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LOTITO: “Abbiamo assenze delicate, mi auguro che il gruppo dia il massimo. Quagliarella? Ci vedremo, poi chissà…”
Il presidente biancoceleste aggiunge poi: “Alla mia Lazio, dopo due pesanti sconfitte in contesti diversi-Supercoppa e il campionato ad inizio stagione- posso solo augurare che vada incontro ad un esito diverso”…
NOTIZIE SS LAZIO – A poche ore dalla sfida che vedrà contrapposte Lazio e Juventus, il patron biancoceleste Claudio Lotito è intervenuto ai microfoni di Tuttosport, commentando la situazioni infortunati della sua squadra e la presunta richiesta di alcuni tifosi di non far alcun favore alla rivale cittadina nella corsa alla scudetto:
“La situazione è delicata dal punto di vista delle assenze ma mi auguro che il gruppo dia il massimo. Già in passato la squadra ha dimostrato di saper far bene anche a fronte di avvicendamenti, auspico che sia così anche questa volta“. Il presidente dei biancocelesti commenta poi le voci che vorrebbero alcuni tifosi laziali speranzosi di una sconfitta della loro squadra del cuore, pur di non favorire la Roma nella corsa allo scudetto“Certi episodi verranno combattuti in tutte le sedi. La gente deve capire che il calcio è divertimento, non odio, astio o violenza. Allo stadio si deve andare per vivere una bella giornata, come accade negli stadi inglesi, e alla fine vincitori e vinti devono uscire in un clima positivo, a prescindere dal risultato. Se penso di vincere questa battaglia? Sono determinato, sì. Molte cose sono cambiate da quando sono qua. Confido che la mentalità di cui parlavo venga acquisita da persone che finora hanno considerato lo stadio una terra di conquista “. Un cambio di mentalità, un’inversione di rotta. In questo senso la Juventus ha precorso i tempi: “Calmi, stiamo calmi…Anche la Juventus ha una tifoseria che crea dei problemi. Io fin da subito ho parlato di un calcio che avrebbe dovuto essere didascalico e moralizzatore. Una volta valeva tutto, ora su certe cose c’è tolleranza zero. Ma ancora non basta: bisogna capire che nel calcio ci sono avversari, non nemici”. È poi la volta del rapporto con Andrea Agnelli: “Ci sono state delle contrapposizioni su tematiche che vertevano sull’interpretazione di un percorso politico, istituzionale e calcistico diverso. Ma il buon senso può aiutare a trovare convergenza su alcuni temi. Ad Andrea ho fatto capire che non ci devono essere vincitori e vinti nel sistema, bensì vince il sistema e vinciamo tutti. Non conta il peso economico, ma il modo in cui si affrontano i problemi. Se c’è condivisione, tutto diventa superabile al di là di interessi particolari. Coesistendo più anime in Lega, occorre trovare una via mediana che contempli le esigenze di tutti. Dunque è successo che io abbia sollecitato un sistema di equilibrio e ho avuto una risposta dal presidente Agnelli. In media stat virtus, no? La mia proposta è stata condivisa da tutti: 19 favorevoli e un astenuto. La Roma, che magari un giorno ci slegherà il perché”. Auspica un nuovo sistema Claudio Lotito, a parer suo le condizioni per un cambiamento repentino ci sono: “Se io e Agnelli possiamo diventare il volano di un nuovo sistema? Abbiamo un buon dialogo, nessuno dice che non ci sono le condizioni per cambiare il sistema. Anzi, si tratta di una necessità, altrimenti finiamo per diventare l’ultimo dei Mohicani.Penso ad esempio al numero di squadre dei campionati: devono essere ridotte, altrimenti manteniamo un sistema che crea debiti per tutti”. Lotito dice la sua anche sull’intricato caso di mercato che ha visto coinvolti Mirko Vucinic e Fredy Guarìn: “Cosa penso? Non ne penso. Non conosco i termini della questione in maniera diretta, per cui non esprimo giudizi. Io sono abituato ad assumermi la responsabilità di ciò che dico, dunque se non conosco non parlo”. Giocatori costretti a svuotare il proprio armadietto che poi hanno fatto ritorno alla base, un episodio a dir poco curioso che sicuramente sarà capitato anche in casa Lazio: “Lasciamo stare l’esperienza. A un mio collega che mi diceva che non avevo esperienza, il primo giorno che entrai in Lega, ho spiegato che è una questione di rapporto tra tempo e persona. Lui m’ha detto: in che senso? Gli ho risposto: nel senso che tu per capire una cosa metti 10 anni, io un minuto”. Juventus o Roma? Il numero uno biancoceleste non si sbilancia: “Non mi lancio in pronostici, auguro solo a ciascuna contendente di ottenere il massimo obiettivo legato al merito. Cosa auguro alla Lazio? Alla mia Lazio, dopo due pesanti sconfitte in contesti diversi-Supercoppa e il campionato ad inizio stagione- posso solo augurare che vada incontro ad un esito diverso. Il motto, l’aforisma che trovo più calzante, è un semplice vinca il migliore. Un augurio da sportivi autentici”. Infine il mercato, l’asse Roma-Torino che si fa rovente ma che rischia stenta a decollare. Il nome in ballo, è quello di Quagliarella: “Ci vedremo, seguiremo l’incontro, poi chissà… La volontà della Lazio è di accrescere il proprio potenziale“”.
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