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Lazio, passi avanti verso il Flaminio? Le ultime novità
LAZIO LOTITO STADIO FLAMINIO- La notizia riportata da La Repubblica è di quelle in grado di scaldare i cuori. Il Presidente Lotito, che aveva già aperto un dialogo con il Comune di Roma tra maggio e giugno, ha contattato la dirigente del dipartimento Sport, Patrizia Delvecchio, richiedendo tutta la documentazione del Flaminio.
Una risposta alla richiesta di informazioni dei biancocelesti dovrebbe arrivare entro la fine del mese. La Lazio dovrà presentare un progetto per lo storico impianto, progetto di cui proviamo ad analizzare pregi e difetti.
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Il ritorno al Flaminio, perché si può fare
La questione stadio, a Roma e per le squadre della Capitale, è di primaria importanza. Possedere uno stadio di proprietà mostra vantaggi indiscutibili in termini economici e di pubblico. Riqualificare uno storico impianto romano, già sede dei match di Lazio e Roma prima dell’edificazione dell’Olimpico, assumerebbe un significato ancora più ampio, avvicinando la squadra di Lotito alla gente di Roma.
La reazione del Sindaco Gualtieri
Gualtieri si sarebbe mostrato disponibile e Lotito, dopo un sopralluogo già ai tempi della sindaca Raggi, sembrerebbe essere pronto per presentare un progetto concreto. L’idea sarebbe quella di trasformare la zona del Flaminio in uno stadio moderno e funzionale, anche al servizio dell’area urbana circostante. Le indiscrezioni parlano di uno stadio “all’inglese”, con negozi, aree verdi e un museo. La Lazio avrebbe una casa moderna ricca di storia. C’è speranza, da coltivare.
Le difficoltà
Progettato dall’architetto Antonio Nervi, costruito tra il 1957 e il 1958 sull’area dello Stadio Nazionale e inaugurato nel 1959, lo Stadio Flaminio è uno dei monumenti sportivi della Roma moderna. Utilizzato per il torneo di calcio dei Giochi Olimpici del 1960, nel corso del tempo è stato anche la sede dei match casalinghi della Nazionale Italiana di Rugby fino al 2011.
Inizialmente poteva vantare una capienza di circa 40000 persone, poi ridotta a 30000 adeguandosi alle norme di sicurezza in continua evoluzione. Oggi inutilizzato, lo stadio è considerato dal 2004 un bene di interesse artistico e storico e, di conseguenza, per poterlo modificare bisogna presentare un progetto che tenga conto di ogni vincolo.
Non potendo snaturare la struttura principale dell’impianto il principale limite della trasformazione del Flaminio nello stadio della Lazio riguarda la capienza, che non riuscirebbe a superare i 25000 spettatori. Altro problema da superare sarebbe quello della logistica: l’impianto non dispone dei parcheggi necessari per le migliaia di appassionati che si riverserebbero in Viale Tiziano.
Il futuro del Flaminio
Quale sarà il futuro del Flaminio? Difficile dirlo, al momento. Se Lotito e la Lazio presenteranno un complicato progetto in grado di valutare i vincoli legati all’impianto, ma anche di soddisfare le richieste di un moderno club con ambizioni europee, allora lo storico impianto potrebbe tornare al centro della vita romana. L’interesse del Presidente sembra affondare nel tempo: il Flaminio potrebbe unire staff, giocatori e tifosi nello spirito biancoceleste. Non resta che attendere e sperare nella rinascita di un pezzo di storia sportiva di Roma.
Martino Cardani
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