INTERVISTE
Rocchi: “La lazialità ha invaso anche me. Sarri sta lavorando bene…”
LAZIO ROCCHI INTERVISTA – Ai microfoni di New Sound Level è intervenuto l’ex giocatore della Lazio Tommaso Rocchi, che ha parlato dei biancocelesti di Maurizio Sarri toccando molti temi.
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Lazio, le parole di Tommaso Rocchi
“Il gol al derby? Dopo che ho saltato al portiere la prima cosa a cui ho pensato è stata di correre sotto la Curva e ho visto come uno tsunami che mi veniva addosso. Era il mio primo derby, segnare sotto la Nord e vincere è stato indimenticabile. Mi si è avvicinato uno steward e l’ho allontanato perché dovevo correre sotto la Curva, a volte rivedo il video e mi dispiace per lui, ma io dovevo andare lì. Di Canio ci aveva trasmesso il valore di questa partita durante la settimana. Lo abbiamo vinto con cuore e determinazione”.
Sulla sua esperienza da allenatore
“Sono stato sei anni alla Lazio come allenatore, fino all’anno scorso, e ho preso tutti i patentini, adesso vediamo cosa accadrà. Mi aspettavo il passaggio alla Primavera, come progresso di crescita, ma non è avvenuto. Diciamo che non ci siamo lasciati benissimo”.
Sul tema della lazialità
“Sarri ha detto che la lazialità ti invade? Sì,è vero. E’ quello che è successo anche a me. Quando tu credi fortemente in quella squadra e si crea un forte legame con la tifoseria, quell’ideale ti entra dentro. Non è così ovunque. Credo che alla Lazio avvenga perché si crea un legame sincero”.
Sulla Lazio di Sarri
“Si vede l’impronta di Sarri. C’era bisogna di tempo perché lui è meticoloso e attento, quindi bisognava attendere per vedere la crescita. Quest’anno si notano i passi avanti nel suo modo di vedere calcio. La posizione di classifica è la conferma di questo, anche se è un campionato particolare a causa dei mondiali. Sarri è stato bravo nel periodo di stop a capire dove lavorare. Cosa ruberei a Sarri? Mi interessa molto il lavoro che fa sulla linea difensiva. Lui ha idee ben precise e le porta avanti. Al contrario di molti tecnici è in grado di trasmettere le sue idee alla squadra, anche andando avanti col tempo, insistendo. A questo ha aggiunto negli ultimi anni la capacità di applicare delle modifiche, mantenendo la sua identità. Le probabilità di arrivare secondi si sono alzate per risultati e continuità, ma resta un campionato insidioso in cui tutte le partite sono da giocare. Può creare più preoccupazioni una squadra di livello inferiore che una big”.
Sui giovani
“Oggi si vuole avere tutto e subito, il giocatore dev’essere subito pronto. I ragazzi vanno valutati prima attentamente, bisognerebbe avere pazienza e dargli comunque le possibilità. Non si può far giocare un ragazzo per una partita e se sbaglia farlo tornare in campo tra sei mesi, così non sarà mai pronto”.
Sugli attaccanti della Lazio
“Vice Immobile? Servirebbe per un discorso di ruolo, per quanto le alternative trovate da Sarri vanno comunque bene. Oggi non mi rivedo in nessuno. Io ero uno che cercava lo spazio, ma venivo anche incontro ad aiutare la squadra, giocavo un po’ ovunque. Adesso vedo tante squadre con un attaccante al centro di riferimento”.
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