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LAZIO-TORINO DALLA A ALLA… Z
La partita di sabato pomeriggio presentata dalle lettere dell’alfabeto: dalla ‘A’ di ‘Assenze’ alla ‘Z’ di ‘Zero’ come i pareggi tra Reja e Ventura…
LA PARTITA DALLA A ALLA Z – Sabato 19 aprile alle ore 15.00 ritorna la Serie A. In occasione della sfida tra LAZIO e TORINO, partita valida per la 34esima giornata del campionato italiano, ritorna la rubrica di LAZIONEWS.EU LA PARTITA DALLA A ALLA… Z. ‘Dalla A alla… Z’, l’alfabeto della partita per raccontare tutte le curiosità legate al match dei biancocelesti.
A come ASSENZE, sono tanti gli indisponibili da una parte e dell’altra. Alla Lazio mancheranno Dias, Ederson, Cana, Marchetti, Konko, Gonzalez e Klose; al Torino Cerci, Masiello, Farnerud, Gillet, Basha, Larrondo, Pasquale, Gomis e Rodriguez
B come BIAVA, il difensore bergamasco non è al top ma stringerà i denti e proverà a scendere in campo dal primo minuto.Giocatore fondamentale per la Lazio di Reja, il tecnico starebbe pensando a un cambio modulo in caso di una sua indisponibilità
C come CENTOVENTI, Lazio e Torino si sono incontrate 120 volte in match ufficiali: 119 di Campionato e uno in coppa Italia. Lo score sorride ai granata che hanno portate a casa 39 volte il bottino pieno. I biancocelesti hanno vinto 31 volte, i pareggi ammontano a 50.
D come DIFESA, è il reparto in maggiore difficoltà causa assenze. A destra spazio a Cavanda, in mezzo Novaretti è in vantaggio su Ciani nel ruolo di spalla di Biava e Radu a sinistra. Nel caso in cui Biava non recuperasse appieno sarebbe possibile il passaggio alla difesa a tre.
E come EUROPA LEAGUE, sarà una giornata decisiva per la volata al sesto posto: da una parte si sfideranno Parma e Inter, all’Olimpico Lazio-Torino. Dai risultati finali di queste due partite si avrà maggiore chiarezza su quale squadra ha più possibilità di disputare la seconda manifestazione continentale.
F come FISCHIETTO, sarà Guida a dirigere il match. I precedenti raccontano di un equilibrio perfetto per la Lazio, mentre il Toro trema: non ha mai vinto quando è stato arbitrato dal fischietto campano.
G come GLIK, paradossalmente è un difensore che la Lazio deve temere di più. Il difensore polacco ha incontrato tre volte la squadra capitolina con la maglia granata realizzando due reti e non perdendo mai. Solo una volta non ha portato a casa i tre punti contro i biancocelesti ma vestiva la maglia del Bari.
H come HASHTAG, #Liberalalazio continua a invadere il web così come i tifosi continueranno a non andare allo stadio. La Curva Nord ha chiesto alla questura un maxischermo da fissare a Ponte Milvio dal quale assistere al maatch contro il Toro.
I come IMMOBILE, anche se Cerci fosse sceso in campo sabato pomeriggio, il pericolo numero uno sarebbe stato comunque IMMOBILE: cannoniere della Serie A e con le motivazioni a mille perché le porte del Mondiale si possono schiudere davanti ai suoi tacchetti. Si preannuncia spettacolare il faccia a faccia con Keita.
L come LIBERI DI TESTA, ecco l’arma in più dei giocatori granata perché a inizio stagione l’obiettivo era quello di salvarsi, traguardo raggiunto presto senza nessun problema. Non hanno da chiedere altro a questo campionato, ma il sogno Europa League è troppo vicino per non pensarci e la testa libera da ‘obblighi’ può fare la differenza.
M come MAURI, probabilmente scenderà in campo come ‘falso nueve’ ma è la bestia nera del Toro: già 3 gol realizzati contro la società granata.
N come NOVITA’, saranno Biglia-Ledesma-Lulic i tre a costruire la mediana biancoceleste: saranno per la prima volta insieme in campo in questi ruoli.
O come ONAZI, sfortunato il giovane centrocampista: contro il Napoli ha subito una botta al ginocchio che non preclude la sua presenza nella lista dei convocati ma lo allontana dal campo, proprio nel momento in cui aveva anche trovato la via del gol contro i partenopei
P come PANCHINA, servono anche i gol dei panchinari per accedere all’Europa League. Barreto e Postiga, ancora a secco quest’anno, devono iniziare a essere decisivi e sabato è la loro giornata ideale viste le assenze di Klose e Cerci.
Q come QUATTRO SU CINQUE, per chi avesse ancora dei dubbi sulle qualità del Torino basta ricordare che la squadra di Ventura viene da 4 vittorie nelle ultime cinque gare. Fondamentale soprattutto l’ultima vittoria contro il Genoa maturata nei minuti di recupero.
R come RINASCITA , è partita domenica scorsa a Napoli la rinascita di Felipe Anderson autore di un’ottima partita. Il numero 7 brasiliano spera di aver convinto Reja a dargli più spazio: sabato non partirà tra i titolari, ma potrebbe essere il primo cambio, quello che potrebbe dare la svolta al match.
S come SALOMONICHE, le due formazioni, nell’impianto capitolino, si dividono spesso la posta in palio. E l’1-1 è il risultato più frequente…
T come TATTICA, Lazio-Torino sarà anche una sfida tra due allenatori molto tattici. Ventura partirà con il 3-5-2 per imbrigliare la Lazio a centrocampo, Reja risponde con il 4-3-3 perché vuole decidere la sfida sugli uno contro uno degli esterni di attacco, abili nel dribbling.
U come UNICO, solo un risultato può andare bene per ambedue le squadre: la vittoria. Un pareggio non servirebbe a nessuno e l’Europa League rischierebbe di allontanarsi troppo, diventando irraggiungibile.
V come VENTURA, il bilancio dell’allenatore ligure contro la LAZIO è in perfetto equilibrio. Ha incontrato 10 volte i biancocelesti in incontri ufficiali e lo score dice 4 vittorie, 4 sconfitte e due pareggi. Il tecnico nativo di Genova, però, non ha mai perso da allenatore del Torino contro la Lazio.
Z come ZERO, come i pareggi tra Reja e Ventura. Lo score parla di un domino del tecnico goriziano: sei i precedenti, (tra campionato, coppa Italia e Serie B) cinque le vittorie dell’allenatore biancoceleste. L’unica sconfitta risale a 15 anni fa: era il 7 marzo 1999 e il Cagliari di Ventura sconfisse 1-0 il Vicenza di Reja.
Carmine Errico
Twitter: @carmineerrico
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