INTERVISTE
Sarri: “In questa squadra si spegne qualcosa. Quando ci hanno visto vulnerabili ci hanno colpito”
LECCE LAZIO SARRI INTERVISTA – Nel post partita di Lecce – Lazio, Maurizio Sarri ha parlato ai microfoni di Sky Sport della sconfitta maturata al Via del Mare.
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Lecce – Lazio 2-1, le parole di Sarri
“La squadra ha fatto 30 minuti di alto livello, in completo controllo e 3/4 occasioni da gol. In finale di primo tempo c’era qualche avvisaglia che la partita si stava sporcando, eravamo molto più bassi rispetto a prima.
Nel secondo tempo li abbiamo innescati noi perdendo 5/6 palloni in uscita, ci siamo spenti consegnandogli la partita. Dopo una partita con un buon approccio sia mentale sia qualitativo sia tecnico, finire così è difficilmente spiegabile”.
Milinkovic-Savic
“Non volevo più cambiarlo. Prima del pareggio volevamo cambiarlo ma dopo non volevo più. C’è stato un errore di comunicazione con lo staff tecnico e abbiamo fatto una sostituzione che non volevamo fare. Siamo andati in confusione anche noi”.
Meriti e demeriti
“Se il Lecce fa una buona partita e noi perdiamo vuol dire che noi siamo inferiori a quanto pensiamo. Hanno alzato l’intensità quando hanno visto uno spiraglio e quando glielo abbiamo concesso. Quando ci hanno visto vulnerabili sono stati bravissimi ad azzannarci”.
Dove lavorare
“È difficile dirlo. Quando ti scontri con questo problema, non è tattico. C’è da lavorare su 25 teste, in questa squadra c’è qualcosa che si spegne. In stagione lo abbiamo limitato, ma oggi si è ripresentato il problema”.
Pausa Mondiale
“È inconcepibile. Mi dispiace doverne parlare. Io sono un fautore del boxing day, facciamo uno sport che è diventato uno spettacolo, quindi quando la gente è a casa per me si dovrebbe giocare. Stare fermi nel periodo più bello dell’anno per un calciatore, ovvero l’autunno, è stato come una bestemmia, non penso che il calcio mondiale abbia niente indietro”.
Il tecnico biancoceleste a fine partita ha parlato anche in conferenza stampa, rispondendo alle domande dei giornalisti presenti.
Intervallo
“Ce lo chiediamo da un anno e mezzo cosa succede in certi momenti. Abbiamo avuto un ottimo approccio alla partita, poi qualche avvisaglia era arrivata alla fine del primo tempo. Ci eravamo abbassati troppo senza concedere molto. Il secondo tempo abbiamo scatenato noi la reazione del Lecce. Una partita che è iniziata con un alto livello qualitativo è finita con un basso livello mentale. Quest’anno avevamo ridotto questi momenti, ma evidentemente guariti non siamo”.
Cori razzisti
“Non voglio fare il menefreghista, ma ti giuro che dalla panchina non si è successo niente. Durante la sosta ho chiesto all’arbitro il perché siccome sentivo i cori dei tifosi del Lecce verso Umtiti. Non voglio che sia associato il razzismo ai tifosi della Lazio perché sono rappresentati dalla maggioranza e non dalla minoranza”.
Responsabilità
“Mi sento responsabile come tutti i componenti del gruppo, anche di più visto che è stato sbagliato anche un cambio, quello di Milinkovic. Anche in panchina eravamo in confusione mentale, come la squadra in campo”.
Cambi
Secondo me Marcos Antonio è entrato bene, ci ha dato palleggio quando non ne avevamo più. In quel momento della partita in panchina serviva Messi vista l’inerzia della partita. Mettere la croce addosso su questi ragazzi entrati non è il caso
Calo
“Il calo fisico è un alibi che non va dato a nessuno, nè allo staff, nè ai giocatori. Noi ci siamo spenti come un fiammifero. Non mi sentirai mei parlare di problema fisico, altrimenti avremmo perso energie in modo costante, ma noi ci siamo spenti”.
Pedro al posto di Felipe Anderson
“Pedro in questi giorni dava la sensazione di essere vivo e lo volevo sfruttare subito nella partita. Poi ci sarebbe stato spazio per Felipe Anderson, è una semplice scelta”.
Aggressività del Lecce
“Il Lecce era aggressivo dall’inizio, solo che prima la mandavamo a vuoto e dopo l’abbiamo subita. Poi che noi non siamo una squadra, a parte qualche singolo, di grande velocità è una questione di caratteristiche. Corriamo tanto, ma non abbiamo tanti scatti. Sulla cilindrata non possiamo fare niente. La Lazio è la squadra mia che negli ultimi anni corre i più, quella che correva meno era il Chelsea”.
Motivi della sconfitta
“Può essere mancanza di umiltà o superficialità. Avere la sensazione che gli avversari non possano farci del male, uscire dalla partita per un attimo e poi non rientrare più. Perché siamo presuntuosi? Alla fine chi cazzo siamo. Escluso Pedro non ci vedo giocatori che hanno vinto tutto. Io credo sia più superficialità in alcuni momenti”.
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