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LIVERANI: “DERBY? Partita particolare. Vincerà chi sarà meno carico emotivamente”
L’ex centrocampista della Lazio parla anche della sfida contro il Cagliari e dei paragoni con Ledesma e con Candreva…
NOTIZIE SS LAZIO – «Sarà una partita carica di emozione – racconta Fabio Liverani ai microfoni di lalaziosiamonoi.it parlando del derby di Coppa Italia – Vincerà chi sarà meno carico emotivamente. Ad entrambe le squadra do il 50 % di possibilità di vincere, perché è un derby ed in più una finale secca, giocata a Roma. Sarà una partita particolare, dipenderà molto dagli episodi e dalla condizione fisica. Impossibile fare un pronostico per una partita del genere. Sarò allo stadio quel giorno. Per chi tiferò? La guarderò da addetto ai lavori»
Su Cagliari-Lazio
«Spesso quando le squadre non hanno nulla da chiedere al campionato giocano con più tranquillità e serenità, quindi non è detto che sia una partita totalmente scontata. Naturalmente la Lazio ha più chance di vincere. Una vittoria servirebbe alla Lazio sia per un piazzamento in Europa League sia come tappa di avvicinamento alla finale di Coppa Italia. L’Udinese gioca con l’Inter, quindi do ancora un 50 % di possibilità alla Lazio di qualificarsi in Europa League attraverso il campionato».
Su Cristian Ledesma “suo erede”
«Ogni calciatore fa la proprio strada e il proprio percorso. Tecnicamente siamo due giocatori dalle qualità differenti. Non mi sono mai piaciuti i paragoni tra giocatori, di qualsiasi epoca e periodo. Ledesma ha fatto il suo percorso alla Lazio, ha dato tanto per questa squadra, è un giocatore solido. Come io ho fatto nei cinque anni alla Lazio, così Ledesma ha dato sempre la massima disponibilità per questa squadra. Anche lui ha ottenuto grandi risultati».
Su Candreva da “odiato” ad “amato”
«Non ho seguito molto la vicenda di Candreva, comunque ci possono essere delle analogie. Ho sempre pensato che alla lunga il tifoso valuta quello che tu fai sul campo. Se lotti per i colori di una società come la Lazio, la gente nei momenti in cui arrivano le vittorie e vede il tuo attaccamento non ha grandi problemi ad accettarti. Ho finito da capitano alla Lazio, quindi dopo le difficoltà iniziali si è creato un rapporto schietto, diretto e di stima reciproca con i tifosi»
Sul suo rapporto con Lotito?
«Con Lotito ho avuto un rapporto giocatore-presidente, nulla di più. Venivo da una gestione precedente, probabilmente non gradita dal nuovo presidente. Tutti i giocatori della vecchia gestione non hanno mai avuto un grande rapporto con Lotito. Gradualmente siamo andati tutti via. Probabilmente non ci siamo capiti. Non ho fatto una scelta economica ma di fiducia, quindi ho preferito cambiare invece di continuare un rapporto dove non c’era feeling”.
Su Paolo Di Canio e come viveva le settimane che precedevano il derby?
«Forse era anche troppo coinvolto, ma era proprio questa la sua forza. Da allenatore (ha appena ottenuto la salvezza alla guida del Sunderland ndr) è maturato, ha capito dai suoi errori da calciatore. È molto preparato, ha fatto benissimo alla sua prima esperienza (Swindown Town ndr). Può dare molto al calcio, è un tecnico di grande personalità. Ha dimostrato di poter tranquillamente allenare una squadra di Premier League»
Sui fischi dei tifosi verso gli ex
Il tifoso è bello proprio per questo, perché è passionale. Io mi aspettavo quei fischi (la partita Lazio Fiorentina del 2007 ndr), anche per come è finita, per la mia fede giallorossa. Per Nesta mi è dispiaciuto molto, quei fischi forse erano dovuti ad una cattiva gestione della società. Un giocatore come lui non può essere fischiato dalla tifoseria che lui ha amato e rappresentato per anni”.
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