Profeta era uscito, Zarate era il rigorista, in campo c’era Rocchi ma da tempo non tira più i penalty, il capitano ha preso questa decisione dopo averne falliti in serie.
IL RUOLO –Zarate ha trovato comunque la forza di rialzarsi, di lottare, di riprendersi. Era partito centravanti, nel secondo tempo Reja l’ha spostato sulla sinistra. Dopo aver fallito il rigore ha provato a farsi perdonare, ha servito l’assist per il gol di Kozak e l’ha messo nelle condizioni di ribattere a rete dopo pochi minuti (il colpo di testa del bomber ceco s’è spento sul palo). Maurito, paradossalmente, ha dato il meglio di sé dopo lo choc, ha lottato sino all’ultimo minuto, si sentiva in debito con i compagni, con il tecnico e i tifosi, con tutti. Non si è dato pace, non è riuscito ad acciuffare il pareggio. Ha provato a caricarsi sulle spalle il peso della responsabilità, non è bastato. Per tentare di sfondare la difesa friulana s’è intestardito in qualche dribbling e anche questo non è stato digerito da alcuni compagni. Il malumore era evidente, s’è notato in campo e da lontano, l’argentino è stato ripreso più volte, capita spesso, il rapporto con lo spogliatoio vive di amori e tensioni.
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