NOTIZIE LAZIO – L’ex Franco Nanni è intervenuto ai microfoni de “I Laziali Sono Qua” 88.100 FM per fare il punto sul momento biancoceleste e sui prossimi incontri che attendono la Lazio. Ecco le sue parole:
Sul parallelismo della vitoria in rimonta contro il Verona:
“La rimonta contro il Verona fu l’episodio di svolta nella stagione dello scudetto. Quel match fu l’emblema dello spirito di quel gruppo, capace di esprimere la massima aggressività a livello agonistico. Eravamo forse, per l’epoca, la prima squadra capace di proporre il pressing a tutto campo, soprattutto nella prima mezz’ora di gioco. Avevamo fame di farci conoscere, u n gruppo di giovani che dovevano confermare quanto di buono fatto l’anno prima, proprio come la Lazio di adesso. La squadra di Pioli è in grado di dare soddisfazioni, soprattutto ha degli esterni che tolgono il fiato per la bellezza dei numeri prodotti in campo, su tutti Felipe Anderson, che considero il talento più cristallino della squadra”.
Sulla partenza non all’altezza delle aspettative:
“A causa degli infortuni e di diverse esigenze, Pioli si è trovato costretto a cambiare molto e l’intesa non poteva essere immediata. Per esprimere la sua qualità la Lazio deve essere in forma, solo in questo caso può essere in grado di dare fastidio a tutti. Recuperare elementi importanti sarà fondamentale, altrimenti non si potrà vedere la Lazio dell’anno scorso”.
Su Pioli:
“In Italia ci sono troppe critiche. Anche Allegri, dopo una stagione in cui ha vinto tutto, viene messo sulla graticola. La cosa importante è che Pioli sia riuscito a circoscrivere la situazione, senza proclami né accuse nei momenti più difficili. Questo ha aiutato a mantenere la calma anche all’interno del gruppo. Pioli rispetta e vuole essere rispettato. Su questa base è riuscito a trovare le soluzioni giuste per ovviare all’emergenza, aspettando poi di recuperare tutti gli infortunati”.
Sui giovani:
“Quando un giovane è di talento e ha valore, deve giocare. Solo giocando i ragazzi possono migliorare e fare esperienza. Io all’inizio degli anni settanta ho vinto due campionati “Di Martino”, l’allora competizione riservata ai giovani e alle riserve. Era una possibilità in più per tanti ragazzi che volevano emergere. Ora queste chance non ci sono. Guardate il Milan. Ha fatto esordire Calabria solo per necessità e si è ritrovato tra le mani un talento eccezionale”.
Su Biglia e De Vrij:
“A Verona si è visto come Biglia sia in grado di gestire il centrocampo. Un altro da attendere con fiducia è De Vrij, che in difesa riesce a fornire una tranquillità al reparto non indifferente. L’olandese è l’unico del reparto arretrato con determinate caratteristiche, capace di esprimere una spiccata personalità”.
Sul campionato:
“Si pensava che la Juventus, nonostante le cessioni di tre big, continuasse a dominare e invece non è stato così. Il campionato è imprevedibile. L’Inter nonostante il grande inizio non mi dà grande fiducia. La Fiorentina, assieme al Napoli, potrebbe puntare a qualcosa di importante”.
Su Lazio-Frosinone di domenica prossima:
“Sono partite in cui hai tutto da perdere, visto che la vittoria viene considerata quasi scontata e qualunque altro risultato scatenerebbe polemiche a non finire. Nel nostro primo anno dopo la promozione dalla B, ottenemmo cinque punti tra Inter, Fiorentina e Juventus nelle prime tre giornate. La nostra forza era la tranquillità, per questo le matricole spesso riescono a giocare brutti scherzi a squadre maggiormente titolate. Il morale per una squadra di calcio è importantissimo. Se è alto, riescono anche le cose più difficili, se è basso, i problemi si moltiplicano. Spesso volere è potere”.