Lazio, parlano i numeri: Biglia (non) fa la differenza

Pubblicato il 21-01-2016 alle ore 17:45

NEWS DEL GIORNO – Minuto 90 di Lazio-Juventus, all’Olimpico si giocano i quarti di finale di Tim Cup in gara secca. I bianconeri conducono grazie al gol di Lichtsteiner, la truppa di Pioli concede qualche spazio di troppo cercando di rimontare lo svantaggio. Biglia tenta di recuperare una palla sporca e va a contrasto con Sturaro, il capitano biancoceleste ha la peggio e lascia il campo in barella e in lacrime. Subito i controlli del caso in clinica, poi un paio d’ore di ansiosa attesa e il comunicato ufficiale del club: “Gli esami eseguiti hanno evidenziato la presenza di una tendinopatia post-traumatica del tibiale anteriore con interessamento capsulare del compartimento anteriore in assenza di lesioni osteo-cartilaginee”. Traduzione? Almeno tre settimane di stop, almeno.

CALVARIO – Prosegue dunque con preoccupante regolarità il trend degli infortuni dell’argentino. Da quando Lucas è approdato in biancoceleste si è fermato sette volte, tutti stop che si sono aggirati intorno al mese di assenza. Prima un infortunio al piede, poi adduttori, caviglia – la stessa interessate ieri sera – e qualche problemino con il ginocchio. Alla sua seconda stagione alla Lazio ha quasi raggiunto il numero di stop della prima annata, 12 assenze su 43 match, di cui una per squalifica. Quest’anno già alla prima giornata contro il Bologna le prime lacrime: problemi muscolari al polpaccio e sette partite saltate. Poi la rimessa in moto, la chiamata della nazionale albiceleste che non riesce a fare a meno di lui e un nuovo infortunio: sovraccarico muscolare e la coscia sinistra che non regge il ritmo, altre tre gare da guardare dall’infermeria. 10 assenze forzate su 29 (una per squalifica), poco più del 30% delle partite saltate e con il nuovo infortunio rimediato contro la Juventus il dato è destinato a crescere ulteriormente. La Lazio sarà costretta a fare a meno di lui per almeno tre settimane, i tempi di recupero in questa fase non possono essere precisi e l’argentino rischia di saltare anche l’andata dei sedicesimi di finale di Europa League, in programma il 18 febbraio prossimo alle 21.05 ad Instanbul (ritorno una settimana dopo a Roma).

DIFFERENZA? – Per le prossime uscite Pioli dovrà studiare le alternative a disposizione, in questo anno e mezzo Biglia si è rivelato fondamentale per la sua idea di gioco, garantendo ordine e dinamicità alla manovra laziale. Un elemento imprescindibile, la sua presenza modifica significativamente il modo di giocare della Lazio, il fatto è ormai appurato da tempo. 22 match saltati su 72 in un anno e mezzo, la Lazio pare non avere un’alternativa con le medesime caratteristiche, ma quanto pesa l’assenza di Lucas Biglia nell’economia dei risultati della Lazio? Meno di quanto si potesse pensare. I numeri parlano chiaro e mostrano come i forfait del numero 20 non influiscano in maniera decisiva sul trend dei risultati. Senza di lui 10 vittorie, 5 pareggi e 7 sconfitte. Il dato delle partite vinte viene proiettato verso l’alto dalle vittorie della scorsa stagione (6 V, 5 P, 5 S). Per quanto riguarda la stagione in corso, regna l’equilibrio: 4 vittorie e altrettante sconfitte, a cui vanno aggiunti due pareggi. Scavando più a fondo si osserva un dato che riporta in linea sensazioni e numeri, almeno per quanto riguarda i risultati da agosto ad oggi. In tutte le partite in cui la Lazio è caduta pesantemente, ossia nei match contro Bayer Leverkusen, Chievo e Napoli – in cui i capitolini hanno incassato 12 gol senza segnarne neppure uno – Biglia è stato costretto ai box dai problemi fisici. Un’ assenza che per le prossime settimane sarà certamente importante, ma – statistiche a parte – la Lazio dovrà ricominciare a macinare risultati senza il suo capitano, già da domenica contro il Chievo.

Gian Marco Torre