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L’EDITORIALE DI PAOLO CERICOLA. La Lazio c’è, nel ricordo di Chinaglia e col pensiero a Mirko
I biancocelesti ieri sera hanno battuto il Napoli in una serata emozionante
L’EDITORIALE DI PAOLO CERICOLA. La Lazio c’è, nel ricordo di Chinaglia e col pensiero a Mirko
I biancocelesti ieri sera hanno battuto il Napoli in una serata emozionante
La Lazio c’è, è ancora viva. La partita di ieri sera ha messo in evidenza come nei grandi appuntamenti gli uomini di Reja non tradiscono. I derby, vinti entrambi, la sfida con il Milan all’Olimpico sono la testimonianza quando i tre punti contano e sono pesanti la Lazio risponde alla grande. La gara contro il Napoli ha però mille sapori diversi. Il prima straziante con il ricordo di quell’uomo che per la sua forza è stato ed è nel cuore di tutti i laziali. Già perché con quel “nonostante tutto….” la Curva Nord ha sottolineato in maniera perfetta chi è stato Giorgio Chinaglia. L’attaccante in grado di fare le corna ad uno stadio intero senza curarsi di nulla, quello deriso dagli avversari ma per timone e rispetto ma capace invece di far sentire unici i propri tifosi. Questo è stato per la gente Giorgio Chinaglia, quel leone con i propri colori che affronta a muso duro tutti gli avversari senza mai abbassare la testa…
Ma ieri è stata anche la serata di Mirko, ragazzo del 95 impegnato nella battaglia più difficile di tutte; quella con la vita. Di lacrime ne sono scese tante, la commozione ha anteposto l’evento calcistico che è arrivato come ciliegina sulla torta in una serata unica. Sì, unica come la rovesciata di Mauri. Il brianzolo ha passeggiato per quasi tutta la gara, impegnato più a chiudere che a fare gioco sulla trequarti ma poi è stato capace di un gesto atletico da grande campione. In settimana in molti si sono interrogati sulla possibile serenità di un ragazzo chiamato fra pochi giorni a difendere la sua onorabilità in un ambito certamente non piacevole. Lui risponde sul campo. Il goal vittoria al derby e la rete che ieri sera ha spianato la vittoria con il Napoli testimonierebbero lo stato di serenità d’animo in un momento molto molto delicato ed in quella corsa dopo il goal ad abbracciare Brocchi ci stava forse anche la rabbia di questo memento .
Fra pochi giorni si saprà la realtà delle cose, non voci ma fatti che questa volta non dovranno far chiudere in fretta fascicoli ed indagini, perché se c’è chi ha sbagliato dovrà pagare qualsiasi maglia indossi ma senza processi veloci e sommari che “dimentichino” cose poi finite in prescrizione come nell’ultima Calciopoli.
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