NOTIZIE
Le 5 partite più belle del 2015 biancoceleste
LAZIONEWS.EU – 23 vittorie, 6 pareggi, 15 sconfitte: lo score di Stefano Pioli nel primo anno solare alla Lazio…
Pubblicato il 25-12-2015 alle ore 17:30
IL 2015 BIANCOCELESTE – 44 gare, 23 vittorie, 6 pareggi, 15 sconfitte: è questo lo score di Stefano Pioli al suo primo anno solare sulla panchina della Lazio. I 69 punti in campionato gli permettono di raggiungere l’obiettivo principale stabilito ad inizio stagione: quella terza piazza che permette alla formazione biancoceleste di approdare ai preliminari di Champions League. Purtroppo il sogno di tornare nella massima competizione europea si infrange proprio su questo ultimo scoglio, una sconfitta che condizionerà buona parte degli ultimi mesi del 2015, facendo smarrire alla squadra la retta via. Ma in questi 365 giorni biancocelesti non è impossibile scovare cinque, grandi partite da incorniciare nella storia laziale…
5. Serie A. Lazio-Milan 3-1, 24 gennaio 2015.
Il campionato arriva al giro di boa e la Lazio ospita il Milan. Dopo il pari nel derby e la sconfitta interna con Napoli, la truppa di Pioli è chiamata a reagire per continuare la propria corsa al sogno Champions, col terzo posto distante appena 2 punti. Una partita caratterizzata dall’esordio della “maglia-bandiera”, la storica divisa indossata dalla ‘Banda dei -9’ che viene reputata dalla tifoseria una delle più belle di sempre, se non la più bella. “Quando scenderemo in campo con questa maglia saremo molto più di 11 in campo, ma saremo un intero popolo che lotta solo per un unico traguardo”, disse Cataldi nel giorno presentazione, parole che si riveleranno profetiche.
La partita si mette subito male: Basta sbaglia il retropassaggio e regala a Menez la palla del vantaggio. I biancocelesti, però, non si scompongono, attaccano per tutta la prima frazione eppure non riescono a trovare il pari. Durante l’intervallo si respira un’aria strana all’Olimpico, come se lo spettro dell’incapacità di rimontare palesato nei mesi precedenti si fosse nuovamente insinuato sotto le divise biancocelesti. Ma stavolta i giocatori non indossano una maglia normale, hanno addosso una “corazza” e negli spogliatoi scatta la scintilla. La differenza si nota subito: appena tornati in campo, gli uomini di Pioli piazzano un micidiale uno-due nell’arco di 4 minuti con Parolo e Klose che spezza le gambe ai rossoneri. La gara viene suggellata dalla seconda marcatura del centrocampista, anche se nell’azione del gol si infortuna gravemente Djordjevic, circostanza che rappresenta l’unita nota stonata di una serata da incorniciare.
4. Serie A. Lazio-Empoli 4-0, 12 aprile 2015.
La Lazio è sempre più lanciata verso il terzo posto: alla 30° giornata c’è l’Empoli, la formazione rivelazione del campionato che, grazie alla presenza in panchina di Sarri, mostra un calcio frizzante e divertente. Ma la squadra biancoceleste ha ormai preso coscienza della propria forza e, di fronte a 50mila spettatori, annienta i toscani con un perentorio 4-0 centrando l’ottava vittoria consecutiva grazie alle reti di Mauri, Klose, Candreva e Felipe Anderson. Una gara praticamente perfetta per le Aquile, una domenica da sogno che si conclude col sorpasso in classifica ai danni della Roma: a 8 giornate dal termine la Lazio è seconda in classifica.
3. Serie A. Inter-Lazio 1-2, 20 dicembre 2015.
Percorso diametralmente opposto: dopo un agosto da cancellare ed un avvio altalenante, la Lazio vive un momento di crisi tra ottobre e dicembre: due mesi di astinenza dalla vittoria nel corso dei quali vengono racimolati appena 2 punti e 5 sconfitte. La panchina di Pioli traballa pericolosamente e nella Capitale è già scattato in maniera vorticosa il giochino del toto-allenatore. Ma proprio nel momento più buio lo spogliatoio si stringe attorno al tecnico emiliano, lanciando un segnale importante a chi li dava già per spacciati. Proprio come nel 2014, l’anno solare per i biancocelesti si chiude a San Siro contro l’Inter, ma – a differenza di dodici mesi fa – i nerazzurri ora sono un’altra squadra e comandano la classifica. L’impresa non è di quelle facili: solamente la Fiorentina ed il Napoli sono riuscite ad avere la meglio sulla banda di Mancini e la Lazio, lontano dalle mura amiche, ha fatto bottino pieno solamente contro l’Hellas fanalino di coda. Eppure alla “Scala del calcio” le previsioni si ribaltano: i biancocelesti tornano a sciorinare quel calcio che ha sempre preteso il tecnico emiliano e, grazie alla doppietta di Candreva, tornano a Roma con i tre punti in tasca. La speranza, ora, è che questo match possa rappresentare solamente il trampolino di lancio per il nuovo anno…
2. Coppa Italia. Lazio-Juventus 1-2 (d.t.s.), 20 maggio 2015.
Questa è l’unico racconto che non parla di una vittoria, ma di una gara che rappresenta senza dubbio una delle migliori prestazioni mai offerte dalla Lazio di Pioli: stiamo parlando della finale di Coppa Italia dello scorso maggio contro la Juventus. Un traguardo che la banda biancoceleste si è conquistato partendo dal basso: dal 3° turno preliminare di agosto contro il Bassano Virtus fino alla duplice semifinale col Napoli, il volo delle ‘Aquile’ è stato tanto intenso quanto perfetto. Purtroppo per loro, questa fantastica rincorsa non si è conclusa nel migliore dei modi, complice anche il cammino in Champions League dei bianconeri: il loro approdo in finale costrinse la Lega ad anticipare la data della finale al 20 maggio, ossia ad appena cinque giorni da un derby che metteva in palio il secondo posto. Non solo: lo slittamento di questa gara non permise a Biglia di recuperare in tempo dal suo infortunio al ginocchio.
Un’assenza che – paradossalmente – non si avverte in campo: sul prato di un Olimpico vestito a festa, la squadra biancoceleste tiene testa alla formazione piemontese, mostrando un calcio di intensità e sacrificio. La sfida si mette subito in discesa: Radu la sblocca di testa dopo appena 4 minuti, ma ci pensa Chiellini a riequilibrare il match dopo 7 giri di orologio. Il resto del match scivola via con i capitolini più intraprendenti ma incapaci di rendersi pericolosi sotto porta. Si va quindi ai supplementari, dove il Fato decide di premiare la ‘Vecchia Signora’: minuto 94, Djordjevic controlla un pallone al limite dell’area, alza lo sguardo e lascia partire una stoccata mancina indirizzata nell’angolino. La palla, però, sbatte prima sul palo, danza sulla linea di porta ed infine colpisce l’altro legno per poi uscire fuori. Un segnale chiaro: la gloria quella sera spettava alla Juventus. E così è stato: al 7° Matri (futuro giocatore biancoceleste…) trafigge Berisha, regalando ai bianconeri la decima Coppa Italia. Eppure, nonostante la cocente sconfitta, la truppa di Pioli esce dal campo a testa alta tra gli applausi dei propri tifosi, consapevoli di aver visto una squadra che ce l’ha messa tutta, gettando il cuore oltre l’ostacolo.
1. Serie A. Napoli-Lazio 2-4, 31 maggio 2015.
La settimana decisiva per la stagione della Lazio si era conclusa nel peggiore dei modi: sconfitta in finale di Coppa Italia contro la Juventus e sconfitta nel derby che metteva in palio il secondo posto. Una doppia mazzata che ha reso infuocata l’atmosfera a Formello: per centrare il terzo posto bisogna uscire indenni dal San Paolo nell’ultimo, determinante, match contro un Napoli distante 3 punti. Ma questa volta il destino sorride ai biancocelesti: Parolo e Candreva permettono alla Lazio di tornare negli spogliatoi sullo 0-2. Nella ripresa, però, l’orgoglio del Napoli viene fuori in maniera perentoria e Higuain riequilibra le sorti del match nel giro di 9 minuti. Al 75° arriva la svolta: Lulic tocca Maggio all’ingresso dell’area e l’arbitro Rocchi decide di concedere un rigore che lascia molti dubbi. Dal dischetto si presenta lo stesso ‘Pipita‘, ma stavolta si dimostra meno freddo spedendo la palla in curva. Un errore che regala coraggio e fiducia alla squadra di Pioli: prima Onazi, poi Klose chiudono definitivamente un match ed una stagione emozionante per i colori biancocelesti. Una lunga notte di gioia che si conclude con l’abbraccio dei 10mila tifosi accorsi a Formello per festeggiare l’impresa appena compiuta. Senz’altro una delle pagine più belle della storia recente della Lazio.
Daniele Gargiulo
-
ACCADDE OGGI23 ore fa
Accadde oggi, 21 novembre: la nascita del testimone muto Ghedin
-
ACCADDE OGGI2 giorni fa
Accadde oggi, 20 novembre: prime volte per Di Vaio e Rambaudi
-
ACCADDE OGGI3 giorni fa
Accadde oggi, 19 novembre: Mauri stende il Messina
-
ACCADDE OGGI7 ore fa
Accadde oggi, 22 novembre: l’eroe Gazza torna a casa