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Lazio, Leiva e la sua seconda giovinezza: personalità e talento a servizio di Inzaghi
LAZIO LEIVA – C’è un calciatore, alla Lazio, che non molla mai. E non è un caso se i tifosi biancocelesti lo abbiano eletto miglior calciatore della stagione…
LAZIO LEIVA – C’è un calciatore, alla Lazio, che non molla mai. E non è un caso se i tifosi biancocelesti lo abbiano eletto miglior calciatore della stagione. Parliamo di Lucas Leiva, il regista che dopo dieci anni di Liverpool sembrava essere sbarcato nella Capitale con l’intento di chiudere la carriera e con la tipica diffidenza di chi lo considerava prossimo al ritiro. Invece, in poco più di un anno, il brasiliano è diventato insostituibile, in campo e fuori.
Lazio, Leiva faro del centrocampo
Faro a centrocampo, il primo ad entrare sul rettangolo verde di gioco e l’ultimo a lasciarlo. Lucas è uno che non si dà per vinto, neanche nelle situazioni più difficili. Personalità, grinta e tenacia le carte vincenti di un mediano che ama non solo difendere la palla, ma anche rubarla all’avversario, cercandone quanto più il possesso.
Leiva, alla Lazio fino al 2022. Poi…
L’estremo impegno ed il continuo sacrificio hanno permesso all’ex Reds non solo di guadagnarsi la stima e la riverenza dei compagni di squadra e del popolo biancoceleste, ma anche la fiducia della società con la quale, lo scorso maggio, ha rinnovato il suo contratto. Leiva resterà alla Lazio fino al 2022. Poi, a 33 anni, deciderà il suo futuro. Al momento però, il brasiliano rimanda qualsiasi discorso: “È ancora presto per pensare al dopo, non ho neppure deciso se tornerò a vivere in Brasile. Qui a Roma la mia famiglia sta bene, potremmo anche viverci per sempre. E’ un’opzione, mi piace molto”.
Con la Lazio nel destino
E pensare che forse, Leiva, la Lazio l’aveva nel destino. Il calciatore nasce il 9 gennaio del 1987 a Dourados. Lo stesso giorno di 87 anni prima, veniva fondata la società biancoceleste. Coincidenza? Forse. O forse era scritto che il brasiliano, prima o poi, dovesse tornare nella patria che gli ha regalato gli avi (Pezzini, il cognome della mamma Tania, è italiano, ndr) e che, al momento, gli sta regalando una seconda giovinezza. Leiva ha ampiamente dimostrato come a trent’anni è ancora possibile stupire: prima di appendere gli scarpini al chiodo, c’è ancora una Champions da conquistare. Con l’aquila sul petto.
Alessandra Marcelli
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