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Lotito ai tifosi: “Obiettivo scudetto, ma senza fallire. La contestazione? Fa male a me, ma soprattutto alla Lazio”
Le parole del Presidente della Lazio: “I tifosi vorrebbero sempre vincere, io devo fare sacrifici e rinunce che i tifosi non comprendono. Cragnotti? Ha lasciato gioie e dolori”…
RASSEGNA STAMPA LAZIO – Il clima di contestazione nei confronti di LOTITO è sempre più rovente. Dopo LAZIO-SASSUOLO e i migliaia di cartelli “Libera la Lazio”, è stata la volta dello slogan “lasciamolosolo”, messo in atto in occasione di LAZIO-ATALANTA. In attesa di conoscere la prossima mossa dei tifosi biancocelesti, un primo “incontro” c’è stato e, come riporta la Gazzetta dello Sport (M.Iaria), il Presidente della LAZIO ha deciso di rispondere ad alcune domande poste dai tifosi.
SUI TIFOSI – “Vorrebbero sempre vincere, creano idoli e soggetti colpevoli in base ai risultati della squadra. Il Presidente partecipa con loro alle gioie e ai dolori, ma deve anche mantenere la lucidità. Le scelte che vanno fatte dal Presidente a volte sono sacrifici, rinunce, che i tifosi non comprendono, limitandosi a vedere gli effetti. Hanno il diritto di veder vincere la Lazio, non devono seguire la Lazio in tutte le problematiche sportive e societarie. Da quando è iniziata la guerra con alcune frange della tifoseria, le minacce, i processi, gli arresti, il clima non è mai stato sereno. La verità è che nel mondo Lazio c’è sempre qualcuno che ce l’ha con la Lazio. Io sogno ed inseguo un grande successo sportivo che porti tutto il mondo della Lazio a fare festa, e questo sogno diventerà realtà“.
LA CONTESTAZIONE – “Nel 2004 ho fatto una scommessa, per l’amore che ho sempre avuto per questi colori e per la passione dei tifosi che si sono sacrificati per la Lazio. Ho deciso di non far fallire la società, sarebbe stato più facile, ripartire da zero, zero debiti. Non volevo che sulla Lazio ci fosse una simile macchia e ci sono riuscito. E’ sicuramente un risultato di gestione societaria e non sportivo, è vero. Ma il mio obiettivo è la vittoria dello scudetto, ma senza poi fallire“.
SU CRAGNOTTI – “La Lazio ha la sua storia e Cragnotti ne fa parte, con gioie e dolori. Ma Cragnotti è il passato, quel passato che ha visto i tifosi versare centinaia di milioni di euro per salvare la Lazio. Le gestioni precedenti non sono un modello, oggi le società devono marciare con bilanci e regole del fisco e, per la Lazio, anche con la Borsa. Il Fisco si è comportato bene con la Lazio, rispettando la storia del club e dando alla società la possibilità di pagare tutto il suo ingente debito, circa 150 milioni“.
SUI RUOLI SOCIETARI, C’E’ SOLO IL DIRETTORE SPORTIVO – “La Lazio è organizzata con ruoli specifici. Il Direttore Sportivo cura la campagna acquisti, ma non da solo, bensì unitamente al mister, allo staff tecnico e anche al presidente. L’unico soggetto che decide da solo, in totale autonomia, è il mister, per le decisioni tecniche delle singole partite”
SUL CALCIOMERCATO – “L’acquisto di un calciatore è il frutto di un lavoro che dura mesi e mesi. Non ho mai deciso nulla da solo e mi sono sempre fidato delle valutazioni dei miei collaboratori. Quest’anno è andato tutto storto. Se qualche scelta è stata sbagliata, e ve ne sono state, la colpa è mia, perché sono io che ho firmato il contratto. Ma, come si dice, sbagliando si impara“.
LO STADIO COME RISORSA PER UNA GRANDE SQUADRA – “Nel calcio italiano c’è la necessità di generare profitti con idee nuove, i club devono dotarsi di ricavi nuovi, non essendo sufficienti quelli dei diritti tv. Ed allora è necessario parlare di stadio, di strumenti che servono a consentire che intorno alla società di calcio si muova la vita quotidiana dei suoi tifosi. Il progetto dello stadio non è un affare di Claudio Lotito, ma un affare della Lazio”.
RECUPERARE IL RAPPORTO CON I TIFOSI – “Non è bello sentirsi insultare per novanta minuti, come non mi piace veder giocare i ragazzi in questo clima. I tifosi non avvertono con esattezza le conseguenze di una tale situazione: se vogliono un cambiamento nel rapporto tra me e loro, devono rispettare il presidente della Lazio, come io rispetto loro. Sono pronto a ricevere consigli, ma sono anche pronto a difendere la Lazio dagli attacchi di chi pensa che il vuoto o il caos sia il clima migliore per impadronirsi della società”.
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