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LAZIO-SAMPDORIA. LA MOVIOLA. CALVARESE concentrato, guardalinee praticamente perfetti, ma ci sono tre episodi dubbi

In tutte le situazioni controverse il direttore di gara non ha avuto comunque esitazioni nelle proprie decisioni…

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La MOVIOLA a cura di Lazionews.eu – Bentornato campionato. Il 2015 della Serie A si apre con uno scontro diretto per la Champions: all’Olimpico Lazio e Sampdoria di sfidano per il terzo posto partendo entrambe da 27 punti in classifica. Ad arbitrare il ritorno di Sinisa Mihajlovic a Roma è stato designato Calvarese, coadiuvato dagli assistenti di linea Meli e Galloni, dal IV Uomo Di Liberatore e dai giudici di porta Russo e Merchiori. Al 9‘ primo intervento controverso del guardalinee, che cattura Okaka in offside con la porta spalancata dopo il tocco di Eder. Dal vivo sembrava netto, il replay qualche dubbio lo lascia ma probabilmente il blucerchiato era avanti con il corpo rispetto a Radu. Al 19′ primo ammonito del match: Felipe Anderson si invola verso la porta di Viviano in contropiede, Gastaldello capisce che l’unico modo per fermarlo è stenderlo. Il difensore doriano usa il corpo e si guadagna un giallo sacrosanto (e giusto, non era fallo da ultimo uomo). Al 21rischia tantissimo la Lazio con un lancio sul filo del cerchio di centrocampo per Okaka, Basta sale però con i tempi giusti e manda in fuorigioco il centravanti azzurro: attento il guardalinee. Altro offside millimetrico, stavolta ai danni di Eder, lanciato praticamente in porta da solo: vista da falco per l’assistente. La Lazio è in costante pressione, padrona del campo ma ancora troppo imprecisa in fase di rifinitura e realizzazione. Al 37‘ però Pipe Anderson decide che è ora di dare una svolta al match, se ne va sulla sinistra, mette in mezzo per l’accorrente Parolo che in corsa e in equilibrio precario impatta alla perfezione col sinistro e porta in vantaggio i biancazzurri. La Lazio si riprende quanto non si era presa nel resto della partita e al 41′ è ancora ‘Felipetto’ a mettersi in proprio: destro secco dalla trequarti e Viviano non può fare nulla. Sul finire dell‘unico minuto di recupero, Cana mette in pericolo il match con una doppia entrata avventata a dire poco: la prima è sul pallone, nella seconda il pallone è un optional e la scivolata va in pieno su Eder. Calvarese opta solo per il giallo, ma è davvero un cartellino arancione come minimo.  Il secondo tempo si apre come era terminato il primo, con la Lazio a sfiorare il gol: Lulic (che ruba palla a Palombo in maniera regolare) e Djordjevic sprecano due occasioni colossali. Al 55′ cartellino giallo per Dusan Basta, che trattiene Eder: sanzione forse un po’ esagerata in questo caso. Al 57′ protesta molto Okaka per un contatto in area con Radu: il romeno trattiene l’avversario in maniera chiara, il fallo è davvero al limite ma Calvarese sceglie di lasciar proseguire, comunque in maniera decisa. Se avesse fischiato il penalty probabilmente nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Al 63′ il giallo arriva anche per Soriano che si ‘avvinghia’ a Biglia: decisione che ci sta. Minuto numero 67, Felipe Anderson: lo show non è finito. L’ex Santos è nell’ennesima giornata di grazia, parte da centrocampo, Obiang cade nel tentativo di prenderlo, Palombo quasi ci rinuncia, dal fondo pallone perfetto per Djordjevic che al centro da 0 metri deve solo sfiorare per insaccare il tris. Rischia molto anche Gastaldello, che apre il braccio nello stacco su Djordjevic: il difensore doriano era già ammonito, Calvarese lascia correre. Bene la sestina arbitrale su due gol della Sampdoria, però non validi per la posizione di fuorigioco e in realtà nemmeno da ritenere reti annullate. Pochissimi altri episodi fino al termine della gara, nessuno significativo, neanche nei 3 di extra-time. Prestazione ottima dell’arbitro Calvarese, soprattutto dei guardalinee, praticamente perfetti. Un paio di situazioni discutibili per il fischietto: il cartellino a Cana che poteva anche essere di un altro colore e il contatto Radu-Okaka in area laziale. A questi potremmo anche aggiungere il braccio largo di un Gastaldello già ammonito su Djordjevic. Episodi al limite, Calvarese decide di essere clemente, anche se poteva agire in maniera diversa: la prestazione è comunque più che positiva e il 6,5 finale è il risultato. 

Francesco Iucca
TWITTER: @francescoiucca

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