Restiamo in contatto

NOTIZIE

L’ex ct azzurro VICINI: “BALOTELLI out al secondo tempo, non poteva essere lui il male. CANDREVA? I giocatori bravi vanno tutelati”

“Un giocatore che gioca bene deve farlo anche nelle partite importanti…”

Pubblicato

il

NOTIZIE SS LAZIO- “Nel ’90 abbiamo disputato delle belle partite, ci è mancata solo un po’ di fortuna. La debacle azzurra? Si vince e si perde in gruppo, poi il secondo tempo contro l’Uruguay Balotelli non c’era già più, quindi non poteva essere lui il male. Mi dispiace perché sembrava avesse molto entusiasmo prima del Mondiale. A 17 anni aveva già dei numeri importanti e molti pensavano che a 22 sarebbe diventato chissà cosa. Gli manca forse un po’ di disciplina. Azeglio Vicini, storico cittì azzurro tra il 1986 e il 1991 e alla guida della nazionale nell’indimenticabile e sfortunato Mondiale italiano, tra passato e presente, esaminando quelle che possono essere state le cause dell’eliminazione precoce dell’Italia dal Mondiale. Per il dopo Prandelli si fanno molti nomi“Bisogna vedere tra questi chi può essere più competente per la figura di commissario tecnico -ha detto Vicini ai microfoni diLazio Style Radio 100.7-. L’allenatore della Nazionale si scopre soltanto dopo se è bravo oppure no. Ci vuole sempre però un po’ di buona sorte. L’Italia del resto parte sempre tra le favorite”. Sui tanti stranieri nelle rose delle squadre italiane. “Facciamo parte dell’Unione Europea ma dobbiamo fare in modo che ci sia sempre un italiano in più in squadra rispetto agli stranieri”. Italiano e romano doc è Antonio Candreva, tenuto in panchina contro la ‘celeste’“Un giocatore che gioca bene deve farlo anche nelle partite importanti. Devono mettercela tutta in ogni gara. I Mondiali e Europei sono momenti in cui si deve dare sempre il massimo. Se lo avessi fatto giocare contro l’Uruguay? Non vivo dentro lo spogliatoio azzurro. Dico solo che i giocatori bravi vanno tutelati affinché giochino bene le partite. I giocatori stessi però devono far di tutto per farsi trovare in forma. In conclusione un pensiero ancora al comunque storico Mondiale in Italia“Ricordo che le strade dopo le partite erano così piene che il pullman doveva fermarsi. Il fatto di giocare contro l’Argentina al San Paolo non era preventivabile, ricordo che la squadra di Maradona fu ripescata come miglior terza. Il giocatore simbolo? Avevamo grandi giocatori. Forse Baresi era il classico giocatore di poche parole che però era importante per la squadra, ma anche Vialli. Inoltre si conoscevano anche tutti bene tra di loro. Era una Nazionale molto seguita. Per Italia-Argentina c’erano davanti al televisore quasi 18 milioni di spettatori. Eravamo orgogliosi della Nazionale italiana, anche se erano tempi molto diversi. Bearzot? Ho fatto 5 Mondiali con lui. I primi due dove c’era Valcareggi ct noi due eravamo i suoi collaboratori, poi Bearzot ha fatto tre Mondiali nel ’78, ’82 e ’86. Il commissario tecnico se sta con i piedi per terra può rappresentare anche la Nazione. La disciplina e tante altre cose fanno sì che uno possa essere da esempio o meno. Oggi non riesci a capire se i giocatori giocano per la propria Nazionale o per lo sponsor”.

PIÙ LETTI

Lazionews.eu è una testata giornalistica Iscritta al ROC Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 137 del 24-08-2017 Società editrice MANO WEB Srls P.IVA 13298571004 - Tutti i diritti riservati