CONFERENZE STAMPA
Sarri in conferenza: “Non sono preoccupato. A Lotito direi…”
LAZIO LECCE SARRI CONFERENZA – Il tecnico della Lazio Maurizio Sarri è intervenuto in conferenza stampa dopo la sfida contro il Lecce.
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Lazio – Lecce, le parole di Sarri in conferenza
“Ero più preoccupato sabato dopo il Milan, con una squadra spenta. Oggi ho visto momenti negativi, non possiamo prendere un gol come il primo a venti secondi dalla fine del primo tempo. Non si può rientrare in quel modo dagli spogliatoi. Poi ho visto una reazione veemente, la sensazione era quella di poterla vincere se avessimo trovato il pareggio prima. Ho visto Immobile e Milinkovic molto meglio rispetto alle ultime prestazioni. La gestione di alcuni momenti non è mai stato il nostro forte. Un punto preso così alla fine potrebbe fare la differenza”.
Sull’assenza di Cataldi
“Questo è il motivo per cui è da un anno che vi sto dicendo che Marcos è un buon giocatore, ma in quel ruolo non può giocare. Con quei due calciatori accanto va in sofferenza. È un centrocampo che per caratteristiche non è ben amalgamato. Con un po’ di scaltrezza e veleno si poteva venire a capo della situazione lo stesso. Secondo me abbiamo avuto anche momenti buoni”
Sull’arbitro
“Non so che dirti sugli episodi. Mi sembrava un intervento su Basic, ma evidentemente era fuori area. A me Maresca piace, ma quando perdono la partita dal punto di vista del minutaggio mi dà fastidio. In Premier League non si vedono queste cose, anche se in Inghilterra gli arbitri sono nettamente più scarsi”.
Sulla situazione della squadra e un messaggio ai tifosi
“Questa è una partita che ci dà anche dei segnali di poter uscire da un momento delicati. Non siamo stati piatti come a Milano, questo è stato un segnale. Speriamo che questo sia un buon segnale. Gli direi le stesse cose che ho detto alla squadra, non ci possiamo permettere di prendere gol come il primo e non possiamo permetterci di accusarlo così tanto da entrare male nella ripresa. La negatività è l’unica cosa di cui non abbiamo bisogno. Dobbiamo capire che non sarà facile uscire da questa situazione, ma dobbiamo avere anche la positività di capire che siamo a questo punto per giocarci qualcosa di importante”.
Sul futuro
“Per noi non arrivare in Champions non sarebbe un fallimento. Noi non siamo stati pronosticati da nessuno per la Champions quest’anno. Se qualcuno dice cazzate non mi riguardano: abbiamo dei punti di forza, dei punti deboli. Sappiamo che possiamo anche rimanere fuori. Ma siamo lì e a questo punto ce la si gioca. Lotito? Stava mangiando la pizza, ma non ci ho parlato”.
Sulla pressione dell’ambiente
“Non lo so. È una cosa talmente distante dal mio modo di pensare… Napoli è una piazza di grande pressione, così come Chelsea e Juventus. Ma io questa pressione non l’ho mai sentita. Che mi frega di quello che scrivono sui social… Non vivendo queste pressioni non capisco come possano ricadere sui ragazzi. Non mi sembra che l’ambiente di Formello sia così sereno. Se dovessi parlare a Lotito gli direi di mettere un paio di persone più avvelenate. Vedendo rientrare i giocatori negli spogliatoi c’era più la sensazione dell’occasione persa che del punto preso. Cerchiamo di cambiare questa impressione in vista della prossima”.
Sui tifosi allo stadio
“Un pubblico che se la meriterebbe la Champions, piacerebbe a tutti di regalargliela. Ci stiamo provando, loro ci stanno aiutando. Lo stadio degli ultimi tempi è roba importante. Io la squadra la difendo a livello pubblico se voglio far arrivare qualche messaggio. Quando parlo con voi di voi non mi importa niente, i messaggi sono rivolti a loro. La cosa importante è la Lazio. Ci si deve innamorare di chi lavora a Formello, di Olympia, dei tifosi, poi c’è il giorno in cui vedi la maglia e ti ci identifichi. La cosa più bella che può succedere a questo lavoro, sentirsi parte integrante dell’ambiente. Ipotesi estere? Non me ne importa nulla in questo momento, certe realtà possono cambiare, ma per il momento è così”.
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