CONFERENZE STAMPA
Sarri: “La partita d’andata ci ha detto che sarà tosta, ma non impossibile”
LAZIO PORTO CONFERENZA STAMPA SARRI – Domani, giovedì 24 febbraio, Lazio e Porto si sfidano per il ritorno dei playoff di Europa League. All’andata i portoghesi si sono imposti per 2 a 1, aggiudicandosi un piccolo vantaggio in vista del match dell’Olimpico. Alla vigilia di questo importante incontro, Maurizio Sarri è intervenuto in conferenza stampa.
Conferenza stampa Sarri: sulla distanza tra il campionato italiano e quello portoghese
“Non lo so, non ho una visione così completa del campionato portoghese, il Porto è forte e sarebbe competitivo anche in Italia. Non dobbiamo giocare contro il sistema calcistico portoghese, ma con una squadra che sta ottenendo risultati straordinari. La partita di andata ci ha detto che sarà tosta, ma non impossibile”.
Se la sfida col Napoli domenica influirà sulle scelte
“No, questa è la gara importante, poi venerdì mattina tireremo le somme per la prossima. Non mi piace fare questi calcoli perché rischiano di saltare per infortuni o cartellini, pensiamo solo a domani”.
Su Acerbi
“Acerbi è stato fermo per 45 giorni. E’ guarito dal punto di vista medico, ma non è al massimo dell’efficienza prestazionale. Sta facendo un programma specifico e speriamo di portarlo in condizione presto, al momento non può iniziare la partita, vediamo se va in panchina”.
Su Immobile
“Ciro non ha avuto un lungo stop, 6-7 giorni, vediamo nell’allenamento di oggi e di domani come sta e poi decidiamo. Queste sono partite in cui occorre avere grande lucidità mentale, la prima attenzione va sulla fase difensiva, se andiamo all’assalto senza essere lucidi compromettiamo la partita. Serve grande attenzione, poi abbiamo la qualità per risolvere in ogni momento. Non dobbiamo diventare nervosi col passare dei minuti”.
Su Pedro
“L’infortunio sembra meno grave di quello che avevamo pensato al momento dello stop, poi non so i tempi di recupero precisi. Se facesse cure cortisoniche starebbe fuori 15 giorni per colpa del ‘doping’. Nel calcio di oggi le regole vietano più di curarsi che non di doparsi. Non lo ritengo giusto. Negli sport non ho mai visto uno dopato col cortisone”.
Sul peso delle due partite in questi 4 giorni
“Sono due partite importanti. Do peso a 6-7-8-9 mesi, non a 4 giorni che possono essere condizionati dalla fortuna o dalla sfortuna. La valutazione va fatta su più ampio raggio”.
Sulle sensazioni avute dopo la gara d’andata
“A me la Lazio ha dato belle sensazioni, per la prima volta nella stagione ha affrontato mille difficoltà superandole a testa alta, questo è un segnale importante, vuol dire che stiamo diventando squadra, gruppo, pensiamo calcio allo stesso modo. La partita di Udine poteva vederci arrendevoli, stavolta invece abbiamo reagito. Sono uscito fiducioso da quella gara, ho visto reazioni importanti”.
Su Radu e Cataldi
“Su Radu ho sensazioni buone. E’ in un buon periodo, sta crescendo fisicamente e mentale. L’ultima gara l’ha fatta da esterno, un ruolo che non faceva da diversi anni e lo ha fatto con massima applicazione. Cataldi ha fatto 2 mesi di grande livello, poi ha avuto una flessione ed ora sta tornando su livelli ottimali”.
Su Cabral
“Cabral è arrivato in un momento in cui noi siamo ripartiti a giocare ogni 3 giorni e siamo presi dalle partite e non facciamo allenamenti formativi. Mi sembra uno bello attento e sveglio, vediamo se in questo momento che lo possiamo aiutare poco si adatta velocemente”.
Su Romero, Raul Moro e l’assenza di Zaccagni
“Stai parlando di due giocatori che hanno 2 anni di differenza, Romero deve crescere e lo sta facendo bene, è vivace, ha un’intelligenza spiccata, è determinato, apprende velocemente, ha futuro, deve avere pazienza. Zaccagni è un’assenza pesante perché è forte ed è in un buon momento”.
Su Luis Alberto
“Luis ci deve dare qualità, ci sta dando un apporto importante sotto tutti i punti di vista. Fa la fase difensiva, pressa, accorcia quando c’è bisogno, se riesce a fare questo e unisce la qualità ci può fare la differenza. Per noi è fondamentale. Se ho pensato di farlo giocare falso nueve? Ci ho pensato, ma non abbiamo esterni adatti per giocare con lui. Verrebbe incontro a prendere la palla, noi non abbiamo esterni in grado di attaccare la profondità, vogliono tutti la palla sui piedi. Avremmo poca profondità e saremmo prevedibili”.
Sul pubblico
“Il pubblico ci ha sempre aiutato. Anche quando non erano molti ci hanno sempre aiutato. E’ un pubblico che ti spinge, domani se saranno in molti ci aiuteranno ancora di più. Ma non avevo molti dubbi”.
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