Restiamo in contatto

NOTIZIE

Lazio-Milan 4-4, il più grande spettacolo dopo il Big Bang

C’ERA UNA VOLTA – 3 ottobre 1999, le leggende del calcio si esibiscono all’Olimpico…

Pubblicato

il

C’ERA UNA VOLTA – Due superpotenze del calcio mondiale, pronte a darsi battaglia. L’anno prima l’aveva spuntata la più blasonata, quella già abituata a calcare i palcoscenici importanti. Ma il calcio è uno sport nobile che concede sempre la rivincita. Lazio e Milan si ritrovano sul campo il 3 ottobre del 1999, i riflettori illuminano quella che da molti è stata nominata tra le più belle del secolo.

Da una parte Nesta, Mihajlovic, Veron, Boksic, Salas. Dall’altra Maldini, Albertini, Leonardo, Shevchenko, Weah. Difficile emozionarsi con i nomi di oggi quando si ha avuto la fortuna di vedere giocare certa gente, ma questa è un’altra storia. La Partita ha inizio il 3 ottobre alle ore 20.45, i 60 mila dell’Olimpico si fregano le mani. Le due squadre non hanno bisogno di studiarsi, sono subito fuochi d’artificio: Veron, con la complicità di Ayala, buca Abbiati, poi scheggia la traversa. Il vantaggio sembra spianare la strada al trionfo laziale, ma è Mihajlovic che, cercando di respingere il pallone, lo insacca alle spalle del proprio portiere. Poco male, la Lazio impiega meno di 60 secondi per riportarsi avanti: calcio d’angolo del serbo, Abbiati pasticcia e Simeone ne approfitta siglando la sua prima rete con l’aquila sul petto. Altri due giri di lancette e il match sembra in ghiaccio: cross di Conceicao, Salas el Matador incorna, il tris è servito. I biancocelesti, però non hanno fatto i conti con uno dei più grandi attaccanti che abbia mai calcato i prati italiani: Andrij Shevchenko. L’ucraino prima ubriaca Favalli e Marchegiani insaccando a porta vuota, poi trasforma il rigore assegnato a inizio ripresa e, non contento, sigla il personalissimo hattrick bevendosi in un solo sorso il malcapitato Pancaro. Una rimonta incredibile: da 3-1 a 3-4, i rossoneri toccano il cielo con un dito. La Lazio non ci sta, gli uomini di Eriksson schiumano di rabbia ed è Salas a guidare ancora la riscossa, il suo piattone è un mix di rabbia e potenza, la sua zampata vale il 4-4 che chiude il match.

Né vincitori né vinti, gli Dei del calcio amano lo spettacolo; punire una delle due sarebbe stato troppo anche per chi si è sempre divertito a giocare con il destino degli uomini. Una partita epica, difficilmente ripetibile. Certe storie sono fatte per essere vissute una volta sola, la loro bellezza risiede tutta nell’irripetibilità. E allora vale la pena, a chi non c’era, raccontare dell’autogol di Mihajlovic, ora sulla panchina del Milan, così come del primo gol di Simeone senza il quale non ce ne sarebbero stati altri, ben più importanti. Raccontate di Andrij Shevchenko, campione mai troppo apprezzato così come sarebbero da tramandare ai posteri le magie di Veron. Quello di stasera sarà un Lazio-Milan tra due squadre che conservano poco di quei tempi: per chi c’era in quel 3 ottobre 1999, comunque vada, la partita tra aquile e diavoli sarà sempre e solo una. Lazio-Milan 4-4.

Matteo Vana

PIÙ LETTI

Lazionews.eu è una testata giornalistica Iscritta al ROC Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 137 del 24-08-2017 Società editrice MANO WEB Srls P.IVA 13298571004 - Tutti i diritti riservati