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Lazio-Zàrate, un rapporto di amore e odio finito male
L’attaccante argentino è a Milano per la firma del contratto…
Lazio-Zàrate, un rapporto di amore e odio finito male
L’attaccante argentino è a Milano per la firma del contratto…
(foto getty images)
E’ finita nel modo peggiore, con una cessione nell’ultimo giorno utile e per giunta ad una squadra italiana: due fattori che fanno di questa operazione l’incubo del tifoso laziale. Mauro Matias Zàrate, dopo 3 anni di Lazio, ha lasciato i colori biancocelesti per vestire la maglia dell’Inter. Nelle casse dei capitolini entrano 2,7 milioni nell’immediato, 15,5 a fine anno, se Moratti deciderà di riscattare il giocatore. Cifra e modalità lontane da quelle che si erano sempre immaginate e paventate per questa operazione, che, in ogni caso, sarebbe stata dolorosa, ma quantomeno si sperava in un conguaglio adeguato all’importanza dell’argentino. Così non è stato. Lotito e Tare si sono visti costretti a lasciar partire il loro talento più grande al fotofinish per non rischiare di compromettere una stagione. Già, perché ormai Zàrate era diventato solo una patata bollente della quale liberarsi al più presto per accontentare un allenatore che non ha mai nascosto il suo disappunto verso l’attaccante di Haedo. Ora, però, Edy Reja non ha più scuse, non può più appellarsi a niente: deve rendere grande questa Lazio. E, inoltre, deve sperare che Zàrate non andrà a fare la fortuna dell’Inter, perché un talento mandato via in malo modo che poi esplode a pochi passi da casa può essere un’arma letale in un ambiente che già esce turbato da questa giornata di mercato. Quello che è comunque certo è che i tifosi biancocelesti non dimenticheranno mai il loro numero dieci: un giocatore che negli ultimi anni ha riportato entusiasmo e gente allo stadio, nonostante le pecche di gioventù che spesso lo hanno messo al centro di accese polemiche. Ora si comincia da zero, si cercheranno nuovi idoli da acclamare e ci sarà una nuova pagina di Lazio da scrivere; una pagina che non vedrà come protagonista Maurito Zàrate, lasciato libero di fare la fortuna di altri colori.
LB
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