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«LAZIO positiva anche senza Champions»
RASSEGNA STAMPA – GAZZETTA DELLO SPORT- Reja «Ci hanno frenato solo gli infortuni Ma non è ancora finita: voglio sei punti»
RASSEGNA STAMPA – GAZZETTA DELLO SPORT- Reja «Ci hanno frenato solo gli infortuni Ma non è ancora finita: voglio sei punti»
Gasperini ha il telefono libero: magari arriva un’altra telefonata, quella definitiva. Zola è invece a Londra e aspetta il segnale giusto. Edy Reja nel frattempo che fa? Pieno d’orgoglio dice: «Anche solo con l’Europa League il giudizio sul campionato della Lazio sarebbe positivo». Chissà se la pensa così pure la società, che dalla scorsa estate aveva messo il terzo posto come obiettivo principale della stagione. Ma Reja nel conto mette tutto: infortuni, mercato di gennaio insufficiente, sfortuna. «Ma di sicuro gli infortuni sono al primo posto, senza il k.o. di Klose oggi la classifica sarebbe diversa», dice. E invece quella attuale qualche rimpianto per una qualificazione in Champions ormai lontana lo lascia: «Sì, considerati il girone d’andata e la situazione fino a un mese fa, possiamo dire che abbiamo avuto un’occasione unica». Reja parla al passato. Ma poi, riecco l’orgoglio: «Ci sono ancora sei punti a disposizione — spiega il tecnico — e le difficoltà ci sono per tutti. Un campionato così incerto non si vedeva da tempo. Non molla nessuno, come dovrebbe essere sempre». E sempre non è stato: «Il calcioscommesse ha fatto sì che tutti in campo diano il massimo. Lo farà pure l’Atalanta: senza i punti di penalizzazione ora anche la squadra di Colantuono sarebbe in corsa per l’Europa». E allora la partita di oggi non sarà un’amichevole. Oltre a Klose si rivede pure Lulic, dopo 70 giorni di stop. «Non siamo in un buon momento, né di forma né di fortuna — ancora Reja —. Ma voglio sei punti nelle prossime due gare. La matematica ancora non ci condanna. E in ogni caso c’è in ballo anche l’Europa League». Che seppur di ripiego non è un obiettivo da cancellare, anche se per la seconda stagione di fila la Champions sfuggirebbe all’ultimo tuffo: «Ma il nostro calo, come pure gli infortuni, non sono certo colpa della preparazione atletica sbagliata. L’anno scorso abbiamo fatto 33 punti nel girone d’andata e altrettanti nel ritorno. Ora, se non avessimo avuti tutti questi k.o., avremmo avuto 61-62 punti, dunque in linea con l’andamento di 12 mesi fa. Il punto è che non sono più riuscito a fare l’allenatore: di solito guardavo chi era più in forma e sceglievo, ora invece mi limito a fare la conta». A Bergamo tra i 20 convocati ci sono sei Primavera e il redivivo Makinwa. Nella speranza che basti.
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