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Lazio, porta spalancata da sette turni: i numeri da incubo
NEWS DEL GIORNO – L’ultima di campionato con la porta inviolata quasi due mesi fa…
Pubblicato il 15-12-2015 alle ore 18:06
NEWS DEL GIORNO – Dov’è finita la Lazio? E’ questa la domanda che da un paio di mesi a questa parte affolla la mente dei tifosi biancocelesti. Quella squadra che lo scorso anno ha stupito ed entusiasmato non c’è più, ormai è praticamente un dato di fatto. Le amichevoli estive avevano fatto suonare un campanello d’allarme importante, poi le prime sconfitte e l’eliminazione dalla Champions, vero e proprio baratro d’agosto. Quindi le batoste contro Chievo e Napoli: 9 gol incassati in due trasferte, avevano fatto scattare i tifosi e richiamato la squadra all’ordine. La truppa capitolina per un breve periodo pareva tornata in sé, poi di nuovo il buio.
CAMBIO DI PROSPETTIVA – L’ultima vittoria in campionato risale ormai al lontano 25 ottobre, un secco 3-0 al Torino di Ventura, utile a mantenere nel mirino le zone alte della classifica. Oggi la Lazio si ritrova al dodicesimo posto, con soli quattro punti di vantaggio sul Genoa quartultimo in classifica. Due punti nelle ultime sette gare rappresentano una chiara emorragia di risultati (sulla stessa barca della Lazio solo il Verona fanalino di coda della classifica). Le cifre non mentono e sono sotto gli occhi di tutti: è dal lontano campionato 1998/99 che la squadra capitolina non raccoglie un bottino così magro nell’arco di sette partite. Pioli, al termine del match contro la Sampdoria ha ammesso di sentire ancora la fiducia della società, che valuterà attentamente le prossime uscite, a partire dal match di Coppa Italia contro l’Udinese di giovedì prossimo, aspettandosi una svolta immediata.
PORTA SPALANCATA – Il tecnico emiliano è con l’acqua alla gola: se nel girone di Europa League a livello di risultati il cammino è stato quasi perfetto, in campionato ci sono un paio di dati che stanno lentamente affondando la squadra. Dall’ultima vittoria, quella con il Torino, sono solamente 4 le reti messe a segno, nelle ormai note 7 partite. All’inquietante media realizzativa fa da eco la preoccupante permeabilità difensiva. L’ultimo match di Serie A chiuso a reti inviolate è proprio quello del 25 ottobre scorso, che coincide con la più recente vittoria (in 24 uscite totali la compagine laziale ha concluso senza subire gol solamente in 6 match). Da quel momento 12 reti incassate, che vanno ad aggiungersi alle 13 delle precedenti giornate: 25 gol al passivo, superata ampiamente la metà dei gol subiti lo scorso anno, quando Pioli chiuse con il saldo a -38, una delle migliori difese del campionato. L’assenza forzata di de Vrij non basta più a giustificare numeri così spaventosi. La Lazio dello scorso anno aveva accumulato 25 punti in classifica dopo 16 giornate, cinque in più rispetto ad oggi, ma alla sosta di Natale arrivò con una prospettiva totalmente diversa. La panchina di Pioli è bollente, il match di giovedì contro l’Udinese potrebbe essere fondamentale: obiettivo numero uno iniziare a blindare la porta, gli spifferi sono diventati ormai tempesta.
Gian Marco Torre
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